Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

UNA BICAMERALE PER GLI ITALIANI NEL MONDO: LE AUDIZIONI ALLA CAMERA


Il Comitato per gli italiani all’estero della Commissione Affari esteri della Camera ha svolto delle audizioni nell’ambito della proposta di istituire una commissione bicamerale per gli italiani nel mondo. Sentiti gli attori principali dell’emigrazione italiana: Cgie, Comites, camere di commercio e imprese.

BICAMERALE, UNGARO (IV): LE AUDIZIONI ARRICCHISCONO L’ITER
“Ringrazio in primis Raffaele Napolitano, presidente del Comites di Bruxelles, Carlo Ferro, presidente, e Roberto Luongo, direttore generale dell’ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nonché i rappresentanti di Assocamerestero Nino Esposito e il Vice-Presidente Donati; così come Michela Di Marco, coordinatrice dell'Inter Comites di Toronto e Barbara Cornacchia, coordinatrice Intercomites USA. Continuano infatti le audizioni per l’Istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo questa settimana con il mondo delle imprese e dei Comites extraeuropei che arricchiscono l’iter della proposta di legge, di cui sono co-firmatario”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto nella Circoscrizione Estero – Europa, al termine delle audizioni del 23 giugno alla Camera, nell’ambito della proposta di istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. “Necessario quindi – prosegue Ungaro - considerare che la mobilità dei nostri connazionali nel mondo è sempre stata ed è tuttora uno straordinario volano di crescita per il nostro export all’estero. Per questa ragione, come emerso in sede di audizione oggi, occorre investire sulla rete delle 81 Camere di Commercio italiane nel mondo e valorizzare il contributo dell’ICE come essenziale fornitore di servizi alle imprese. E – conclude Ungaro - nel quarto anniversario del referendum sulla Brexit, occorre scongiurare il pericolo di un mancato accordo commerciale tra Regno Unito e Unione Europea che potrebbe ridurre il surplus commerciale dell'Italia di 4 o 5 miliardi di euro su 22 miliardi, come ha sottolineato il direttore Luongo. Non dimentichiamo infatti che la Gran Bretagna rappresenta per l’Italia il secondo mercato per saldi attivi delle esportazioni italiane nel mondo”.

NAPOLITANO (COMITES BRUXELLES): RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE CON LE ISTITUZIONI
“Il ruolo dei Comites va rivisto in chiave futuro. Auspico una collaborazione più concreta con le istituzioni presenti sul territorio”. Lo ha detto Raffaele Napolitano, presidente del Comites di Bruxelles, il 23 giugno in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. Un dialogo che “andrebbe strutturato in modo più organico - prosegue Napolitano -. Sarebbe un passo in avanti se trasformassimo questa collaborazione in qualcosa con un contenuto più elevato”. Secondo Napolitano “i Comites devono diventare un punto di riferimento, da rafforzare con responsabilità forti: questo significa anche identificare forme di sostegno e finanziamento. E’ necessario strutturare in maniera organizzata la collaborazione con le istituzioni consolari, informando della presenza dei Comites fin dall’iscrizione all’Aire. E’ opportuna inoltre una campagna di comunicazione sui Comites il cui funzionamento andrebbe rivisto con un piano formativo per i consiglieri”. Necessaria anche una riflessione sulla distribuzione dei fondi, “inserendo un criterio qualitativo”. Occorre, sottolinea ancora il presidente del Comites di Bruxelles, “essere protagonisti rivalutando il ruolo dei Comites, ripensando e ristrutturando il dialogo con le ambasciate e i consolati”.

DI MARCO (INTERCOMITES CANADA): PIU’ RISORSE E STRATEGIA
“Gli italiani all’estero continuano a sostenere l’Italia comprando prodotti italiani, viaggiando, scegliendo il made in Italy: controbilanciando spesso, l’immagine che non sempre l’Italia dà di sé all’estero”. A parlare è Michela Di Marco, coordinatrice Intercomites Canada intervenuta il 23 giugno alla Camera, dove continuano le audizioni per l’Istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo. Di Marco ha sottolineato la necessità di una “coerente forma di programmazione nel lungo periodo”: “Serve una strategia e uno stanziamento di risorse per i Comites, per promuovere così il legame con l’ Italia”. La coordinatrice Intercomites Canada ha lamento lo “scarso interesse verso Comites e Cgie” e il loro “ tentativo di dare voce agli italiani all’estero: non hanno grande visibilità o reputazione, quasi come se l’Italia su Comites e Cgie ci avesse creduto ma non fino in fondo. Spetta alla politica – ha quindi sottolineato Di Marco - promuovere queste Istituzioni”. “Spetta alla politica italiana e all’Italia ricordarsi di noi” l’appello lanciato nel corso dell’audizione. Per la coordinatrice Intercomites Canada “vanno svecchiati gli organi, va ripensato il sistema della rappresentanza. I Comites possono fare la differenza” ha sottolineato nel corso dell’audizione. Ma “servono programmi non improvvisazioni” e bisogna partire da una costante e coerente sensibilizzazione dell’opinione pubblica italiana: “Chi parte oggi spesso è all’oscuro degli organi rappresentativi a cui potrebbe rivolgersi”. È tempo per Di Marco di “tradurre le belle parole in fatti, servizi, attenzione concreta ai tanti aspetti legati alle comunità italiane all’estero nel segno dell’apertura e dell’innovazione. Gli italiani all’estero sono una risorsa per l’Italia fuori dall’Italia”. La coordinatrice Intercomites Canada ha poi sollevato un’altra problematica “una questione spinosa”, l’ha definita, ovvero quella della “cittadinanza: che dovrà essere sicuramenete materia di esame da parte della commissione” parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo. “Facciamo chiarezza su diritti e doveri verso l’Italia di chi è cittadino italiano ma è residente in un altro Paese”.

