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Nato, Terzi: spese militari vanno scorporate, su bombe a grappolo si discutera'

"Esiste già un impegno ad arrivare alla percentuale del 2%" del Prodotto interno lordo da destinare alla spesa militare "all'interno dell'Alleanza atlantica. Non so se" in occasione del vertice Nato di oggi e domani a Vilnius, in Lituania, "questo impegno sarà rivisto in dettaglio, ma comunque si parlerà sicuramente di spesa militare". Nel giorno in cui la Nato si riunisce per uno dei vertici più caldi degli ultimi anni, l'ex ministro degli Esteri e ora presidente della Commissione per le politiche Ue del Senato, Giulio Terzi, ricorda in occasione della presentazione di un libro sulla vicenda dei marò Latorre e Girone che "le forze armate sono un eroico strumento per la difesa e la sicurezza del paese". A Vilnius gli alleati atlantici potrebbero anche rivedere al rialzo l'impegno economico sulla difesa, ma secondo Terzi si dovrà discutere anche "della necessità, soprattutto per i paesi europei, di trovare modi di scorporare la spesa militare da quella che era la spesa complessiva, considerata ai sensi del patto di stabilità e crescita". Un tema reale, spiega l'ex ministro, perché "viviamo tempi veramente eccezionali di pericolo per quanto riguarda la sicurezza europea, che dobbiamo avere degli strumenti che possano sostenere la nostra difesa e la nostra deterrenza nei confronti di qualsiasi aggressione". Un tema che potrebbe essere molto caldo a Vilnius è quello delle bombe a grappolo, con gli Stati Uniti che hanno annunciato la fornitura all'Ucraina e altri paesi Nato, come l'Italia, che hanno una posizione diversa. "L'Italia è parte della Convenzione per la messa al bando delle bombe a grappolo - ricorda Terzi - alla quale partecipano più di cento paesi, ma gli Stati Uniti non ne sono parte. Sicuramente ci sono delle sensibilità diverse all'interno dei paesi dell'Alleanza ed è una questione che penso verrà esaminata e discussa". E' chiaro, conclude il senatore di Fratelli d'Italia, "che i paesi della NATO hanno delle condizioni giuridiche, anche politiche, che possono essere diverse". (sis – 11 lug)

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