Il Pd è il partito più votato dagli italiani all’estero alle elezioni del 25 settembre e porta a casa la maggioranza dei seggi. I nostri connazionali nel mondo, infatti, hanno votato per eleggere 12 parlamentari, 8 alla Camera e 4 al Senato: il Pd ne avrà 7 su 12 (3 senatori su 4 e 4 deputati su 8), la maggioranza assoluta. Nel dettaglio, il Partito democratico elegge 1 deputato e 1 senatore in Europa; 1 deputato e 1 senatore in America settentrionale e centrale; 1 deputato e 1 senatore in Africa, Asia, Oceania, Antartide; 1 deputato in sud America.). Dei restanti 5 seggi, 2 vanno al Maie (1 deputato e 1 senatore); 2 al centrodestra (1 deputato in nord America e 1 deputato in Europa); 1 al Movimento 5 Stelle (1 deputato in Europa). Alla Camera entrano Toni Ricciardi (Pd Europa), Federica Onori (Movimento 5 Stelle Europa), Franco Tirelli (Maie Sudamerica), Andrea Di Giuseppe (Centrodestra, Fratelli d’Italia, America Settentrionale e Centrale); Christian Diego Di Sanzo (Pd America Settentrionale e Centrale); riconfermati Nicola Carè (Pd Africa, Asia, Oceania e Antartide), Simone Billi (Centrodestra, Lega, Europa), Fabio Porta (Pd sud America). Al Senato sono stati eletti il virologo Andrea Crisanti (Pd Europa), Alejandro Mario Borghese (Maie, sud America), riconfermati poi Francesco Giacobbe (Pd Africa, Asia, Oceania e Antartide) e Francesca La Marca (Pd America Settentrionale e Centrale).
ALL’ESTERO IL PD È IL PRIMO PARTITO, IL MAIE VINCE IN SUDAMERICA
Il Partito Democratico si conferma il partito più votato dagli italiani all’estero, sia alla Camera che al Senato. Il PD ha incassato al Senato 370.262 voti, che rappresentano il 33,98 % dei votanti, mentre alla Camera la percentuale è del 28,20%, per un totale di 305.759 preferenze. Speculari anche il secondo ed il terzo posto, che vedono rispettivamente la coalizione di centro destra - 294.712 voti per una percentuale del 27,05 al Senato e 281.949 per una percentuale del 26 alla Camera - e il movimento associativo italiani all'estero (MAIE) – con il 12,73 % dei votanti (138.758) al Senato e del 13,04% (141.356) alla Camera. Guardando le percentuali delle singole ripartizioni, il Maie fa il pieno di voti in America Meridionale: alla Camera prende 134.123 voti (33,77 %) seguito dal Pd con il 20.30% (80.626) mentre al Senato si attesta al 32,49 % (131.863 voti) superando il centrodestra che ha preso 91.827 voti (22,62 %). Il Movimento Cinque Stelle si attesta invece su 101.794 preferenze (9,34%) al Senato e 93.338 (8,61%) alla Camera. Dietro il partito di Conte al Senato si trova, con il 6,98% (76.070) Azione - Italia Viva, che invece totalizza 60.499 alla Camera (5,58 %), dove viene superata dai 73.241 voti (6,75 %) dell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani – USEI, che invece al Senato ha guadagnato 55.875 voti (5,13 %). Dopo Italia Viva, alla Camera, si trova anche l’alleanza Verdi- Sinistra italiana e + Europa, rispettivamente con 52.994 (4,89%) e 29.971 (2,76%). Il Movimento delle Libertà ha totalizzato 18.221 preferenze per una percentuale del 1,68 alla Camera, mentre al Senato conta 23.35 voti (2,14%); segue, al Senato, Impegno Civico di Luigi Di Maio, (14.632 voti - 1,34%), ultimo partito alla Camera (11.590-1,07%) dove viene superato da L’Italia del Meridione (15.394- 1,42%), che invece si piazza come ultimo partito del Senato (14.229- 1,31%).