CORNACCHIA (INTERCOMITES USA): INVESTIRE SULLA LINGUA E’ INVESTIRE SUL MADE IN ITALY
“La situazione negli Stati Uniti è diversa da Canada e America Latina. Qui abbiamo 10 Comites che corrispondono ai diversi consolati, abbiamo attualmente 330mila connazionali iscritti all’Aire e circa 32 milioni di italo discendenti. Le comunità italiane negli Stati Uniti, seppure sfaccettatissime e con esigenze diverse, sono accumunate da problematiche simili e credo che l’istituzione delle bicamerale aiuterebbe a ridurre”. Lo ha detto il 23 giugno in audizione alla Camera Barbara Cornacchia, coordinatrice Intercomites Usa. Continuano, infatti, le audizioni per l’Istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo. Cornacchia ha illustrato quindi delle priorità: “La necessità del riassetto della rete diplomatica consolare. L’emigrazione italiana continua ad aumentare ma non il personale nei consolati. È poi necessario puntare sulla promozione della lingua e della cultura italiana – ha continuato - che rappresenta il grande legame con la nostra madre patria. Lingua e cultura sono veicolo trainante del made in Italy. Ogni euro investito in lingua e cultura italiana corrisponde a un euro investito sul made in Italy. Restano tuttavia ridotte le risorse destinate a questi due settori” ha sottolineato la coordinatrice Intercomites Usa. “ Il terzo punto ha a che fare con il coinvolgimento dei Comites per la promozione del Sistema Italia”, necessario specie nella fase post Covid.

MOBILITA’ E BUSINESS: LEGAME VINCENTE PER IL RILANCIO DELL’EXPORT
“La valorizzazione delle business community italiane all’estero è una strategia chiara a sostegno del made in Italy: sono un osservatorio qualificato e privilegiato, e un canale di promozione efficace”. Lo ha detto Roberto Luongo, direttore generale dell'Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, il 23 giugno in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. “Il ruolo delle comunità italiane all’estero è cresciuto significativamente”, prosegue Luongo sottolineando che “c’è un’altra Italia fuori dall’Italia, di cui il Paese si prende cura non solo con risorse ma facendo in modo che gli italiani all’estero sentano la vicinanza del Paese”. Il tema dell’emigrazione entra a pieno titolo in quella promozione integrata alla base del piano del ministero degli Esteri: l’obiettivo dell’Agenzia Ice è “sostenere le imprese” in stretta collaborazione “con la rete diplomatica. In questo percorso le comunità italiane all’estero sono protagoniste”. Secondo il direttore generale dell'Ice “le nuove sfide sui mercati globali richiedono una nuova energia nella cooperazione pubblico-privato per promuovere le eccellenze del made in Italy e valorizzando il capitale umano. È importante valorizzare chi è residente all’estero in pianta stabile, coinvolgerli nel rilancio dell’internazionalizzazione per farne tutti insieme un successo di squadra”. L’impegno dell’Ice è anche quello di “rispondere alle necessità con un migliore utilizzo delle risorse disponibili. Non è tanto un problema di fondi, piuttosto la sfida è di capitale umano e della sua capacità di essere attori di nuove proposte”, sottolinea Carlo Ferro, presidente dell’Agenzia Ice. “La tematica delle comunità d’affari è legata ai processi di mobilità, incrocia diverse dimensioni e deve essere considerata all’interno dei provvedimenti legislativi. Il tema delle comunità d’affari non è un tema esterno rispetto a quello di cui si dovrà occupare la commissione”, afferma invece Gaetano Esposito, segretario generale di Assocamerestero puntando i riflettori sul ruolo delle Camere di Commercio italiane all’estero, “una struttura organizzata su cui poter appoggiare le azioni di sviluppo e di valorizzazione delle comunità italiane nel mondo”. “Siamo felici di vedere la possibilità di contribuire ai lavori di una commissione che abbia un’azione pluriennale nel tempo”, sottolinea Federico Donato, vicepresidente di Assocamerestero: l’istituzione di una bicamerale potrà “instaurare un dialogo permanente con le Camere di Commercio all’estero. Noi mettiamo a disposizione il nostro patrimonio, che è diffuso nel mondo ma ha un centro radicato. Le Camere di Commercio italiane all’estero devono essere incluse in tavoli come questi”, conclude Donato.

