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Emigrazione, Fvg: giovani argentini nella terra dei nonni

Emigrazione, Fvg: giovani argentini nella terra dei nonni

"Vi stringiamo la mano come giovani connazionali all'estero in visita nel Friuli Venezia Giulia dei vostri nonni, ma sappiate che siamo pronti anche ad abbracciarvi come futuri abitanti della nostra regione. Qui scoprirete infatti un territorio e una società ben diversi rispetto quelli che avete imparato a conoscere attraverso le parole e i ricordi dei vostri avi, ricchi di opportunità lavorative per ragazzi preparati ed entusiasti come voi". Lo ha sottolineato ieri, nel salottino presidenziale del palazzo consiliare in piazza Oberdan a Trieste, il vertice dell'Assemblea legislativa Fvg, Mauro Bordin, in occasione di un incontro con alcuni ragazzi argentini le cui famiglie sono originarie di Gorizia, Remanzacco e Lusevera, ma tutti con origini comuni nell'Alta Val Torre. Gli ospiti, protagonisti di un progetto condotto dall'Unione Emigranti sloveni del Fvg, avevano precedentemente trovato ad accoglierli il consigliere regionale Marko Pisani che ha avuto modo di introdurli alle competenze e alle procedure del Consiglio, partendo dalla particolare posizione geografica del territorio e proseguendo con alcuni dettagli sullo statuto speciale e sulle minoranze linguistiche slovena, tedesca e friulana "che costituiscono un patrimonio culturale importante per la specialità della Regione". Dopo aver assistito ai lavori della II Commissione direttamente dall'area superiore dell'emiciclo, la delegazione argentina accompagnata da Fabio Ferroli ha quindi raggiunto il presidente Bordin che li ha incontrati insieme all'assessore all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, per un ulteriore saluto. "Una regione multietnica e multiculturale come la nostra – ha esordito Bordin, prima di consegnare ai visitatori alcuni ricordi
del Cr Fvg - è felice di conoscervi. Sento dalle vostre parole che conoscete un po' di italiano e di sloveno, ma anche che il legame con le vostre origini è sempre solido, nonostante la
distanza che ci separa". "Oltre a quello che coinvolge questi ragazzi, coinvolti in un gruppo composto da una trentina di coetanei, esistono molti altri progetti attivi - ha ricordato Roberti - che mirano a consolidare le radici che li ancorano alle nostre terre e alla nostra cultura. L'obiettivo è perciò quello di aiutarli a ripercorrere le proprie origini e a perfezionare i contatti con un Fvg che è molto diverso, ve ne sarete accorti da soli, da quello di cui avete sentito parlare da chi, purtroppo, aveva dovuto lasciarlo alcuni decenni or sono. L'economia sta tirando forte e molte imprese fanno fatica a trovare personale, soprattutto qualificato come siete voi". "Il problema principale - ha concluso Bordin - è costituito proprio dalla mancanza di giovani a causa di una natalità molto bassa che provoca concrete difficoltà a reperire la manodopera richiesta dalle aziende. Sarebbe bello se questi programmi innescassero in voi il desiderio di tornare a stabilirvi nelle terre dei vostri nonni". 

 

"Vedere negli occhi di questi ragazzi l'entusiasmo e la curiosità di conoscere le storie ed i luoghi che i loro nonni chiamavano e chiamano "casa" restituisce l'importanza del lavoro promosso in questi anni dalla Regione, finalizzato cioè ad intensificare le occasioni di interscambio e di incontro con i nostri corregionali all'estero che in Friuli Venezia Giulia trovano una porta aperta". Lo ha detto ieri l'assessore regionale del Fvg ai Corregionali all'estero Pierpaolo Roberti nell'ambito della visita in Consiglio Regionale da parte di tre ragazzi argentini, di 21, 24 e 27 anni, accompagnati dall'Unione degli Emigrati Sloveni del Friuli Venezia Giulia. Ad accoglierli, assieme all'esponente della Giunta regionale, c'era anche il presidente dell'Aula Mauro Bordin. 

  "Iniziative come questa – spiega Roberti  - sono rese possibili dalle tante Associazioni di corregionali che si occupano di mantenere i rapporti con le famiglie degli emigrati anche dopo diverse generazioni. Grazie a loro ed all'impegno portato avanti con convinzione dalla Regione, tanti giovani hanno l'opportunità di conoscere quella che non ha mai smesso di essere la loro terra. Inoltre, diversamente da come potranno ricordare attraverso i racconti della loro famiglia, è un territorio attrattivo, capace di creare sviluppo ed occasioni di studio o lavoro che in un futuro Maria Eugenia, Tomas e Candela Raquel, così come i tanti giovani corregionali ai quali questa iniziative sono destinate, potranno prendere in considerazione".

(BIG ITALY / red / Gil)

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