INTERVISTA / BILLI (LEGA): ORA UN MINISTERO PER GLI ITALIANI NEL MONDO
Rafforzare la rete consolare, abolire l’Imu per gli italiani all’estero, rafforzare le scuole di lingua e cultura, potenziare l’associazionismo e istituire un ministero per gli Italiani nel mondo. Sono gli impegni che il leghista Simone Billi porterà avanti nella prossima legislatura: riconfermato alla Camera nella Circoscrizione Estero (ripartizione Europa), Billi è l’unico parlamentare del Carroccio eletto all’estero. In una campagna elettorale “improvvisa e non facile”, ha riscontrato un “notevole consenso tra gli elettori della comunità italiana in Europa, per il mio lavoro durante questa legislatura e per il programma elettorale con punti dettagliati sulle problematiche degli italiani all’estero e su come risolverle”, afferma Billi a 9colonne. “Un’impressione che ha trovato conferma nel risultato – prosegue Billi -: sono soddisfatto per il lavoro svolto in questa legislatura, un ottimo punto di partenza per portare avanti questioni specifiche nella prossima, sempre nell’interesse della comunità italiana all’estero”. Nonostante il Pd sia il partito più votato all’estero, secondo Billi “anche fuori dai confini nazionali si inizia a vedere la sua debolezza: in Europa il Partito democratico ha raggiunto il 31% ma noi siamo molto vicini con il 29. Non è così forte come una volta, il sistema inizia a scricchiolare e dà segni di cedimento”. Il ministero per gli italiani nel mondo è una delle priorità, con l’obiettivo di “far sentire più forte la voce di noi italiani all’estero a Roma - conclude Billi -: sulle tempistiche vedremo cosa si potrà fare e in quanto tempo, considerando che la prima priorità del governo è il caro-bollette e i costi dell’energia come ha detto Salvini. Vediamo se riusciremo a istituirlo prima di Natale o successivamente, in un tempo ragionevole, nel corso del prossimo anno”. Alla guida, conclude il deputato della Lega, spero arrivi “una persona che conosca bene il mondo dell’emigrazione italiana, con cui si possa lavorare bene”.
INTERVISTA / PORTA (PD): VOTO ESTERO VULNERABILE, MODIFICARE IL SISTEMA
Modificare la normativa che regola il voto degli italiani all’estero senza dimenticare le “battaglie di sempre” come il rafforzamento dei servizi consolari. Sono le priorità di Fabio Porta, appena eletto alla Camera nella Circoscrizione Estero (ripartizione America Meridionale). Nella scorsa legislatura Porta denunciò alcuni brogli elettorali che lo esclusero dal Parlamento e solo pochi mesi fa fu proclamato senatore dopo che Palazzo Madama dichiarò decaduto Adriano Cario. Ora passa alla Camera: “E’ stata una tornata elettorale combattuta, sia per la mia candidatura sia per il Partito”, afferma Porta a 9colonne. La partita non era semplice per una serie di fattori: “Il taglio dei parlamentari (all’estero sono passati da 18 a 12, ndr), la presenza sia di movimenti molto forti nella ripartizione che di organizzazioni che purtroppo si sono rese famose per episodi di brogli, e per il Centrodestra che si è organizzato in maniera molto forte”. Aver portato a casa un seggio in America Meridionale è quindi “una grande soddisfazione per il Pd – prosegue Porta -. Per me, dopo le due esperienze alla Camera e il breve passaggio al Senato, si è trattato di un’affermazione personale molto importante”. Sulla riforma del voto all’estero è necessario “lavorare subito cercando punti di convergenza tra maggioranza e opposizione sul sistema, e quindi su come modificare il voto per corrispondenza, e sulla distribuzione e il modo di elezione dei candidati”. Secondo Porta si tratta di un sistema “troppo vulnerabile: lo abbiamo visto in tutte le elezioni, soprattutto in sud America. Non credo che questa strada sia più percorribile, è necessario mettere mano a questo sistema”.
INTERVISTA / BORGHESE (MAIE): PRIORITA’ SONO I SERVIZI CONSOLARI
“La verità è che il Maie ha stravinto in Sud America”: con queste parole il Neosenatore del Maie (Movimento associativo degli italiani all’estero), Alejandro Mario Borghese, commenta la sua elezione, parlando a 9colonne. Secondo il senatore eletto proprio nella ripartizione America Meridionale, “la politica e il vecchio governo si erano dimenticati degli italiani all’estero”. Per questo, la priorità di Borghese è quella di rappresentare al meglio gli italiani, “impegnandosi soprattutto nel migliorare i servizi consolari”, che giudica scadenti: “la colpa – aggiunge – non è dei diplomatici”, ma punta anche in questo caso il dito sulle politiche sbagliate dei governi passati. Sul futuro, Borghese ci tiene a specificare che il suo “è un partito indipendente”, per cui non si è voluto sbilanciare su eventuali alleanze, sottolineando invece che “continueranno a fare gli interessi degli italiani all’estero”.
