Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

BANKITALIA: SSN NON
DISEGNATO PER PANDEMIA

BANKITALIA: SSN NON <BR> DISEGNATO PER PANDEMIA

Le risorse e la capacità produttiva del Servizio sanitario nazionale non erano disegnate per fronteggiare un’epidemia di larga scala. Il sistema italiano ha reagito velocemente, anche se in misura differenziata tra le varie regioni”. È quanto mette in luce uno studio di Bankitalia, dal titolo dal titolo "Contrastare l’emergenza. l’espansione della capacità produttiva del sistema sanitario italiano: progressi conseguiti".

TERAPIE INTENSIVE. Lo studio si concentra su tre aspetti critici nella battaglia contro l’epidemia di Covid-19, a partire dalla disponibilità di letti in terapia intensiva “Prima della crisi da coronavirus – spiegano gli esperti di Via Nazionale - i letti in terapia intensiva erano circa 5.300. Durante la crisi sono stati aggiunti circa 3.360 posti (+65%). Con l’aumento programmato di ulteriori 2.400 letti (+30%) si dovrebbe più che raddoppiare la capacità complessiva. La crescita è importante ma con differenze tra le regioni dovute alle dotazioni iniziali di posti letto e a come l’epidemia ha colpito i territori. Prima dell’epidemia il numero di letti in terapia intensiva variava da 7 a 10 per 100.000 abitanti nelle diverse regioni. Con l’emergenza le differenze si sono significativamente ampliate: molte regioni (in particolare nel centro nord) hanno raddoppiato l’incidenza dei posti letto. In Lombardia e Veneto, zone più colpite, l’incidenza dei posti letto è ora intorno a 16,5 per 100.000 abitanti”.

PERSONALE SANITARIO. L’altro punto evidenziato dalla ricerca riguarda il personale sanitario: “Prima della crisi da Covid-19 il personale sanitario con contratto a tempo indeterminato era di circa 572.000 unità, di cui 115.500 medici e 344.100 infermieri. Gli anestesisti circa 12.000. In Italia l’incidenza del personale medico era di circa 95 addetti ogni 10.000 abitanti (57 infermieri, 19 medici e 19 altro personale tecnico) con forti differenze tra le regioni. A seguito della crisi il Governo ha disposto risorse per 20.000 nuove assunzioni (prevalentemente a tempo determinato) così suddivise: 4.300 medici (principalmente anestesisti), 9.700 infermieri e 6.000 altro personale tecnico. La crescita è stata significativa, pari al 3,5% della forza lavoro sanitaria, soprattutto se confrontata con la riduzione di più del 2% nell’ultimo quinquennio”.

DPI E TAMPONI. In merito ai dispositivi di protezione personale e tamponi, lo studio di Bankitalia sottolinea come a partire dal 1° marzo la Protezione Civile abbia distribuito “forniture di attrezzature, dispositivi di protezione personale e tamponi alle regioni italiane. I 3 tipi di DPI più diffusi (mascherine, guanti e tute) e i tamponi sono stati reperiti anche dagli enti locali attraverso altri canali; lo studio prende in esame solo i dati di forniture della Protezione Civile. Per quanto riguarda i test, le regioni che al 1° marzo avevano effettuato più tamponi erano il Veneto (6,6 test ogni 1.000 abitanti), Lombardia (4 test) e Friuli-Venezia Giulia (2,8 test). Poi il numero di test è cresciuto più rapidamente in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, ma nel complesso la frequenza dei test è aumentata in tutte le regioni. La loro distribuzione riflette l’intensità dell’emergenza: circa il 50% dei tamponi consegnati al 14 aprile erano destinati alle regioni più colpite, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. Il numero di DPI distribuiti è cresciuto velocemente nel tempo seguendo lo sviluppo dell’emergenza”. (Roc – 23 apr)

(© 9Colonne - citare la fonte)
IM

Italiani nel mondo

NOVE COLONNE ATG

archivio

NOVE COLONNE ATG / SETTIMANALE

archivio

Turismo delle radici
SFOGLIA il Magazine

GLI ALFIERI DEL MADE IN ITALY

Le eccellenze italiane si raccontano

EDICOLA

Il meglio della stampa italiana all’estero

Logo Edicola

Speciali per l'estero