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direttore Paolo Pagliaro

Conoscenza e inclusione: da Padova la Carta per le Politiche linguistiche

Che la lingua sia veicolo di pensiero, di conoscenza, di cultura si sa, e il plurilinguismo altro non è che l’espressione della complessità e varietà dei pensieri, delle conoscenze, delle culture. Parte da qui la carta per le Politiche linguistiche che si è data l’Università di Padova che da un lato ribadisce, rafforza e sostiene l’uso dell’italiano perché sia e continui a essere quella lingua viva e in evoluzione che rappresenta nei suoi differenti linguaggi di settore e specialistici e nella varietà dei suoi registri linguistici una indispensabile ricchezza espressiva, e dall’altro incoraggia e sostiene l’uso dell’inglese come lingua veicolare, come irrinunciabile espressione di internazionalizzazione e dialogo accademico con la comunità scientifica mondiale. Si legge nella Carta: “l’obiettivo è di assicurare che il contesto linguistico incoraggi lo sviluppo di una comunità accademica democratica, internazionale e plurilinguistica, improntata a equità, inclusione, sostenibilità, per promuovere una comunicazione e una cooperazione efficaci e positive a tutti i livelli di formazione, di ricerca e di terza missione”.

Uno sprone ad acquisire competenze linguistiche sempre più mirate, articolate, capaci di esprimere contesti complessi in tutti gli ambiti del sapere, con l’obiettivo di una diffusione dell’italiano come strumento di cultura in tutto il mondo (nella Carta: “Non si può avere, infatti, un ruolo internazionale, se non si è protagonisti in tutti gli ambiti del sapere, della cultura, dell’economia e della politica anche a livello locale”). Un riguardo particolare all’uso dei lessemi nei contesti più “delicati” della comunicazione linguistica, quelli che si riferiscono ai temi dell’inclusione e della parità di genere, dove l’accento non deve essere posto sulle disuguaglianze, ma sulla persona che è, sempre, al centro.

(© 9Colonne - citare la fonte)