LORENZATO (LEGA): PUNTARE SU MADE IN ITALY E AGROINDUSTRIA
“C’è ancora oggi un immenso flusso che parte. L’Italia è da sempre terra di partenza, terra di emigrazione”. Lo ha detto il deputato eletto all'estero con la Lega, Luís Roberto di San Martino Lorenzato di Ivrea intervenendo il 23 giugno alla Camera alle audizioni nell’ambito dell’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. “La lingua italiana è bellissima ma essere italiano è molto di più che parlare italiano: ha a che fare con cultura, fede, tradizioni” ha sottolineato Lorenzato che ha aggiunto: “Bisogna ricordare l’importanza della nostra agroindustria , non solo il turismo”. “Spero che vengano coinvolti sindaci e esponenti italiani di tutto il mondo e istituzioni che hanno origini italiane”.

FORMENTINI (LEGA): LA BICAMERALE COINVOLGA LE BUSINESS COMMUNITY
Continuano le audizioni per l’Istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo. Paolo Formentini deputato della Lega il 23 giugno alla Camera ha sottolineato l’importanza di “fare sistema”: “Bisogna partire dalla nostra lingua che è una delle più studiate al mondo. Ogni euro investito in lingua e cultura italiana è un euro investito nella promozione del Sistema Paese”. “Speriamo che questa commissione riesca a coinvolgere le nuove business community” – ha aggiunto il deputato - “non solo Comites e Associazioni ma anche Camere di commercio estero e Ice: è essenziale che ci sia un dialogo tra queste istituzioni per promuovere il Sistema Paese” ha aggiunto Formentini.

BICAMERALE, UNGARO (IV): E’ IL PEZZO MANCANTE DEL PUZZLE DELLA RAPPRESENTANZA
“Abbiamo continuato a lavorare in Commissione esteri sull’istituzione di una bicamerale per gli italiani nel mondo. Abbiamo iniziato con le prime audizioni e ascoltato Cgie, Comites, patronati. Tutti stanno sostenendo questa iniziativa: è il pezzo mancante del puzzle del sistema di rappresentanza di noi italiani all’estero”. Lo ha detto Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto in Europa, in una diretta Facebook del 19 giugno. “Per noi eletti all’estero è importante avere un foro in cui discutere e decidere insieme” ha aggiunto Ungaro “e non essere ‘spezzettati’ in più commissioni”.

BICAMERALE, LA MARCA (PD): SPERO DIVENTI PRESTO REALTA’
“Auspico che diventi presto realtà, è una proposta nata tanti anni fa dall’ex collega Farina, proposta poi ripresa dal collega Ungaro”. Lo ha detto Francesca La Marca, deputata Pd eletta all’estero , intervenendo il 23 giugno alla Camera alle audizioni nell’ambito dell’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. “Mi auguro che questa commissione possa servire da collante, per rafforzare Comites, Cgie e parlamento. Ci vuole maggiore coordinamento e coinvolgimento tra noi e spero di poter coinvolgere anche le Associazioni. Il loro contributo avrà grande importanza per il nostro lavoro” ha continuato La Marca. “Spero che la commissione possa monitorare i nuovi flussi migratori” , “gli spostamenti dei nostri giovani e meno giovani legati al coronavirus” , “senza trascurare la vecchia emigrazione” ha aggiunto La Marca.

BICAMERALE, NISSOLI (FI): CASA ISTITUZIONALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
“Sono intervenuta al Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema paese della Commissione Esteri, in occasione delle audizioni di Renato Sartori, presidente del Comites di San Paolo, Dario Signorini, presidente del Comites di Buenos Aires, Michela Di Marco, coordinatrice Intercomites Canada, e Barbara Cornacchia, coordinatrice Intercomites Usa, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero, tra cui quella a mia prima firma. Nel mio intervento ho ringraziato i presidenti dei Comites e Intercomites per aver accettato di partecipare all’audizione, sottolineando che il loro contributo è essenziale all'avvio della Commissione bicamerale perché i Comites sono il punto di riferimento primario dei connazionali sul territorio, sia come singoli cittadini che come associazioni”. Lo ha dichiarato Fucsia Fitzgerald Nissoli, deputata di Forza Italia eletta in Nord e Centro America. “Dopo aver evidenziato che la futura Commissione bicamerale dovrebbe avere uno scambio costante con i Comites e l'associazionismo, ipotizzando anche una conferenza annuale pubblica comune, ho precisato che essa è stata voluta in maniera trasversale quale punto di riferimento di tutte le realtà dell'emigrazione – spiega Nissoli - Infatti, tale Commissione bicamerale sarà un luogo specifico, la casa comune istituzionale degli italiani all'estero per elaborare quelle politiche emigratorie trasversali, un luogo dove parlamentari eletti all'estero ed anche parlamentari eletti in Italia si confronteranno esclusivamente sulle tematiche che riguardano noi italiani nel mondo. La Bicamerale, come ho detto nel mio intervento, sarà la risposta di adeguamento istituzionale alle nuove condizioni che si verranno a creare dopo la riforma costituzionale ed in questa prospettiva ritengo importante rafforzare la collaborazione tra i Comites, il Cgie, tutte le realtà operanti nel Sistema Italia nel mondo ed il Parlamento per rendere la Commissione bicamerale la voce viva della Comunità italiana nel mondo”.

