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Teatro: l’argentino Rafael Spregelburd torna al Due di Parma

Teatro: l’argentino Rafael Spregelburd torna al Due di Parma

R.Spregelburd_Arena Shakespeare_Ph.A.Morgillo

Il rinomato drammaturgo argentino Rafael Spregelburd è attualmente impegnato nella creazione di un nuovo testo teatrale esclusivo per il Teatro Due di Parma, e che verrà presentato in occasione del Teatro Festival che si terrà a novembre. "Collaborare in Italia rappresenta per me un'esperienza che sempre mi arricchisce", ha dichiarato Spregelburd a 9Colonne. "I nostri teatri non si assomigliano ma chi li fa sì. Noi argentini non possiamo negare una familiarità quasi genetica, immediata, con gli italiani. La lingua non è la stessa, ma tradurre in italiano è un'esperienza possibile e dinamica, cosa che non mi è successa per esempio con l'inglese o il tedesco, dove è la cultura, e non la lingua, a tradurre e correggere l'opera originale. Dallo spagnolo all'italiano tutto è possibile: i giochi di parole e, soprattutto, gli abissi tra le parole; condividiamo più che il semplice senso dell'umorismo, una sensazione profonda del mondo come farsa, come ripetizione di un originale perso molto tempo fa. Questa familiarità è percepita da ogni turista nel suo primo viaggio in questa terra che per me è già un'accogliente seconda casa". Il nuovo lavoro teatrale, intitolato Diciassette Cavallini è un'interpretazione del mito di Cassandra, sviluppata a seguito di un laboratorio condotto mesi fa da Spregelburd con il cast del Teatro Due, in cui gli artisti hanno collaborato senza un obiettivo prefissato. La seconda fase, appena conclusa, ha visto la stesura del testo, che sarà oggetto di ulteriori revisioni a maggio. L'opera, prevista per novembre, vedrà sette attori in scena: Roberto Abbati, Laura Cleri, Max Sbarsi, Luca Nucera, Davide Gagliardini, Valentina Banci e Pavel Zielinskiy.
"Sto dando vita a un'opera inattesa, una reinterpretazione del mito di Cassandra", ha spiegato Spregelburd. "I miti, che per noi argentini possono sembrare relegati ai libri, sono invece molto presenti nella vita quotidiana degli italiani: i loro temi adornano fontane, strade e musei. Anche se il passato greco può sembrare lontano, è comunque parte integrante della cultura italiana. Lavorando liberamente con il cast su temi come il futuro della politica, sono emerse alcune preoccupazioni comuni. Mi sono concentrato sull'idea di un futuro oscuro e poco invitante, riflesso nel caos politico del nostro paese, dominato da ideologie antiquate, infantili e dannose. Ho offerto una visione cupa e pessimistica degli argomenti che stavamo esplorando. Tuttavia, la velocità degli eventi rende difficile approfondire gli aspetti più complessi della realtà. Il teatro affronta da sempre questa sfida: cercare l'eterno al di là delle apparenze. La chiave è considerare il futuro come qualcosa di infausto, come accadde alla povera Cassandra, la cui profezia nessuno credette. È un mito che ha dato vita a molte interpretazioni, e noi abbiamo voluto mescolarle tutte: psicologiche, politiche, matematiche, logiche e di genere". Il rapporto tra Spregelburd e il Teatro Due è nato su iniziativa della direttrice Paola Donati, ammiratrice del lavoro dell'autore argentino, che lo ha contattato due anni fa durante il Festival di Spoleto per proporre una collaborazione come autore residente. Spregelburd, che ha già avuto esperienze simili in Germania, Francia, Belgio e Svizzera, ha accettato con entusiasmo.
"Il Teatro Due è unico in Italia per diversi motivi", ha osservato Spregelburd. "Sono fortunato ad essere coinvolto con un gruppo così talentuoso. È l'unico teatro italiano che mantiene un ensemble fisso, costituendo una cooperativa che permette una crescita artistica senza costrizioni. Questo modello consente di investire tempo, un lusso che molti altri teatri non possono permettersi. I teatri pubblici italiani sono vincolati dai finanziamenti pubblici, che limitano la durata delle prove e delle rappresentazioni e rendono difficile mantenere in repertorio le opere nel lungo termine. Il Teatro Due sfida questa logica, proponendo approcci più profondi e artistici per risolvere le sfide economiche e di produzione". Classe 1970, Spregelburd è uno degli autori argentini più acclamati a livello internazionale. Le sue opere sono state tradotte in quattordici lingue ed è stato autore residente per rinomati teatri europei come il Royal Court Theatre di Londra, il Deutsches Schauspielhaus di Amburgo e la Schaubühne di Berlino. Ha inoltre tradotto in spagnolo opere di autori come Harold Pinter, Sarah Kane, Steven Berkoff, Wallace Shawn, Mark Ravenhill, Martin Crimp, David Harrower e Marius von Mayenburg. "Come drammaturgo percorro queste strade imprevedibili sempre a testa alta", ha affermato Spregelburd a proposito del suo lavoro al Teatro Due. "Tutta la mia traiettoria si è impegnata fortemente nella certezza di non dover conoscere del tutto ciò che sorgerà, dubitare di quanto già appreso. Fuggire da me stesso, coltivare l'ibridazione con gli altri e, in ultima analisi, generare un movimento che sia un po' controculturale, sia per me che per la cultura che ci ospita in questo caso". (fel – 19 feb)

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