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direttore Paolo Pagliaro

CONTAGI GIU’, VACCINI SU
MA PFIZER GELA REGIONI

Mentre si avvicina il fatidico 15 maggio, individuata come la data in cui ridiscutere le misure restrittive in atto (e in particolare la possibilità di portare almeno alle 23 l’orario di inizio del coprifuoco), il contagio scende e la campagna vaccinale prende quota, anche se da Pfizer arriva oggi un avvertimento che rischia di vanificare le ultime scelte delle regioni. Il bollettino odierno invita alla fiducia circa le riaperture, con appena 6.946 nuovi casi di contagio e un indice che scende al 2,4%: complice anche il bel tempo degli ultimi giorni, l’allentamento delle misure non sembra aver dato contraccolpi. Resta semmai piuttosto alto il numero delle vittime di giornata, ancora 251. Ma all’indomani della decisione del Comitato tecnico scientifico di suggerire il passaggio da 3 a 5 settimane per il richiamo del vaccino Pfizer, in modo da utilizzare le dosi già in frigo per una prima iniezione a una fascia il più ampia possibile di popolazione, oggi a SkyTg il direttore di Pfizer Italia Valeria Marino ha sottolineato come il vaccino “è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni, su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l'autorizzazione".

Già da ieri però diverse regioni tra cui il Lazio (che nel prossimo weekend inaugurerà gli open days di AstraZeneca per gli over 40) avevano annunciato il posticipo della seconda dose.   Il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, incontrando le regioni, ha spiegato comunque che “nelle prossime settimane arriveranno milioni di nuovi vaccini, non c’è dunque alcun rischio di rimanere a corto di dosi. Ci sono tutte le condizioni per proseguire nel buon lavoro che stiamo facendo”.

(© 9Colonne - citare la fonte)