INTERVISTA / GIACOBBE (PD): PREMIATO CHI HA LAVORATO CON LE COMUNITA’
“È un risultato che mi aspettavo. Il margine del consenso che abbiamo ottenuto, sia nella mia che in altre ripartizioni, è però più ampio di quello che avevamo previsto”. In questo modo Francesco Giacobbe, senatore del PD eletto nella circoscrizione Africa, Asia, Oceania e Antartide ed in procinto di iniziare il suo terzo mandato, commenta con 9colonne il risultato elettorale del Partito Democratico all’estero. Secondo Giacobbe il motivo di questi risultati - il PD è infatti il primo partito all'estero - è da ricercare nella “consistenza del lavoro del PD nelle scorse legislature”, in quanto il partito ha “lavorato con le comunità, ascoltandone le esigenze e cercando soluzioni”; “inoltre – aggiunge - siamo stati molto attivi nel promuovere il ruolo delle comunità italiane nel mondo”. Per quanto riguarda il futuro, Giacobbe ribadisce come la sua azione e quella dei parlamentari del PD eletti all’estero “sarà caratterizzata da un impegno costante e continuo sui temi che abbiamo affrontato negli scorsi anni alla luce di quelli che sono gli sviluppi attuali della situazione delle comunità”, su dei temi che ritiene "bipartisan", come la “promozione dell’Italia” attraverso “le ricchezze culturali, la storia della patria e la lingua”. Altri temi importanti per Giacobbe sono “i servizi consolari, poiché anche gli iscritti AIRE devono avere gli stessi servizi di tutti i cittadini” ed “il rientro degli italiani”. “L’unico partito che ha dedicato attenzione e risorse in parlamento su questi temi – conclude il senatore – è il PD”.
INTERVISTA / LA MARCA (PD): GLI ITALIANI ALL’ESTERO CREDONO NEI VALORI DEL CENTRO SINISTRA
“Gli italiani all’estero, sin da quando esiste il voto da fuori, hanno sempre premiato il centrosinistra, proprio perché credono nei suoi valori, ed è qualcosa che vale sia per la prima migrazione che per la nuova generazione di migranti”. In questo modo la neoeletta senatrice del Partito Democratico Francesca La Marca, che nella scorsa legislatura è stata invece deputata, commenta a 9colonne la sua elezione ed i risultati del PD all’estero. “Detto questo chiaramente ciò che succede in patria influenza anche l’estero” aggiunge la senatrice eletta all'estero, la quale sottolinea come “anche la destra è andata molto bene, ed è stata una battaglia dura”, dalla quale, però, “sono prevalsi i valori del centrosinistra”. Adesso i tre senatori del PD eletti all’estero stanno organizzando “un confronto sui temi da portare avanti in questa legislazione”: tra i vari punti focali, per la rappresentante dem, che ha raccolto “spunti e feedback dall’elettorato su quello che funziona e quello che non funziona”, sicuramente un “miglioramento dei servizi consolari” e “un aggiornamento e modernizzazione delle liste AIRE”. La Marca ha poi ribadito che, essendo l’unica senatrice della circoscrizione del Nord America, si impegnerà “a rappresentare tutti i cittadini, indipendentemente dal voto, e a lavorare per rafforzare i legami tra l’America del centro e del Nord e l’Italia”.