BICAMERALE, CGIE: COMPLETA LA RAPPRESENTANZA
La proposta di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero “va a completare la rappresentanza istituzionale. Finalmente ci stiamo avvicinando, dopo 40 anni di discussione sulla rappresentanza nelle istituzioni italiane, a uno degli ultimi tasselli che mancano in tutta l’architettura”. Lo ha detto Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, il 15 giugno in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all'estero. Schiavone ringrazia i deputati eletti all’estero promotori delle proposte di legge per l’istituzione della bicamerale, che saranno discusse per arrivare a un testo unificato: “Grazie a Nissoli, Ungaro, Schirò, Borghese, La Marca, Siragusa, Fusacchia, Carè, Longo, Lorenzato, Billi e Sangregorio. Una schiera di rappresentanza che ci onora per il lavoro che svolge a favore delle politiche per gli italiani nel mondo”. Anche secondo Silvana Mangione, vicesegretaria generale del Cgie per i Paesi anglofoni extraeuropei, “l’avvento della bicamerale, che auspico sia istituita il prima possibile, offre il momento perfetto in questa fase storica per dare al Cgie un interlocutore diretto principale. Molte nostre proposte sono arenate nei piccoli rivoli ma all’interno della bicamerale potremo riuscire a trovare un luogo nel quale si concordino azioni per rendere più chiara, anche in Italia, la ricchezza della rappresentanza degli italiani all’estero”. Giuseppe Maggio, vicesegretario generale del Cgie per l’Europa e l’Africa del Nord, punta i riflettori sull’integrazione europea: “In Europa ci sono 3 milioni di cittadini italiani e insieme a noi ce ne sono altri 17 milioni che si spostano nel Vecchio Continente. Dobbiamo cercare di giocare un ruolo da protagonisti in quanto italiani”. La bicamerale, sottolinea invece Mariano Gazzola, vicesegretario generale del Cgie per l’America Latina, dovrebbe “adottare un approccio moderno e aggiornato. Dovrà promuovere interventi per favorire l’internazionalizzazione e la cooperazione ma anche interventi per consentire la partecipazione delle comunità nella programmazione e nell’attuazione della promozione integrata dell’Italia nel mondo”. Il Cgie auspica poi che si tratti di “una commissione permanente perché così consentirà un’interlocuzione proficua. Ce n’è bisogno perché in questi anni in cui si è continuato a lavorare molto e talvolta è mancata la capacità di avere un rapporto solido con il Parlamento”, afferma Rodolfo Ricci, vicesegretario generale di nomina governativa del Cgie. “Ci troviamo in una congiuntura particolare per la pandemia e perché il Paese è chiamato a riprogrammare parte del suo sistema – prosegue Ricci -. In questa riprogrammazione credo sia importante che l’emigrazione entri come soggetto attivo sia perché portatore di diritti ma anche per ciò che le collettività possono dare al rilancio del Paese. La bicamerale spero che si attivi in un momento fondamentale per la storia del Paese”. È Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta all’estero, a ribadire l’importanza di “un impegno trasversale” per l’istituzione della bicamerale: un aspetto “molto importante ai fini della concretizzazione di questo strumento. Dopo il taglio dei parlamentari la commissione è fondamentale per elaborare politiche trasversali”. “La bicamerale rappresenta un adeguamento istituzionale ma anche l’esigenza di uno strumento di raccordo snello e autorevole – conclude Nissoli -. È importante la collaborazione con il Cgie, i Comites e con le associazioni”. Questa proposta, rileva invece Piero Fassino, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, “vuole dotare il Parlamento di uno strumento che faccia riferimento alle complesse problematiche, in un mondo sempre più interconnesso, legate alla nostra presenza nei diversi paesi. Negli ultimi 30 anni c’è stato un processo di evoluzione della presenza italiana nel mondo che ha allargato il profilo. I flussi classici stanno calando ma sono cresciuti quelli della mobilità che hanno portato tanti italiani a collocare attività e vita altrove. Questo comporta un approccio più largo con un profilo più globale”. “L’obiettivo è quello di coniugare le diverse richieste in un testo ampio e condiviso – spiega infine la relatrice Simona Suriano, deputata del Movimento 5 Stelle - Apprezzo i suggerimenti: la questione migratoria e l’associazionismo sono già entrati nella bozza della proposta di legge che coniuga le sei proposte”, La deputata ringrazia poi il Cgie “per averci reso ancora più edotti sull’importanza dei temi che avremo modo di approfondire. L’obiettivo è rendere la bicamerale permanente per avere un interlocutore fisso in ogni legislatura”.

