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Alberi in pericolo a Tiburtina: flash mob contro il progetto del Comune

(8 dicembre 2020) Il Comune di Roma provvederà a tagliare entro un paio di mesi otto o dieci lecci in una prima fase, altri 5-6 tigli in seguito per posizionare a largo Mazzoni, antistante al piazzale dei bus extraurbani, un capolinea di bus e uno stazionamento per taxi; il tutto nell’ambito del progetto del progetto di riqualificazione dell'area della stazione Tiburtina iniziato con lo smantellamento della sopraelevata. È contro questo progetto che sabato scorso un gruppo di cittadini residenti della zona e di associazioni, tra cui Rinascita Tiburtina e le Brigate Verdi, sono scesi in piazza per un flash mob di protesta, per richiamare l’attenzione su una questione che si trascina ormai da tempo. “Ci stanno avvelenando, ci stanno togliendo l’ossigeno – spiega Nella Vecchia di Rinascita Tiburtina – Vogliono tagliare alberi storici, vecchi anche di 80 anni per mettere una quarantina di melograni o altre piante del genere, che se va bene dureranno un anno”.

Gli abitanti di zona avevano anche fatto ricorso al Tar per sospendere l’eliminazione degli alberi, e il tribunale aveva chiesto al Comune di ascoltare le proposte del territorio. Ma quella di Rinascita Tiburtina, come del resto tutte le altre presentate, è stata bocciata: “Ci siamo incontrati per due anni con gli assessori, ci hanno fatto ritoccare il progetto e alla fine l’hanno bocciato. Abbiamo chiesto più volte di incontrare la sindaca Raggi ma non ci ha mai ascoltato, gli assessori ci dicevano che lei sapeva cosa stavano facendo”. Le speranze sono poche, ma i cittadini non si arrendono, e il flash mob (con cartelli del tipo “Quest’area sarà distrutta se abbattete gli alberi” e “le città intelligenti proteggono e incrementano il verde”) sta a dimostrarlo: “Magari non ci riusciremo, ma la gente deve sapere. Speriamo che qualche personaggio importante se ne accorga e ci dia una mano”. Stefano Antonelli, presidente di Brigate Verdi, sottolinea come “È incredibile che nel 2020 le amministrazioni pubbliche abbiano dei progetti così vecchi, sono piene di dinosauri che non hanno un minimo di aggiornamento sulle questioni ambientali, sul riscaldamento climatico: in un momento in cui gli alberi dovrebbero essere piantati, qui invece si abbattono”.
(Sis)

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