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direttore Paolo Pagliaro

Ecco l’Europa
dei parassiti

Ecco l’Europa <BR> dei parassiti

di Paolo Pagliaro

C’è un sito internet che offre la possibilità di creare o comprare una società in uno dei tanti paradisi fiscali. Sono previsti anche diversi servizi aggiuntivi.  A Cipro per esempio posso ingaggiare un amministratore che compaia al mio posto nei documenti  ufficiali. Il costo è di 1450 euro. C’è anche la possibilità di utilizzare un prestanome che figuri come azionista. Anche in questo caso sono 1.450 euro. Ne occorrono 1250  per avere una linea telefonica dove qualcuno risponderà al mio posto se dovesse arrivare una chiamata. Se poi voglio aprire  un conto della società in una banca delle Seychelles devo aggiungere 470 euro , che diventano mille  se al conto si aggiunge una carta di credito corporate. Il risultato finale è che per la società a Cipro, il conto alle Seychelles, i prestanome e tutto il resto occorre spendere 9.675 euro. Un miseria per chi deve riciclare del denaro o vuole semplicemente evadere le tasse.          
Angelo Mincuzzi, inviato del Sole 24 Ore, lo racconta nel suo libro-inchiesta sui paradisi fiscali che Chiarelettere pubblica con il titolo “Europa parassita”.     Il libro dimostra, cifre alla mano, che l’Europa è il più grande paradiso fiscale del mondo. È un’immensa prateria nella quale un’élite di super ricchi dilaga sfruttando la complicità degli stati nazionali e dell’Unione. Sono miliardari, oligarchi, cleptocrati, finanzieri, imprenditori, supermanager, vip , campioni dello sport e dello spettacolo tutti liberi di  moltiplicare le proprie ricchezze a scapito della maggioranza della popolazione.  Oxfam, che si occupa di povertà,  ha lanciato insieme al Fatto una petizione per un’imposta europea sui grandi patrimoni, che sarebbe un modo per limitare il danno.           

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