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direttore Paolo Pagliaro

De rerum natura di Lucrezio con Herlitzka

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

De rerum natura di Lucrezio con Herlitzka

DE RERUM NATURA DI LUCREZIO CON ROBERTO HERLITZKA

Dal 22 al 25 ottobre, al TeatroBasilica di Roma, Piazza Porta S. Giovanni, 10,  Roberto Herlitzka sarà lo straordinario protagonista del “De rerum natura” di Lucrezio; spettacolo a cura di Antonio Calenda, sostenuto dal Gruppo della Creta. In questo poema epico – filosofo, Lucrezio si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo in un universo atomistico, materialistico e meccanicistico: un richiamo alla responsabilità personale e di incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, una realtà nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Composto nel I secolo a.C., il De rerum natura è un’esposizione in versi di rara ed eccezionale potenza, una tra le massime espressioni della bellezza della dottrina epicurea. Un grandioso poema nel quale il fattore letterario e la dottrina sono inscindibili. Lucrezio, così come gli antichi poeti-filosofi, animato dallo stesso entusiasmo missionario, si fa scienziato, maestro di verità, profeta. Con la sua opera spoglia l’uomo dalle sue illusioni sulla religione, sull’anima, sul mondo, per porlo di fronte alla danza eterna degli atomi, allo spettacolo unico, sublime irripetibile ma anche terribile e liberatorio, della verità ultima della “Natura”. Roberto Herlitzka – tra i più grandi attori del nostro tempo, straordinariamente colto, ha tradotto il De rerum natura, regalandoci una testimonianza importante: la sua personale, raffinata, originale traduzione (La natura di Tito Lucrezio Caro. Libri I-IV; La Nave di Teseo), in versi e terzine dantesche, dei primi quattro libri di uno dei maggiori capolavori della letteratura classica di tutti i tempi.
Un lavoro di traduzione inizialmente nato per suo piacere personale, realizzato nelle pause dal suo lavoro di attore.  “All’inizio erano versioni fatte per gioco – afferma Herlitzka - poi ho deciso di giocare sul serio e ho cominciato a tradurre dall’inizio. Dopo i due primi libri li rilessi e non mi piacquero. Così li ritradussi e continuai. Lucrezio mi ha sempre affascinato. Il De rerum natura è un’opera grandiosa: l’autore parla da scienziato e da grande poeta. Le sue considerazioni scientifiche impressionano perché, a volte, riguardano l’oggi. Paiono terribili visioni di un futuro imminente. Quando, per esempio, dice al suo destinatario ideale: “Non credere che esista solo il nostro mondo nell’universo. Molti altri ve ne sono”, anticipa la scienza di oggi. Si tratta di un poema dove vi è tutto, il bene e il male, e che, in una certa misura, si può accostare alla Divina Commedia”. Red

ROMA, INGRASSIA E GUIDI TORNANO SUL PALCO DEL SALA UMBERTO 

Fino al 25 ottobre il teatro Sala Umberto di Roma (via della Mercede 50) ospita Maurizio Iv, uno spettacolo Scritto da Edoardo Erba che vede protagonisti due cavalli di razza come Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi: una coppia affiatata che ha più volte lavorato insieme e che condivide anche anni di amicizia al di fuori del palco. Maurizio IV dopo aver debuttato nel 2019 al Napoli Teatro Festival aveva appena iniziato la tournèe quando è scattato il lockdown. Siamo in prova, sul palco dove dovrebbe andare in scena Il Gioco delle Parti di Pirandello. Maurizio, il regista dello spettacolo, si aspettava un altro tecnico per il montaggio e il puntamento delle luci, ma si presenta Carmine, un siciliano di mezza età, indolente, che non sembra aver molto entusiasmo per il lavoro. Carmine è appena assunto e non sa nulla dello spettacolo, così Maurizio è costretto a ripercorrere tutto il testo per farglielo capire. Oltre a essere svogliato, Carmine soffre di vertigini e ha paura a salire sulla scala, e pur di non farlo si mette a discutere su ogni dettaglio della regia. Benché dettate dalle vertigini, le sue idee sono inaspettatamente innovative, e Maurizio passa dall’irritazione all’interesse. La discussione gli fa nascere l’idea di una regia pulp: un Gioco delle parti ambientato in uno squallido parcheggio di periferia, dove si consumano scambi di coppie. I ruoli si invertono, e ora è Maurizio che sale e scende dalla scala per puntare le luci, mentre Carmine è diventato la mente pensante. Sembra un semplice gioco di ribaltamento dei ruoli, ma la scoperta di inquietanti verità scuoterà i precari equilibri trovati dai personaggi e farà precipitare la commedia verso un finale inaspettato. Il metateatro, specialità di Pirandello, viene interpretato da Edoardo Erba in chiave più attuale e irriverente. Eppure la lezione del grande maestro siciliano irrompe all’improvviso, quando il rapporto fra i due personaggi va oltre il limite del prevedibile, e fa ritrovare alla commedia la sua matrice tragica. Divertente, intelligente, prensile, interpretato da due grandi talenti del teatro, sostenuto da una regia impeccabile, Maurizio IV si impone all’attenzione del pubblico come una delle più interessanti novità italiane della stagione.(red)

