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Cinema e diritti, a Parigi e Strasburgo 'C’è ancora domani'

Cinema e diritti, a Parigi e Strasburgo 'C’è ancora domani'

Un’anteprima cinematografica eccellente per commemorare l’8 marzo, una proiezione che si fa sintesi di un messaggio di genere estremamente attuale e che gli Istituti Italiani di Cultura di Parigi e Strasburgo hanno deciso di promuovere in queste due città: a cinque giorni dalla distribuzione nazionale in Francia di “C’è ancora domani”, il film campione d’incassi che ha registrato l’esordio alla regia di Paola Cortellesi arriva Oltralpe per una avant-première di eccezione. Se infatti è mercoledì 13 marzo il giorno in cui “Il reste encore demain” – traduzione in francese del titolo originale italiano – farà il suo esordio in tutte le sale dei circuiti francesi, la data della Giornata internazionale dei diritti delle donne dell’8 marzo è stata scelta dalle sedi di Parigi e Strasburgo per una proiezione speciale, per contribuire a mantenere alta l’attenzione sull’importanza della lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione a tutto tondo, dalle conquiste sociali a quelle economiche, da quelle politiche all’uguaglianza di genere.

APPUNTAMENTO A PARIGI L’appuntamento a Parigi è al Cinema Les 7 Parnassiens alle ore 20.30: a fornire un commento a 9 Colonne di questa serata evento è il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Antonio Calbi. “Il film di Paola Cortellesi ha intercettato un sentimento comune, in Italia e all’estero: quello di una risposta ferma e diffusa alle violenze sulle donne che paiono incrementarsi invece di decrescere. E che questo accada attraverso un fatto artistico, qual è un film, ci dice che l’arte e la cultura possono ancora svolgere un ruolo sociale, civile. Anche la Francia purtroppo conta decine di donne uccise ogni anno. La violenza sulle donne, violenza fisica e violenza psicologica, è una emergenza sociale che va affrontata a tutti i livelli, dalla formazione delle future generazioni di maschi alle leggi che ogni paese ha la facoltà di porre in atto. Se ne deve far carico la cultura, la scuola, la famiglia, la politica, dunque la società ai suoi diversi livelli”.

La scelta di questo racconto è ricaduta su un film che è stato un vero caso cinematografico in Italia: “Ciò che in Italia è accaduto è un fatto assai significativo: a vedere il film della Cortellesi è stato un pubblico articolato e ampio – più di 5 milioni di spettatori –, composto di giovani, adulti, anziani; di ragazzi e ragazze, di uomini e donne di ogni generazione e di ogni estrazione sociale. Erano anni che non si correva al cinema in questo modo. Mi piace considerare il film di Cortellesi come un’opera prima con il candore e la grazia delle opere prima, ne apprezzo l’onestà, non credo sia un’opera ambiziosa ma sentita e necessaria, per la sua autrice, interprete e regista. È questa sincerità e urgenza ad aver colpito le spettatrici e gli spettatori, è questo che ha innescato la speciale empatia che si è creata fra il film e i milioni di spettatori che sono corsi a vederlo. E ritengo uno sterile esercizio critico quello di chi vuole a tutti i costi valutarlo, che deve a tutti i costi considerarlo brutto o bello. Ci sono dei film che vanno oltre loro stessi, che svolgono, anche loro malgrado, una funzione speciale, inattesa, aldilà della loro rilevanza estetica, che peraltro nel film della Cortellesi è di un discreto livello”. Con un riferimento alle scene finali del film, ambientate in occasione della prima espressione del voto elettorale da parte delle donne in Italia, il direttore Calbi sottolinea come la forza delle donne sia “una forza sociale, etica, politica nel senso più alto del termine. E dunque non possiamo che dire grazie a Paola Cortellesi”.

IL FILM ARRIVA A STRASBURGO A Strasburgo l’appuntamento è al Cinema Vox alle ore 20.00: annunciata da una critica cinematografica estremamente positiva che in Francia ha posto l’attenzione su quello che è stato definito un “fenomeno italiano” e un “inno alla libertà”, la proiezione sarà seguita da un dibattito in sala alla presenza di Antonella Sedda, professoressa d’italiano, e Dominique Jung, presidente dell’associazione Odyssée-RCA. L’evento è presentato a 9 Colonne dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo Giovanni Grussu: “Per l’Istituto è un grande piacere potersi associare all’uscita nazionale del film ‘C’è ancora domani’, una pellicola che ha avuto grande successo non solo per la bravura della regista e degli interpreti, ma anche perché il pubblico ha apprezzato lo stile di regia e l’intensità della narrazione. A Strasburgo, con l’anteprima fissata per l’8 marzo, si è colta l’occasione per organizzare una serata speciale animata da Dominique Jung e con la partecipazione di Antonella Sedda, del liceo Pontonniers, con i quali si discuteranno i temi del film coinvolgendo il pubblico. Per questo siamo certi che la serata si rivelerà bella, interessante e molto stimolante, poiché, non ci si faccia ingannare dal filtro della distanza di tempo dai fatti narrati, i temi sono attuali e toccano tutti coloro che hanno a cuore i diritti e l’equità sociale”.(Ede - BIG ITALY- PO- CLT)

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