BICAMERALE PER GLI ITALIANI NEL MONDO: SÌ DI COMITES E PATRONATI
La proposta di istituire una commissione bicamerale per gli italiani nel mondo trova il placet della rappresentanza e dell’associazionismo all’estero. Convocati il 16 giugno in audizione alla Camera, infatti, Comites e patronati dicono sì all’organismo che - su impulso di tutti gli eletti all’estero - dovrebbe nascere in questa XVIII legislatura mentre per il Consiglio generale degli italiani all’estero, audito il 15 giugno a Montecitorio, la bicamerale rappresenterebbe il tassello mancante di tutta l’architettura. Tutti d’accordo anche su un punto: la rappresentanza italiana all’estero dovrà essere coinvolta nei lavori della futura commissione. “La costituzione di una bicamerale per noi va nella direzione giusta, è un’iniziativa importante, idonea e da portare a casa”, ha detto il presidente del Comites di Londra, Pietro Molle soffermandosi sulla numerosa comunità italiana in Gran Bretagna. “Una collettività che con il proprio lavoro è riuscita a distinguersi e ha promosso in ogni campo il made in Italy e che deve poter pretendere che le aspettative con vengano disattese – sottolinea Molle -. Per questo poniamo fiducia e speranza nella bicamerale”. Secondo il presidente del Comites di Parigi, Vincenzo Cirillo, “lo Stato dovrebbe far conoscere e riconoscere l’importanza dei Comites, prevedendone la modernizzazione e l’alleggerimento burocratico. Oggi come non mai questa commissione è necessaria, ma dovrebbe esserci l’obbligo di fare una relazione tutti gli anni, inoltre dovrebbe essere prevista anche una consultazione regolare dei Comites”. Anche per Luciano Alban, presidente del Comites di Zurigo “è fondamentale istituire una bicamerale per le questioni degli italiani all’estero, in modo da avere il polso di ciò che funziona nei vari Paesi. Il suo lavoro dovrà concentrarsi nel dare delle risposte più celeri alle problematiche che si pongono di volta in volta”. La coordinatrice Intercomites Svizzera, Grazia Tredanari, parla di “un’interlocuzione preziosa” che si instaurerebbe tra bicamerale e Comites: “Sarebbe opportuno che i Comites possano essere interlocutori perché siamo vicini al territorio e conosciamo meglio di chiunque altro la realtà. L’emigrazione italiana è una realtà variegata e le esigenze sono cambiate. Le leggi e gli accordi, che sono fermi agli anni ‘70, hanno la necessità di cambiare sia per la nuova sia per la vecchia emigrazione”. “Dopo anni di battaglie, sarei molto felice se venisse istituita questa commissione”, è il commento del coordinatore Intercomites Germania, Tommaso Conte, secondo il quale per aumentare la partecipazione alle prossime elezioni dei Comites, che avranno luogo il prossimo anno, bisognerebbe “aumentarne l’attrattività attraverso un maggiore ricambio generazionale”. Anche per i patronati l’istituzione di una bicamerale agevolerebbe il lavoro. “Siamo entusiasti all’idea che venga istituita una commissione per gli italiani nel mondo nella quale si immaginano coinvolti anche i parlamentari eletti in Italia. Sarebbe un modo per creare un legame forte tra il lavoro dei patronati e le politiche per il Paese”, afferma Andrea Malpassi, dell’INCA-Cgil. “Parere più che positivo” dall’INAS-Cisl: la bicamerale “potrebbe essere un momento di sintesi molto importante. L’auspicio è di vedere inserite nel lavoro della commissione tante tematiche a noi care”, sottolinea Gianluca Lodetti dell’INAS-Cisl. Con la bicamerale “potremo avere un interlocutore con il quale confrontarci fattivamente sulle proposte che da tempo abbiamo avanzato” afferma invece Maria Candida Imburgia dell’Ital-Uil, secondo la quale “ci deve essere un riconoscimento del ruolo dei patronati. Ogni giorno accogliamo milioni di cittadini italiani all’estero e siamo garanti dei loro diritti”. “Sostegno per la ricerca della casa e del lavoro e l’apprendimento della lingua sono ancora le richieste che emergono con più forza tra i nostri connazionali all’estero e alle quali il nostro sistema paese non riesce a dare una risposta complessiva. È necessario rinnovare in questo senso la mission dei patronati e la bicamerale ci può aiutare a fare il salto di qualità”, spiega Matteo Bracciali delle ACLI. Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto all’estero, ribadisce l’importanza di Comites e patronati (“Spesso voi siete il primo punto di contatto per gli italiani nel mondo e svolgete un ruolo essenziale”) e assicura che le proposte di legge per l’istituzione della bicamerale “hanno l’obiettivo di garantirne l’insediamento automatico in ogni legislatura. Lo sforzo non sarà vano”. “Lo spirito della bicamerale sarà quello di fungere da punto riferimento per l’elaborazione delle politiche sull’emigrazione in collaborazione con i corpi intermedi: associazionismo e rappresentanza – ribadisce infine Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta all’estero -. Lo Stato deve sostenere di più il ruolo dell’associazionismo e la bicamerale dovrà guardare con attenzione al modo di sostenerlo”.

ALBAN (COMITES ZURIGO): BICAMERALE PER DARE RISPOSTE PIU’ RAPIDE
“È fondamentale istituire una Commissione bicamerale per le questioni degli italiani all’estero, di modo da avere il polso di ciò che funziona nei vari Paesi. Il suo lavoro dovrà concentrarsi nel dare delle risposte più celeri alle problematiche che si pongono di volta in volta. Ad esempio, quello di Zurigo era conosciuto come il consolato più efficiente al mondo, ma il coronavirus ha complicato tutto”. Così Luciano Alban, presidente del Comites Zurigo, in audizione il 16 giugno alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all'estero. “Perché i Comites funzionino, bisogna poi creare una segreteria operativa – ha aggiunto – altrimenti diventa difficile operare in modo capillare. Anche la comunicazione rappresenta un problema: dobbiamo consolidare di più questo aspetto”. “Al momento si stanno trascurando i corsi di lingua italiana, ma si tratta di occasioni fondamentali per mantenere viva la rete degli italiani nel mondo e la conoscenza della patria. Sosteniamo questi momenti di aggregazione e italianità nel mondo”, ha concluso.