INTERVISTA / CRISANTI (PD): GLI ITALIANI ALL’ESTERO NON SONO CITTADINI DI SERIE B
“Quello che posso constatare è che il Partito Democratico, trascinato dalla mia candidatura, in Inghilterra ha ottenuto il 47%. Bisogna riflettere sul perché ci sono stati questi risultati all'estero, tenendo conto che in media ha ottenuto ovunque più del 30%”. Così si esprime Andrea Crisanti, recentemente eletto come Senatore in Europa con il PD. “Bisogna capire – prosegue – perché il programma del Partito Democratico è riuscito in qualche modo a coinvolgere gli italiani all’estero, cosa che non è riuscito a fare in Italia”. Bisogna anche tenere in conto, per Crisanti, che “l’emigrazione non è più come un tempo, in cui ci si scriveva solo qualche lettera; adesso c’è un flusso continuo di informazioni, con italiani all’estero che leggono i giornali e guardano i programmi italiani”. Parlando dei suoi impegni futuri, il neoeletto sottolinea quello che definisce il suo “impegno d’onore”, cioè l’eliminazione delle barriere che rendono gli italiani all’estero “di fatto dei cittadini di serie B”, per quanto riguarda “le pensioni, l’accesso al sistema sanitario nazionale e tutta una serie di problemi che rendono la vita difficile”. Punta anche il dito sul problema della rappresentatività, evidenziando come “in Europa 2.700.000 italiani, che rappresentano circa la metà della popolazione della Sicilia, eleggono solo un senatore”. Sono problemi “noti a tutti i partiti” e per questo, dichiara Crisanti, “mi impegnerò a trovare un accordo tra le parti”.
INTERVISTA / RICCIARDI (PD): ORA LAVORO DI SQUADRA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
“Eleggere 7 rappresentanti su 12 è sicuramente significativo: vuol dire che il PD, tra le 1000 difficoltà, c’è”. In questo modo Toni Ricciardi, eletto alla Camera dei Deputati con il PD in Europa, legge i risultati del suo partito. “Nelle elezioni all'estero – spiega - conta molto il programma; è stata una campagna elettorale molto meno identitaria, se comparata con quanto accaduto in Italia”, sottolineando poi di essere “onorato di tanta fiducia”. Per Ricciardi, nel prossimo periodo, sarà fondamentale “il lavoro di squadra, non solo con i colleghi del Partito Democratico”: parla infatti di una collaborazione “che vada al di là delle differenziazioni partitiche, poiché certi problemi devono essere affrontati trasversalmente, facendo regredire l’io e promuovendo il noi”. Sempre secondo il neoeletto deputato “bisogna poi smettere di immaginare la ventunesima regione d’Italia come un ghetto, e anzi è necessario cambiare metodologia utilizzata in Parlamento”. A riguardo, Ricciardi porta come esempio la sanità: “molti giovani tardano l’iscrizione all’Aire poiché si trasferiscono in luoghi con un sistema sanitario completamente diverso da quello italiano. Questo è un problema che va affrontato nella commissione che si occupa della sanità, non in quella che si occupa dell’estero, perché è appunto un problema di salute”. Discorso analogo “per tutte le problematiche di fiscalità, da affrontare nelle commissioni tematiche”.
INTERVISTA / ONORI (M5S): SARÒ LA VOCE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
Federica Onori è stata eletta alla Camera nella Circoscrizione Estero, ripartizione Europa. Ha 34 anni ed è originaria dei Castelli Romani, in provincia di Roma. È una funzionaria della Commissione europea dove si occupa di analisi statistico-economiche nell’ambito delle politiche commerciali presso le Istituzioni europee. Durante gli anni universitari ha vissuto anche in Spagna, Francia e Germania, sempre grazie a borse di studio. Dopo la maturità classica ha conseguito una laurea Triennale in Matematica e una laurea Magistrale in Scienze Statistiche e Decisionali presso l’Università La Sapienza di Roma, un Master in Matematica Applicata presso l’université Paris Dauphine e infine un Dottorato di Ricerca in Statistica, anche questo presso l'Università La Sapienza di Roma. “Sono l’unica donna e la più giovane fra i nuovi deputati eletti alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Estero. Sento forte, dunque, la responsabilità di rappresentare le due categorie di cui faccio parte: i giovani e le donne, quelle che più soffrono la crisi economica, la precarietà e i salari bassi che affliggono i lavoratori italiani, cause di una costante emigrazione dal nostro Paese che non può più essere sottovalutata – afferma a 9colonne -. Da anni seguo le battaglie del Movimento 5 Stelle e, da europeista convinta, ho molto apprezzato l’azione pragmatica e autorevole di Giuseppe Conte durante i negoziati europei sul Next Generation EU, che poi hanno portato ben 209 miliardi di euro di investimenti nel nostro Paese. Ho letto che il centrodestra intende rinegoziare il PNRR con la Commissione europea. Io dico subito che se la Meloni intende tagliare i fondi destinati alla transizione ambientale e alle aree più disagiate del Paese troverà nel Movimento 5 Stelle una ferma opposizione”. “Sarò la voce dei cittadini italiani all’estero – assicura Onori -. Al Parlamento italiano porterò avanti i punti del programma estero scritto insieme a Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare e Coordinatore del Comitato per i rapporti europei e internazionali del M5S, e agli altri candidati che ringrazio per la passione e la competenza dimostrata durante questa campagna. Fra i principali obiettivi c’è sicuramente il miglioramento dei servizi consolari. Le difficoltà principali sono relative a lungaggini burocratiche che possono essere risolte con una digitalizzazione dei servizi. Serve poi una semplificazione del sistema fiscale a carico degli italiani all'estero, in particolare abolendo l'IMU e la tassa sui rifiuti sulla prima casa di proprietà in Italia. E, infine, una riforma delle modalità di voto. Ancora una volta per votare i cittadini italiani all’estero hanno dovuto fare le peripezie. Serve un voto online, con identità digitale per prevenire brogli, ritardi delle poste e portare a un risparmio sui costi”.
