Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

CONFLITTO IRAN-ISRAELE, ALL’ONU LA TENSIONE NON SI ALLENTA

CONFLITTO IRAN-ISRAELE, ALL’ONU LA TENSIONE NON SI ALLENTA

Dopo l’attacco neutralizzato dell’Iran ad Israele resta alta la tensione internazionale. Il consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito nel pomeriggio di oggi a New York (la tarda serata in Italia) per analizzare la situazione di conflitto in Medio Oriente e il clima non si è certo rasserenato.

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres ha aperto i lavori condannando “con fermezza l'escalation rappresentata dall'attacco su larga scala dell'Iran a Israele. La la carta delle Nazioni Unite proibisce l'uso della forza contro l'integrità di ogni Stato. Bisogna tornare indietro dall'orlo del tracollo in cui ci troviamo. Nè la regione mediorientale nè il mondo possono permettersi un'altra guerra”. Guterres ha chiesto "la massima moderazione. Il Medio Oriente è sull'orlo del precipizio. Le popolazioni della regione si trovano ad affrontare il pericolo reale di un conflitto devastante e diffuso. Questo è il momento di allentare la tensione”.

Dopo Guterres ha preso la parola Robert Wood, vice ambasciatore alle Nazioni Unite all’Onu degli Stati Uniti secondo cui le Nazioni Unite hanno l’obbligo di non lasciare senza risposta le azioni dell’Iran. “Gli Stati Uniti esploreranno ulteriori misure per ritenere l’Iran responsabile davanti alle Nazioni Unite, e l’Iran sarà ritenuto responsabile di qualsiasi ulteriore azione intraprenderà. Gli Usa non vogliono una escalation - ha aggiunto - ma il modo migliore per evitarla è condannare le azioni sconsiderate dell’Iran".

L’ambasciatore russo presso l’ONU, Vassily Nabenzia, ha affermato che i paesi occidentali, tra cui Francia, Regno Unito e Stati Uniti, stanno dimostrando “ipocrisia” dopo aver rifiutato di sostenere una dichiarazione che condanna l’attacco israeliano al consolato iraniano del 1° aprile. Questo perché tutto ciò che ha a che fare con la rappresentanza occidentale e i cittadini occidentali è sacro e deve essere protetto. Ma quando si tratta dei diritti di altri paesi, incluso il diritto all’autodifesa nei confronti dei propri cittadini, la questione è diversa. Oggi, nel Consiglio di Sicurezza, ciò a cui stiamo assistendo è una dimostrazione di ipocrisia e di doppi standard che è quasi imbarazzante da guardare”.

Secondo l’ambasciatrice britannica all'Onu Barbara Woodward "Con questo attacco l'Iran ha dimostrato ancora una volta l'intento di scatenare il caos nella regione, e il Regno Unito continuerà a difendere la sicurezza di Israele così come quella di Giordania e Iraq anche se nessuno vuol vedere ulteriori spargimenti di sangue".

L’ambasciatorE israeliano all’Onu Gilad Erdan ha paragonato il regime di Teheran a quellO nazista, chiedendo tutte le sanzioni possibili, mentre la controparte iraniana ha chiesto una condanna per la politica israeliana.

Il dibattito è proseguito nella notte italiana e potrebbe giungere ad un voto che prevede nuove sanzioni per l’Iran.

Oggi ha fatto sentire la sua voce anche la guida suprema della Repubblica Islamica dell’Iran Ali Khamenei che in un post in ebraico sui suoi social ha scritto: ”Gerusalemme sarà nelle mani dei musulmani e il mondo musulmano celebrerà la liberazione della Palestina”.

Sulla questione mediorientale è intervenuto anche Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy che in un post sui social ha scritto "le azioni dell'Iran minacciano l'intera regione e il mondo, proprio come le azioni della Russia minacciano un conflitto più ampio, e l'ovvia collaborazione tra i due regimi nella diffusione del terrore deve affrontare una risposta risoluta e unita". dal mondo”. Nel suo consueto discorso serale in video il presidente ucraina ha aggiunto: “Israele non era solo nella sua difesa, le minacce nel cielo sono state distrutte anche dai suoi alleati. E quando l’Ucraina dice che gli alleati non possono chiudere un occhio sui missili e sui droni russi, significa che è necessario agire, e agire con forza. I cieli dell’Ucraina, non erano protetti dalla retorica”. Il governo ucraino è stato un forte sostenitore di Israele durante la guerra a Gaza.

Per quel che riguarda l’Italia domani alle 20 si riuniranno le Commissioni Esteri di Camera e Senato. In audizione ci saranno i Ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Difesa Guido Crosetto. La Commissione si riunirà nell' Aula convegni del Senato.

Nella notte tra sabato e domenica è stato neutralizzato l’attacco della Repubblica islamica dell’Iran verso Israele. Dalle 22 di sabato sera l'Iran ha lanciato 185 droni, 36 missili da crociera e 110 missili terra-terra contro Israele. I lanci sono avvenuti anche dallo Yemen e dal Libano dove operano rispettivamente i gruppi armati Houti e i miliziani di Hezbollah alleati del regime di Teheran. Non si sono registrate vittime. E’ stata colpita da schegge una bambina di origine beduina di 7 anni nel sud d’Israele che risulta gravemente ferita, ferito anche in giovane, sempre beduino di 10 anni. Impeccabile la risposta delle forze armata israeliane che hanno intercettato il 99% di droni e missili dimostrando una supremazia bellica e tecnologica senza precedenti. Alle operazioni difensive hanno partercipato anche forze armate statunitensi, giordane e britanniche. Hanno partecipato anche aerei francesi per la difesa delle basi transalpine nella zona. In particolare la marina americana ha intercettato 70 droni e tre missili cruise- in gran parte grazie a quattro aerei decollati dalla portaerei Eisenhower che opera nel mar Rosso - mentre altri droni sono stati abbattuti dall’aviazione. 

Dopo l’attacco il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno avuto una conversazione telefonica nel corso della quale Biden ha affermato che quella di questa notte è stata una vittoria israeliana. Il ministro della Difesa americano Lloyd Austin ha dichiarato che gli Stati Uniti "non cercano un conflitto con l’Iran, ma non esiteremo ad agire per proteggere le nostre forze e sostenere la difesa di Israele”.

La preoccupazione a livello globale resta altissima perché l’Iran ha nella Cina e nella Russia i suoi principali alleati. 

L’attacco iraniano è scattato verso le ore 22 di sabato sera con tre ondate di droni e missili. Le sirene d’allarme hanno suonato verso l’1 e 47 minuti (ora italiana) di domenica a Gerusalemme dove si è registrata una battaglia aerea tra i droni (sostanzialmente piccoli aeroplani senza piloti) iraniani e il sistema antimissilistico iraniano che oltre all’ormai celebre Iron Dome avrebbe utilizzato due sistemi sperimentali molto più sofisticati. I droni sono stati intercettati in gran numero dagli aeroplani israeliani e statunitensi. Alle 3,20 di questa mattina è finita la fase più acuta dell’allarme. 

(© 9Colonne - citare la fonte)