MOLLE (COMITES LONDRA): NELLA BICAMERALE COINVOLGERE I COMITES
“I Comites per funzione e radicamento tra le collettività all’estero dovrebbero avere un ruolo primario nelle consultazioni” della futura bicamerale per italiani nel mondo. Lo ha detto il presidente del Comites di Londra, Pietro Molle, il 16 giugno in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all'estero. In merito alle proposte di composizione e compiti della bicamerale, “da un giro di richieste dei miei colleghi il numero più gettonato è di 18 deputati e 18 senatori perché così vengono inclusi tutti gli eletti all’estero e si avrà un’uguale rappresentanza – spiega Molle -. Per quanto riguarda i compiti, la pandemia metterà in grave difficoltà la comunità degli italiani all’estero e la bicamerale dovrà essere in grado di porre l’attenzione alle situazioni di disagio che stanno emergendo”.

CIRILLO (COMITES PARIGI): BICAMERALE NECESSARIA
“Lo Stato dovrebbe far conoscere e riconoscere l’importanza dei Comites, prevedendone la modernizzazione, l’alleggerimento burocratico e l’istituzione di una Casa Italia, dove organizzare attività culturali, di ristorazione, corsi di lingua e dibattiti. Così diventerebbe il punto di riferimento per tutti gli italiani all’estero”. Così il presidente del Comites di Parigi, Vincenzo Cirillo, il 16 giugno in audizione in videoconferenza alla Commissione Esteri della Camera riguardo le proposte di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero. Cirillo ha dichiarato che si tratta di una proposta molto importante da sostenere: “Oggi come non mai, questa commissione è necessaria, ma dovrebbe esserci l’obbligo di fare una relazione tutti gli anni, inoltre dovrebbe essere prevista anche una consultazione regolare dei Comites. La Commissione dovrebbe occuparsi anche delle problematiche degli italiani che vivono all’estero, come l’alleggerimento della doppia tassazione”.

INTERCOMITES SVIZZERA: SERVONO ‘SPORTELLI EMIGRAZIONE’ IN ITALIA
Le esigenze dell’emigrazione italiana sono cambiate e la proposta di istituire una Commissione bicamerale per gli italiani nel mondo potrebbe essere “l’occasione per raccogliere tutte le nostre istanze. Da tempo chiedo di poter migliorare la parte informatica, di ammodernare i servizi in modo da essere efficaci e non sovraccaricare le reti consolari. Ci vorrebbero degli ‘Sportelli emigrazione' in Italia”. Così la coordinatrice Intercomites Svizzera, Grazia Tredanari, il 16 giugno in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all'estero.

INTERCOMITES GERMANIA: AUMENTARE L’ATTRATTIVITA’ DEI COMITES
“Dopo 30 anni di battaglie, sarei molto felice se venisse istituita questa Commissione”. Così il coordinatore Intercomites in Germania, Tommaso Conte, il 16 giugno in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all'estero. Per aumentare la partecipazione alle prossime elezioni Comites che avranno luogo il prossimo anno, secondo Conte bisognerebbe “aumentare l’attrattività dei Comites, attraverso un maggiore ricambio generazionale”.

BICAMERALE, UNGARO (IV): AUDIZIONI INIZIATE CON IL PIEDE GIUSTO
“Alla Camera è iniziato con il piede giusto il ciclo di audizioni che avvia l'iter della proposta di legge per l'Istituzione di Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero, di cui sono tra i primi proponenti con l’AC2159. Prima il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero con il suo segretario generale Michele Schiavone e i due vice Silvana Mangione e Giuseppe Maggio, rispettivamente rappresentanti dei Paesi anglofoni extraeuropei e dell’Europa e l’Africa del Nord; poi il presidente del Comites di Parigi, Vincenzo Cirillo, la coordinatrice Intercomites Svizzera, Grazia Tredanari e il presidente del Comites di Zurigo, Luciano Alban nonché i rappresentanti dei patronati italiani nel mondo Andrea Malpassi dell’INCA-Cgil, Gianluca Lodetti dell’INAS-Cisl, Matteo Bracciali delle ACLI. Ringrazio tutti i partecipanti per il supporto e per l'importante momento di confronto e di approfondimento sulle tante necessità delle nostre numerose comunità all’estero, così come per le preziose indicazioni in merito alla struttura, alla composizione della commissione bicamerale, alle sue finalità. La consistenza e il peso storico, sociale, economico della prima e della nuova emigrazione italiana meritano un iter accurato della proposta di legge ora in esame del Parlamento italiano dato da occasioni come queste”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva, eletto nella Circoscrizione Estero-Europa.