ROMA, AL TEATRO PALLADIUM LA VENTIDUESIMA EDIZIONE DI FLAUTISSIMO

Il 24 ottobre a Roma al Teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano, 8, prende il via la ventiduesima edizione di Flautissimo, manifestazione che affonda le sue radici nella musica classica, e che anno dopo anno ha rivolto il suo sguardo anche ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo per presentare oggi un calendario fatto anche di teatro per tutte le età, musica d’autore e performance crossdisciplinari. L’apertura del festival, il 24 ottobre (ore 18 e 21) è affidata alle esibizioni di quattro importanti protagonisti dello strumento, i flautisti Silvia Careddu, Matteo Evangelisti, Adriana Ferreira e Riccardo Ghiani che, accompagnati al pianoforte da Francesca Carta, eseguiranno musiche di Schubert, Mozart, Beethoven, Jolivet, Arrieu, Gaubert, Debussy e Connesson. Flautissimo continua con un programma che comprende importanti nomi del panorama teatrale e musicale italiano. Il 25 ottobre, per la prima volta a Roma, Michele Sinisi porta in scena una personalissima versione di "Amleto";  il 7 novembre una prima assoluta con una delle principali protagoniste del teatro contemporaneo, Maria Paiato con "Tre piani" (dell'autore israeliano Eskhol Nevo) con la regia di Stefano Cioffi e le creazioni musicali elettroniche dal vivo di Dario Felli.  L'8 novembre il festival celebra il centesimo anniversario dalla nascita di Gianni Rodari con la messa in scena de "La torta in cielo": a distanza di 10 anni dalla prima nella sala Santa Cecilia del Parco della Musica, Galatea Ranzi accompagnata dalle musiche di Luigi Marinaro e Gabriele Coen in una vivida e schioppiettante interpretazione di una delle storie più incantevoli di Gianni Rodari. Il 15 novembre "Amore non amore", un viaggio sorprendente nel sentimento amoroso con le poesie di Franco Marcoaldi e le canzoni del repertorio classico napoletano interpretate da Peppe Servillo, accompagnato dalla chitarra di Cristiano Califano. Anche questo spettacolo sarà in scena a Roma per la prima volta.   Il 21 e 22 novembre un’altra prima assoluta del festival: "Caligola in quarantena" di Guglielmo Poggi, astro nascente della cinematografia e del teatro italiano, che orchestra (insieme a Stefano Cioffi) uno spettacolo mirabile, catalizzante e catartico, che invita gli spettatori a ragionare su quale sia il limite tra il desiderio e i primi bagliori della follia. Il programma di teatro e musica al Palladium, si chiude il 28 novembre con "Django Reinhardt, Il Fulmine a tre dita" con l'acclamato Giorgio Tirabassi che, insieme alle chitarre di Moreno Viglione e Gianfranco Malorgio e al violino di Mauro Carpi, porta sul palco la vita e le sonorità di colui che è stato uno dei più iconici chitarristi della storia.  (red)

