PRIMO INCONTRO VIRTUALE TRA I COMITES EUROPEI
Si è tenuto sabato mattina – 6 gugno 2020 - il primo incontro virtuale tra i ComItEs europei, promosso e organizzato dai presidenti di Bruxelles e Parigi. Tra i 50 e più partecipanti, il Segretario generale del CGIE Michele Schiavone, la senatrice di Italia Viva Laura Garavini, il Console Generale di Parigi Emilia Gatto, i presidenti dei ComItEs di Belgio, Francia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svizzera e molti consiglieri CGIE. Dopo l’apertura - con un brano in diretta del gruppo milanese La Colpa, - la lunga discussione che si è poi conclusa con una canzone del gruppo napoletano Le Corde Oblique. "Volevamo dare voce anche a coloro che spesso non hanno la possibilità di esprimere il loro parere - non avendo strumenti adeguati”, ha raccontato a 9Colonne il presidente dell’InterComItEs del Belgio Raffaele Napolitano che ha aggiunto: “Abbiamo voluto mettere insieme pareri e spunti riguardo la riforma dei ComItEs e della rappresentanza all'estero”. Tra gli argomenti in discussione, l’apertura e la trasparenza degli Enti, “magari con strumenti nuovi”, aggiunge Napolitano, “che possa completare ed integrare gli attuali strumenti. Anche se le assemblee dei ComItEs sono aperte al pubblico e chiunque può partecipare, è fondamentale aprirsi di più alle comunità ed è indubbio che mettere on line i dibattiti faciliterebbe l'accesso dei connazionali.” È per questo motivo che “il ComItEs di Bruxelles ha proposto di mettere a disposizione degli altri ComItEs il proprio sito internet, per avere più forza insieme e dare più forza alle le nostre idee”, anticipa il presidente Napolitano a 9Colonne, “per creare una finestra interattiva, assieme al CGIE, per gli oltre 3 milioni di Italiani in Europa.”
IL DIBATTITO Dal dibattito online di sabato mattina è emersa la necessità di una riforma del funzionamento dei ComItEs europei, servendosi di nuovi strumenti tecnologici che permettano di migliorare la visibilità dei comitati e dar modo ai connazionali di conoscere meglio il ruolo dei ComItEs. Il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, ha ribadito a 9Colonne che “i ComItEs devono diventare un punto di riferimento per gli Italiani all’estero. È necessario creare una collaborazione più stretta tra i ComItEs europei, per mettere meglio in luce la volontà comune di raggiungere gli obiettivi comuni”. “È necessario rafforzare il ruolo dei Comites in quanto strumento di rappresentanza con responsabilità territoriali forti” ha proseguito Schiavone, ricordando che proprio la recente esperienza della pandemia ha messo in luce quanto queste responsabilità siano importanti. Giovanni Maria De Vita, della Direzione Generale per gli Italiani all'Estero della Farnesina, ha formulato ai partecipanti i suoi complimenti per aver aderito a questa iniziativa, affermando: “Siamo convinti che un efficace coordinamento e scambio di informazioni tra ComItEs sarà utilissimo per promuovere e tutelare con più forza gli interessi delle comunità all’estero. Spero davvero che questo esempio sarà replicato in altri contesti. Siamo convinti che l’attività dei ComItEs debba muoversi su orizzonti più ampi, per essere in linea con le mutate esigenze delle Comunità italiane all’estero”.
SCHIAVONE (CGIE) Raggiuto da 9Colonne al termine del seminario online che ha “unito” molti presidenti e rappresentanti dei ComItEs europei, il Segretario generale del CGIE, Michele Schiavone, ha confermato che “la videoconferenza organizzata dagli Inter ComItEs in Europea ha risposto in maniera più ordinata alle numerose iniziative intraprese dai ComItEs nelle varie circoscrizioni consolari, facendo seguito all’intenso lavoro dei consiglieri territoriali, assieme ai colleghi del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, in soccorso alle comunità italiane in Europa confrontate con l’emergenza del coronavirus”. Secondo Schiavone, “questo prezioso lavoro oltre ad affermare il ruolo essenziale delle rappresentanze intermedie, che agiscono in pieno regime volontario, ha supplito sussidiariamente alle parziali o complete chiusure dei consolati italiani”. Per questo motivo, prosegue il Segretario del Consiglio generale egli Italiani all’Estero, “la rete consolidata di queste forme presenti sui territori va rinforzata con strumenti e prerogative adeguate ed anche potenziata finanziariamente per renderla più rispondente alla presenza delle istituzioni italiane all’estero”. Schiavone ha ricordato che si sta parlando di “6.152.000 connazionali e milioni di italodiscendenti, tra i quali diverse migliaia di nuovi cittadini sparsi per il mondo, ai quali la rete diplomatico-consolare non riesce a garantire servizi adeguati”. Nella videoconferenza, i presidenti e i consiglieri ComItEs intervenuti hanno chiesto la semplificazione e la digitalizzazione dei servizi “senza i quali il sistema rischia di implodere” ha aggiunto il Segretario generale CGIE, e un aggiornamento della legge istitutiva prima di avviare l’iter preparatorio alle votazioni dei ComItEs, che “dovranno svolgersi con nuove procedure coinvolgendo il maggior numero possibile di elettrici e elettori”, ha concluso Schiavone.
Nel concludere il webinar dedicato al futuro dei ComItEs, gli intervenuti hanno convenuto di promuovere ulteriori incontri tematici e di dotarsi in proprio “del supporto tecnico indispensabile per avviare una nuova fase di protagonismo nei rispettivi territori e per consultazioni transnazionali quando riterranno utile fare sintesi o approfondire argomenti che li riguarda direttamente”, ha sottolineato il Segretario generale del CGIE Michele Schiavone. “Dobbiamo strutturare in maniera organica la collaborazione con le Istituzioni consolari”, ha aggiunto Raffaele Napolitano, presidente dell’InterComItEs del Belgio, “snellendo la burocrazia ed aumentando la visibilità dei comitati, magari informando della presenza e del ruolo dei ComItEs sin dall'iscrizione all'AIRE dei connazionali”. “Il funzionamento dei ComItEs va rivisto”, prosegue Napolitano, “con un piano formativo per i nuovi Consiglieri ComItEs e nuovi criteri di partecipazione al voto che dovranno essere introdotti nella prossima legge elettorale dei comitati”. Napolitano e Schiavone invitano ad una riflessione sulla necessità di introdurre il voto elettronico ed il presidente del ComItEs di Bruxelles si spinge ad immaginare una “distribuzione dei fondi in cui sia inserito il criterio qualitativo oltre a quello della grandezza della circoscrizione”, legando il lavoro dei comitati allo sviluppo di “linee guida riguardanti la comunità italiana all’interno del Sistema Paese". (Gif)