BICAMERALE, NISSOLI (FI): PRESTARE ATTENZIONE ALL’ASSOCIAZIONISMO
“Lo spirito della bicamerale sarà quello di fungere da punto riferimento per l’elaborazione delle politiche sull’emigrazione in collaborazione con i corpi intermedi: associazionismo e rappresentanza”. Così Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta all’estero, intervenendo il 16 giugno alla Camera all’audizione di Comites e patronati nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all'estero. “I Comites rappresentano molto più da vicino le istanze degli italiani nel mondo – sottolinea Nissoli -. Insieme troveremo forme adeguate per portare queste istanze nella bicamerale”. “Si potrebbero organizzare conferenze annuali su temi rilevanti per fare il punto della situazione” propone poi la deputata di Forza Italia ringraziando i patronati che sono intervenuti. “La bicamerale dovrà prestare particolare attenzione ai temi delle nuove mobilità e lavoratori senza trascurare le vecchie questioni legate alla previdenza. Lo Stato deve sostenere di più il ruolo dell’associazionismo e la bicamerale dovrà guardare con attenzione al modo di sostenerlo”, conclude Nissoli.

INTERVISTA / BICAMERALE, SIRAGUSA (M5S): PRESTO TESTO UNIFICATO
“Questa iniziativa è il frutto di un impegno trasversale. Un tema sul quale ci confrontammo tra eletti all’estero già nel primo incontro a maggio 2018. Insieme agli altri eletti all’estero ci siamo impegnati molto per sostenerla: a novembre abbiamo organizzato una conferenza stampa congiunta, e poi organizzato incontri sia con il presidente della Camera Roberto Fico che con il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati”. Lo afferma a 9colonne la deputata del Movimento 5 Stelle Elisa Siragusa, in merito all’istituzione di una Commissione bicamerale per gli italiani nel mondo. L’iter è iniziato in Commissione Affari esteri della Camera e proseguirà nelle prossime settimane con audizioni e la deposizione di un testo unificato delle proposte presentate. “Il timore era di non vedere mai calendarizzata questa proposta, ma grazie alla Presidente della Commissione Affari esteri Marta Grande, siamo riusciti a incardinare velocemente la proposta di legge in III Commissione - prosegue Siragusa -. La relatrice Simona Suriano avrebbe, a questo punto, potuto scegliere di adottare un testo base tra le proposte presentate ma, proprio perché il nostro è un progetto trasversale, abbiamo ritenuto di scegliere il percorso del comitato ristretto al fine di elaborare un testo unificato”. “Sarà una commissione bicamerale, un consesso dove deputati e senatori, insieme, potranno discutere di tutti i temi riguardanti gli italiani nel mondo, elaborando anche proposte di indirizzo sulle politiche per i nostri connazionali - spiega Siragusa -. Questa commissione tuttavia non vuole essere la commissione degli eletti all’estero, anzi, si prefigge proprio l’obiettivo opposto, ossia quello di coinvolgere parlamentari eletti in Italia”. In merito alla riunione del comitato ristretto, la deputata pentastellata assicura: “Siamo a buon punto. C’è convergenza di idee su molti aspetti e, al momento, non ho riscontrato differenze di posizione particolarmente rilevanti. Come deciso nell’ultimo incontro, avvieremo un breve ciclo di audizioni per rilevare suggerimenti e commenti da parte dei rappresentanti del mondo degli italiani all’estero. Sono fiduciosa che si arriverà presto a un testo condiviso anche grazie al lavoro e alla collaborazione della relatrice”.

INTERVISTA / UNGARO (IV): BICAMERALE UN ESEMPIO DEL LAVORO COMUNE
Si chiamerà Commissione bicamerale per gli italiani nel mondo e avrà l’obiettivo di occuparsi e discutere di tutte le questioni che riguardano gli oltre 6 milioni di connazionali che vivono fuori dai confini nazionali. Ma non solo: il fine è anche quello di avviare un controesodo cercando di “importare” quei geni positivi dall’estero. L’organismo potrebbe vedere la luce in questa XVIII legislatura grazie all’impegno trasversale di tutti i parlamentari eletti all’estero. “Un accompagnamento istituzionale a quella che ormai è una delle più grandi regioni d’Italia”, afferma a 9colonne Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto all’estero. La bicamerale sarà “focalizzata sui cittadini e sulle dimensioni dell’emigrazione, della nuova emigrazione e della mobilità, non solo per rappresentare e discutere le esigenze di chi è all’estero ma anche con la funzione di catalizzatore per accogliere idee, soluzioni e proposte che dall’estero possono tornare in Italia”, prosegue Ungaro. L’iter è iniziato in Commissione Esteri della Camera e proseguirà con un ciclo di audizioni per “ascoltare le proposte di tutto il mondo variegato degli italiani all’estero - spiega il deputato di Italia Viva - Inizieremo con le istituzioni, abbiamo invitato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che è anche il presidente del Cgie, il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo. Vogliamo coinvolgere Comites e Cgie, la Farnesina e la direzione generale per gli Italiani all'estero, le camere di commercio italiane all’estero, i patronati e gli esperti come la Fondazione Migrantes, la Svimez e il Centro Studi Immigrazione”.

