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direttore Paolo Pagliaro

Studenti sotto una valanga di compiti nell’estate post-lockdown

La chiusura delle scuole e la didattica a distanza non hanno “salvato” gli studenti dai compiti per le vacanze. Anzi, le naturali difficoltà e i rallentamenti nello svolgimento dei programmi - visto il turbolento anno scolastico - spesso e volentieri hanno inciso sulla mole di lavoro da smaltire per settembre, aumentandola a dismisura. A raccontarlo i 2500 alunni di scuole medie e superiori raggiunti da una web survey del portale Skuola.net. Solo 1 ragazzo su 4, infatti, dice che gli esercizi assegnati sono più o meno in linea col passato. Mentre nell'altro 75% dei casi l'impegno richiesto sarà differente, quasi sempre maggiore: 6 su 10 avranno molti più compiti in tutte le materie, il 30% è stato invece 'graziato' ma solo da pochi professori, solamente per il 10% il lockdown ha portato a uno sconto sui compiti.

Ma non finisce qui. Perché a qualcuno sarà richiesto uno sforzo supplementare: i compiti personalizzati. Non sono tantissimi gli interessati – circa 1 su 10 – ma danno la misura di come la particolare situazione vissuta dalla scuola negli ultimi mesi abbia portato a rivedere le dinamiche tradizionali. Nella metà dei casi, i docenti hanno utilizzato questo nuovo metodo per tutta la classe (o quasi) indistintamente; nell'altra metà, invece, le assegnazioni individuali sono state mirate a far recuperare gravi lacune o per punire chi ha approfittato della didattica a distanza per andare in vacanza, almeno con la mente, in anticipo.(red - 30 lug)

(© 9Colonne - citare la fonte)