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Bosnia-Erzegovina, presentata progettazione esecutiva museo “Ars Aevi”

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Bosnia-Erzegovina, presentata progettazione esecutiva museo “Ars Aevi”

Si è svolta a Sarajevo, presso il prestigioso edificio della Vijecnica, sede della municipalità cittadina, la seconda Conferenza “A vision becomes reality”, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Bosnia-Erzegovina in collaborazione con il competente Ufficio dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo-AICS e dedicata al progetto del Museo di arte contemporanea “Ars Aevi”. Finalità dell’iniziativa era presentare lo studio di progettazione esecutiva del Museo che è stato finanziato dall’AICS e realizzato dalla società di architettura “NonStop” in stretto coordinamento con la Renzo Piano Building Workshop. Al contempo, in occasione dell’incontro è stato lanciato - a cura di UNESCO - un fondo fiduciario multi-donatori allo scopo di favorire la raccolta delle risorse necessarie alla realizzazione dell’edificio museale e alla manutenzione delle opere della collezione. Così si legge in una nota dell’Ambasciata d'Italia a Sarajevo. Disegnato dall’architetto Renzo Piano, il progetto del Museo di Arte contemporanea Ars Aevi era stato concepito per ospitare le opere d’arte dell’omonima collezione, donate a Sarajevo durante la guerra da prestigiosi artisti internazionali La collezione Ars Aevi comprende oggi circa 150 opere d’arte, in maggioranza provvisoriamente esposte presso le sale della medesima Vijecnica. La conferenza ha voluto testimoniare una volta di più il definitivo rilancio del progetto, propiziato anche dalla costante azione di stimolo ed impulso svolta dall’Ambasciata italiana verso le Autorità locali e la comunità internazionale. “Ars Aevi non è solo una grande opportunità per rafforzare ulteriormente le relazioni culturali tra i due Paesi - ha dichiarato in apertura di conferenza l’Ambasciatore d’Italia a Sarajevo Marco Di Ruzza - ma anche un efficace strumento per portare avanti i processi di riconciliazione nel Paese grazie al potere unificante dell’arte e della cultura. Auspichiamo che Ars Aevi diventi uno spazio museale aperto, dinamico ed inclusivo, e il simbolo di una Bosnia-Erzegovina cosmopolita, multietnica e proiettata verso quel percorso di integrazione europea di cui l’Italia è e vuole continuare ad essere un costante punto di riferimento”.


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