INTERVISTA / SCHIRO’ (PD): BICAMERALE PER RAFFORZARE LA RAPPRESENTANZA
“Dopo la riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, compresi quelli eletti nella circoscrizione estero” la Commissione bicamerale per gli italiani nel mondo “può rappresentare anche un’ulteriore occasione di rafforzamento della rappresentanza degli italiani nel mondo”. Lo afferma a 9colonne Angela Schirò, deputata del Pd eletta all’estero. Secondo la deputata dem “nel frangente che da alcuni anni stiamo vivendo e che si è acutizzato nel seguito della pandemia, è molto importante avere uno osservatorio sulle nuove forme di mobilità sia in uscita che in rientro nel Paese e la bicamerale può assolvere anche a questo compito, utilizzando le migliori competenze a livello di analisi e di ricerca”. La bicamerale “è stata concepita come lo strumento più idoneo per coordinare a livello parlamentare il confronto e gli orientamenti da assumere riguardo agli interventi per gli italiani nel mondo - spiega Schirò -. Poiché negli ultimi anni si è sempre più sviluppata l’idea che la comunità italiana nel mondo sia non soltanto una comunità da assistere e da sostenere ma una leva da utilizzare per la proiezione internazionale del paese, la Bicamerale potrà essere anche un luogo di confronto sull’apporto che la presenza degli italiani nel mondo può dare a questo progetto di ripresa e rilancio dell’Italia”. L’iter per l’istituzione della bicamerale è stato avviato alla Camera, ha il sostegno di diversi gruppi politici in Commissione Affari esteri ed è il frutto di un impegno trasversale. “Fin dall’inizio della legislatura alcuni di noi avevano già presentato, o meglio ripresentato, delle proposte di legge tendenti all’istituzione della Bicamerale ma indiscutibilmente la riduzione dei parlamentari è stata un colpo di frusta che ha favorito una responsabilizzazione di tutti i gruppi - commenta la deputata eletta all’estero -. Ci sono stati anche incontri unitari con i Presidenti delle due Camere per presentare il progetto di Bicamerale e l’opportunità di istituirla nel più breve tempo possibile, incontri nei quali i Presidenti delle due Camere hanno manifestato la loro disponibilità. La stessa calendarizzazione della Commissione esteri della Camera è il frutto, oltre che della sensibilità della Presidente Marta Grande, anche di questo impegno comune. Naturalmente l’auspicio è quello di avere prima dell’estate un testo unificato ma dipenderà anche dai nodi concettuali e istituzionali che bisognerà sciogliere nel corso del lavoro di definizione della proposta di legge”.

INTERVISTA / NISSOLI (FI): BICAMERALE NECESSARIA DOPO I TAGLI ALLA RAPPRESENTANZA
La Commissione bicamerale per gli italiani nel mondo è “uno strumento che arriva in soccorso al mondo dell'emigrazione nel momento in cui, con le riforme istituzionali, è stato fatto un taglio ingiusto alla rappresentanza estera”. Lo afferma a 9colonne Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta all’estero. Alla Camera è iniziata la discussione per istituire l’organismo in cui si discuteranno tutte quelle politiche che riguardano gli italiani all’estero: “Un traguardo molto importante - lo definisce Nissoli -, è solo l'inizio di un percorso che dovrebbe creare un luogo specifico per discutere delle politiche di emigrazione e del Sistema Italia all’estero. Sarà uno strumento necessario per elaborare le politiche dell'emigrazione trasversali ai lavori delle varie commissioni permanenti dal momento che la riduzione del numero dei parlamentari anche all'estero comporta una conseguente ridotta operatività nel contesto parlamentare e quindi l'impossibilità di seguire tutti i lavori delle commissioni connesse con l’emigrazione”. Anche la deputata di Forza Italia ha presentato un disegno di legge sull’istituzione della bicamerale che ora dovrà essere discusso insieme a quelli degli altri parlamentari per arrivare a un testo unico. “C'è una sensibilità comune nel portare avanti questo obiettivo, che è il frutto di lunghe riflessioni alle quali si è aggiunta la preoccupazione sul ruolo della rappresentanza estera dopo il taglio effettuato con le riforme”, sottolinea ancora Nissoli. “Convinti che l'istituzione di una commissione bicamerale è costituzionalmente fondata a partire dall'art.82 della Costituzione, siamo andati in maniera bipartisan a rappresentare le esigenze dell’istituzione della bicamerale per gli italiani all'estero sia alla presidente del Senato Casellati che al Presidente della Camera Fico - spiega la deputata eletta fuori i confini nazionali -. Con l'istituzione della bicamerale vogliamo garantire un miglior funzionamento della rappresentanza estera in Parlamento. Posso dire di essere molto soddisfatta di questo metodo di lavoro, lavorare in maniera trasversale per un obiettivo comune. Sin dall'inizio del mio primo mandato, ricordo che ho riunito tutti i parlamentari eletti all'estero, nel maggio del 2013, perché ho sempre creduto che l'impegno comune, a prescindere dall'appartenenza politica per il bene degli italiani all'estero, possa portare a risultati concreti. L'unione fa la forza, e adesso, finalmente, dopo tanti anni, posso dire con orgoglio che ce l'abbiamo fatta”. “Continuiamo a lavorare per arrivare ad un testo comune”, conclude Nissoli auspicando che “i tempi possano essere brevi perché la Commissione è necessaria subito”.

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