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direttore Paolo Pagliaro

Così Giffoni segna la ripartenza della cultura

(16 luglio 2020) Al via #Giffoni50. L’apertura delle celebrazioni per i cinquant’anni di Giffoni rappresenta indiscutibilmente la ripresa delle attività culturali in presenza in Italia dopo il lockdown dei mesi scorsi. Una tappa importante che ha visto ritrovarsi presso la Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana, rappresentanti istituzionali, autorità civili e militari, con l’obiettivo di rendere il doveroso omaggio a un’idea, quella di Giffoni, che ha di fatto conquistato il mondo.

Nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in fatto di sicurezza sanitaria, hanno partecipato alla cerimonia che si è svolta presso la Sala Truffaut trecento giurati in rappresentanza delle migliaia di ragazzi che ogni anno partecipano al Festival.

Palpabile l’emozione nel corso della cerimonia che, attraverso i contributi video realizzati per l’occasione dal Dipartimento Produzione di Giffoni Opportunity, ha offerto una carrellata delle stagioni che si sono succedute dal 1971 ad oggi, dando evidenza alla crescita e al rilievo internazionale che il Festival ha guadagnato dal punto di vista culturale ma anche sociale fino a diventare un’azienda culturale ed un’impresa creativa tra le più importanti d’Italia.

La cerimonia è stata impreziosita dal messaggio di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica: «La scelta di affidarsi ai bambini e ai ragazzi – si legge nel suo messaggio - in qualità sia di spettatori che di giurati, il ruolo di protagonisti assoluti della manifestazione, fa sì che l’esperienza di Giffoni vada ben oltre la semplice dimensione di festival, offrendo ai più giovani una straordinaria occasione di maturazione e arricchimento culturale, anche grazie alla nutrita presenza di opere provenienti da ogni parte del mondo. Con l’auspicio che la cinquantesima edizione del festival inauguri una nuova e feconda stagione di ulteriori successi, invio a tutti i partecipanti alla cerimonia odierna, e in special modo ai più piccoli, i miei calorosi saluti».

Non ha fatto mancare il suo contributo il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «Mezzo secolo di Giffoni rappresenta un traguardo straordinario – ha dichiarato - Il festival del cinema per ragazzi racconta oggi la sua storia e le sue storie, un’esperienza unica e da sempre senza frontiere, che fa dei giovani la sua grande forza e il suo futuro. Siamo con loro, con i ragazzi, con gli organizzatori, con Claudio Gubitosi che sicuramente vive quest’anno la stagione più emozionante. Veniamo da mesi difficili, che inevitabilmente non potevano che cambiare l’approccio anche per questa edizione. Ma non cambia, anzi si rafforza, l’essenza e il significato di una iniziativa tra le più importanti a livello internazionale, che continuerà a crescere e che oggi inorgoglisce l’intera Campania, il Sud, l’Italia intera».

«Giffoni non si celebra, va vissuto - ha dichiarato il fondatore e direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi  - Lo sappiamo tutti, perché qui il cuore batte di emozione, di stupore, di meraviglia. Qui si genera l’energia che migliora il mondo. Qui si scoprono i valori dei luoghi comuni, delle periferie che entrano a far parte, a pieno titolo, della grande bellezza italiana. Qui si è immensamente felici e questo è il tema dominante di una grande sinfonia che, pur se generata nella più assoluta anomalia, ha saputo conquistare, con la sua stranezza, tempo, spazio, posizioni, fino a camminare nelle strade del mondo e ad essere riconosciuta per i suoi valori».

 

«Il tempo per me e per il Festival non è volato – ha continuato Claudio Gubitosi - È stato quello giusto perché anno dopo anno, ora dopo ora, si è arricchito di esperienza, conoscenza, identità. È difficile poter esprimere, in pochi minuti, il peso, la responsabilità, la gioia, l’emozione di un qualcosa che ha scelto di cambiare proprio me e di conseguenza le sorti del mio paese, Giffoni, e poi ancora una vasta comunità che si è unita, anno dopo anno, alla nostra piccola realtà».

 

«Centinaia di migliaia di ragazzi hanno trovato, in questo piccolo puntino del mondo – ha spiegato il direttore -  la loro casa, il luogo dove conoscere, conoscersi, apprezzare la bellezza delle culture diverse, le vere amicizie, la forza dell’accoglienza e della diversità, esprimersi liberamente, essere ascoltati, poter interagire con tutti, senza distinzioni alcune, con i grandi della terra, con Premi Oscar e Premi Nobel, con quelle belle persone che sono i testimoni del nostro tempo. In un’epoca dove si dà poco conto alle giovani generazioni, in una società che a volte non riconosce i loro linguaggi e non dà la possibilità di potersi esprimere nei sentimenti, nel lavoro, nelle prospettive. Più volte bollati come incapaci o bamboccioni, qui a Giffoni trovano la lettura particolare della propria esistenza, quei ritmi che conosciamo meglio di altri. Qui trovano anche possibilità di lavoro e motivazioni che arricchiscono il loro futuro cammino».

 

«Ho lasciato per ultimo – ha concluso Gubitosi - una riflessione su questo tempo che tutti stiamo vivendo. Nel più assoluto rigore sanitario, come avete avuto modo di verificare e in una geometria creativa completamente nuova, Giffoni si farà e saprà essere capace, in un modo diverso, di riprodurre quelle emozioni che tutti conosciamo».

(© 9Colonne - citare la fonte)