INTERVISTA / CARE’: VICINANZA ALLE COMUNITA’ E CAMPAGNA SUI CONTENUTI PREMIANO IL PD
“Il PD è sempre stato il primo partito all'estero, essendo molto più radicato all'interno del territorio attraverso tutte le associazioni e i patronati che lavorano intorno alla comunità”. Secondo Nicola Carè, eletto deputato per la ripartizione Africa Asia Oceania Antartide con il PD e alla sua seconda avventura in Parlamento, è a questa vicinanza, al “lavoro fondamentale fatto per rappresentare alcuni temi sentiti dalle comunità” e a “una campagna elettorale incentrata sui contenuti” che si devono i risultati del suo partito all’estero. “Necessario è concentrarsi sulla promozione della lingua italiana – spiega Carè a 9colonne –, punto di raccordo tra italiani residenti all’estero e italiani in Italia”; il deputato ragiona anche sulla creazione di “un contenitore dove si possa discutere delle tematiche importanti per gli italiani all’estero e, allo stesso tempo, garantire l’informazione per gli emigrati di prima generazione” attraverso un’editoria “che sia cartacea e digitale”. “Bisogna anche analizzare – aggiunge – la nuova emigrazione e capire come poter far riavvicinare queste persone che provano rancore verso l’Italia”. Tra i punti fondamentali da affrontare nel futuro, per il neoeletto deputato si trova sicuramente “la legge sulla cittadinanza, la sanità e le modalità di voto, su cui si può pensare ad un metodo ibrido”. In conclusione, Carè sottolinea sia la necessità di “garantire il riacquisto della cittadinanza dei cittadini nati prima degli anni ’50 e che, per motivi di lavoro, hanno dovuto rinunciarci”, che quella di “proporre possibilità di carriera comparabili in Italia a chi ora è all’estero”.
INTERVISTA / DI GIUSEPPE (FDI): UN TEAM PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO, SUBITO AL LAVORO
“Ho costruito un programma di nove punti basato sulle principali esigenze della nostra comunità, spiegando come realizzarlo. Vivo da oltre venti anni negli Stati Uniti e so di cosa c’è bisogno, conosco i problemi quotidiani. La gente ha visto in me, conoscendo anche il mio lavoro, una persona pratica, affidabile, e ha deciso di sostenermi”. In questo modo, parlando a 9colonne, Andrea Di Giuseppe, eletto alla Camera dei deputati con la coalizione di centrodestra per la ripartizione America Settentrionale e Centrale, commenta il suo risultato elettorale. “L’assistenza sanitaria agevolata, il problema del riacquisto della cittadinanza per chi la perse negli anni Novanta e la riforma del sistema consolare sono i nervi scoperti” della comunità italiana che Di Giuseppe rappresenta. “Inoltre – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia - bisogna riformare il sistema di voto che, come ho denunciato alla Procura di Roma, presenta falle e tante zone d’ombra, come la presenza di persone decedute negli elenchi elettorali”. Nel corso della sua avventura in Parlamento, Di Giuseppe, partendo da queste priorità, stilerà “una lista che partirà dai problemi comuni a tutto il territorio per scendere poi nelle questioni locali”. Per fare questo a breve presenterà “un team da me selezionato, formato da persone che vivono nei vari paesi della nostra circoscrizione e che conoscono bene i problemi delle comunità italiane di riferimento. È un lavoro enorme - conclude - che va affrontato con spirito imprenditoriale, come ho sempre fatto nella mia vita”.