LA RASSEGNA “DANTE PER TUTTI” DEBUTTA A TEATRO

La rassegna culturale “Dante per tutti”, giunta al suo settimo anno, debutta a teatro. In previsione delle celebrazioni per il VII centenario della morte di Dante Alighieri del 2021,  Luca Maria Spagnuolo inaugura la nuova edizione giovedì 22 ottobre alle ore 20, al Teatro Flavio di Roma,  via Giovanni Mario Crescimbeni 19, per un ciclo di eventi che accompagnerà tutta la stagione teatrale fino a giugno 2021.  Si comincia con la lettura e il commento del Canto I dell’Inferno, introdotto da una delle più celebri visioni dell’aldilà del Medioevo: la storia del cavaliere irlandese Tantalo, originaria del XII secolo ma letta nella sua versione trecentesca in volgare italiano. Dante per tutti è una iniziativa ideata e curata da Luca Maria Spagnuolo, storico dell’arte e studioso del medioevo. In ogni incontro, caratterizzato da una narrazione  coinvolgente e appassionante, viene proposta la lettura e il commento di un Canto dantesco, la cui tematica è correlata a un approfondimento sulla cultura medievale. Vengono proposti testi databili tra il XIII e il XV secolo, letti e discussi nella loro versione originale in volgare italiano: frammenti di leggende di Santi, diavoli e miracoli e brani provenienti dal repertorio giullaresco medievale.  Tutti i testi provengono da manoscritti e incunaboli non editi o di difficile reperibilità, trascritti presso alcune delle più importanti biblioteche e istituti.  Seppur antichi, questi brani costituiscono un’innovativa risorsa: un patrimonio non più solo per specialisti e studiosi ma finalmente restituito al pubblico.  Ogni appuntamento ha la durata di circa un’ora e consiste nell’introduzione del Canto dantesco, il commento e la lettura di una leggenda medievale correlata al Canto in esame, la lettura con commento del Canto terzina dopo terzina e, infine, la declamazione per intero del Canto.  Per facilitare la fruizione, verranno proiettati i testi e alcune opere d’arte funzionali a rendere più immediato l’impatto visivo delle letture. Luca Maria Spagnuolo, classe 1986, dopo la laurea in storia dell’arte, inizia la propria carriera lavorando in delle gallerie d’arte prima a New York, poi a Berlino e successivamente a Roma. Il progetto “Dante per tutti” nasce nel 2015 presso un’associazione culturale romana e, ottenuto il patrocinio della Società Dante Alighieri, amplia la propria attività presso la Cripta della Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone e in occasione di varie manifestazioni nella Capitale (come “Letture d’Estate” e “Lungo il Tevere... Roma”) e in altre città italiane. (BIG ITALY red)

A PIEDI NUDI NEL PARCO DI NEIL SIMON AL TEATRO FLAVIO DI ROMA

Va in scena dal 23 al 25 ottobre al Teatro Flavio di Roma, via Giovanni Mario Crescimbeni 19, A Piedi Nudi Nel Parco, commedia teatrale di Neil Simon del 1963 (del 1967 la versione cinematografica con Robert Redford e Jane Fonda), diretta da Dario de Francesco e interpretata da Rossella Pantaleo, Dario de Francesco, Flavio Pomaro, Giorgia Piracci, Marco Puglia, Florina Jankowski. Protagonisti due novelli sposi: lui serio e conformista, lei allegra e entusiasta. Un piccolo appartamento spoglio con un buco sul soffitto all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore. Una suocera molto tradizionale e un vicino di casa che entra dalla finestra. Sono questi gli ingredienti della commedia che racconta le difficoltà dell’amore, sottolineando come nel rapporto con gli altri si debba essere sempre se stessi, e che qualsiasi piccolo problema può essere superato con una bella camminata a piedi nudi nel parco, senza pensare a nulla. Con la sua comicità a tratti travolgente, a tratti molto sottile,  “A piedi nudi nel parco” è un testo  che offre uno sguardo divertente sulle relazioni e una acuta, quanto geniale, critica alla caparbietà che contraddistingue l’essere umano. Un piccolo capolavoro tra discussioni, riconciliazioni, nuovi amori e un buco nel soffitto, nell’inverno newyorkese. Il regista Dario de Francesco mette in risalto le differenze di carattere tra i personaggi, i loro pregi e difetti, ma anche la contrapposizione tra le coppie. Da una parte Corie e Paul, giovani e innamorati, ma ancora inesperti nel difficile compito del creare una relazione duratura, dall’altra Victor e Ethel che, come uno specchio, sono esattamente la copia degli altri due, ma con la maturità di chi è più esperto nel vivere. Infatti Corie e Victor sono identici: allegri, avventurosi, emotivi e pieni di voglia di vivere. Ed anche Paul ed Ethel si somigliano: precisi, ordinati, realisti e dignitosi. Però mentre la coppia più giovane, sebbene innamoratissima, si trova in difficoltà nell’affrontare i problemi di tutti i giorni, l’altra coppia nell’innamorarsi capisce che “Non si deve fare altro che rinunciare per l’altro a un po' di se stessi”. La scelta registica vuole dare importanza anche ai due personaggi secondari, Henry Pepper e il fattorino, i quali aiuteranno il pubblico a salire i nove piani di scale per andare a trovare i coniugi Bratter, nella loro casetta piccola ma confortevole, senza letto, senza vasca e con un buco nel lucernario. Uno dei capisaldi della commedia brillante americana, dove i caratteri contrapposti dei protagonisti creano un divertente, quanto profondo, racconto dell’amore e delle difficoltà che questo porta con sé. (red)

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