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LAMORGESE: FERMARE
CHI SFRUTTA IL DISAGIO

“Alle persone che scendono in piazza per manifestare io voglio dire che lo Stato c'è e che faremo di tutto per fronteggiare una crisi che colpisce famiglie e imprese. Ma non possono essere tollerate aggressioni e comportamenti violenti”. Lo afferma la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, in una intervista al Corriere della Sera, commentando le proteste di piazza di queste ore. “Dobbiamo monitorare con attenzione tutti i segnali di insofferenza e disagio alimentati da una crisi economica molto lunga – aggiunge -. Rischiamo che il disagio sociale possa degenerare ed essere strumentalizzato e di questo dobbiamo esserne consapevoli. Per questo dobbiamo essere uniti. Parlo ai cittadini, ai politici, ai personaggi pubblici. Le attività economiche sono in grande sofferenza, ma il governo è impegnato su tutti i fronti per fornire risposte concrete alle categorie in difficoltà. Dobbiamo mostrare spirito di coesione nazionale e di reciproca solidarietà”. Quindi precisa che “rimane alta e costante l'attenzione su possibili infiltrazioni di chi intende strumentalizzare il disagio sociale e le difficoltà economiche in cui versano tante famiglie e imprese. Saranno le indagini già avviate dalla magistratura ad individuare i responsabili dei disordini” mentre “il diritto di manifestare sarà sempre tutelato. Ma in questa fase di emergenza sanitaria devono essere rispettate tutte le misure di prevenzione per evitare altri contagi. Comportamenti irresponsabili, come le tante mascherine abbassate viste davanti a Montecitorio, non possono essere tollerate. Le ragioni della protesta non devono comunque sfociare in comportamenti che finiscano per alimentare ulteriori tensioni e disagi, come nel caso dei blocchi stradali, che colpiscono indiscriminatamente cittadini altrettanto provati dalla crisi economica”. Quindi aggiunge che “l'attività di prevenzione sui territori è intensa e io sono fiduciosa. Perché con l'impegno costante e il senso di responsabilità di tutti gli attori in campo riusciremo a tenere la situazione sotto controllo. Dallo scorso ottobre a martedì abbiamo avuto 2.554 manifestazioni e soltanto in 54 casi si è reso necessario l'intervento delle forze di polizia per contenere le intemperanze dei manifestanti. Questo dimostra che si può esprimere il proprio dissenso senza provocazioni e violenze”. E conclude: “Temo la strumentalizzazione. Sono fatti estremamente gravi e di fronte ai quali poniamo la massima attenzione ma non abbiamo elementi per ritenere che esista un unico disegno. Le analisi investigative al momento lo escludono”, “una cosa è la regia unica, altro sono i gruppi di estremisti che sfruttano la situazione delicata e di sofferenza per alimentare i disordini in piazza. Per contrastare queste strumentalizzazioni sono in corso le indagini e le inchieste della magistratura”. (8 apr / red)

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