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THE CHOSEN, SU TV2000
LA SECONDA STAGIONE

 THE CHOSEN, SU TV2000 <br> LA SECONDA STAGIONE

Su Tv2000, per la prima volta su una televisione italiana in chiaro, arriva anche la seconda stagione della serie tv The Chosen, in onda da oggi ogni lunedì alle ore 20.55. Un innovativo dramma storico basato sulla vita di Gesù, vista attraverso gli occhi di coloro che lo hanno conosciuto, ambientata sullo sfondo dell’oppressione romana nell’Israele del primo secolo. Un progetto finanziato tramite crowdfunding che ha raggiunto finora oltre 200 milioni di spettatori, oltre 770 milioni di visualizzazioni di singoli episodi e che conta più di 12 milioni di follower sui social media. La serie, diretta e co-scritta dal regista Dallas Jenkins, è interpretata da Jonathan Roumie, attore cattolico di padre egiziano, nei panni di Gesù, e da Shahar Isaac (Simone), Elizabeth Tabish (Maria Maddalena), Paras Patel (Matteo), Noah James (Andrea). La serie, ambientata principalmente in Giudea e Galilea, sullo sfondo la dominazione romana del primo secolo, rappresenta un fenomeno socio-economico: il progetto audiovisivo è come detto partito dal basso negli Stati Uniti, totalmente al di fuori del contesto hollywoodiano diventando la serie televisiva ed il progetto cinematografico più finanziato tramite crowfunding di tutti i tempi (con 10 milioni di dollari raccolti per la prima stagione, distribuita nel 2019 ed altri 25 milioni per le due successive). La serie – che è arrivata a produrre altre stagioni sempre con la raccolta di fondi - è disponibile in italiano anche sulla piattaforma VidAngel e sull’app The Chosen, che appartiene alla stessa società di diffusione: Angel Studios. Alcune puntate sono disponibili anche sul canale youtube della serie e la serie è arrivata inoltre su Netflix. La Come and See Foundation facilita la raccolta fondi, rendendoli deducibili per il contribuente americano e lavora al doppiaggio previsto in 100 lingue e ad un sottotitolaggio in 500 idiomi diversi”. “Ho visto tutti i film su Gesù mai realizzati fino ad oggi – ha detto Dallas Jenkins - ed un problema che spesso ho riscontrato è la mancanza di profondità nei personaggi. Una serie realizzata in più stagioni ci permette di esplorare queste persone in modo che il loro incontro con Gesù sia ancora più d’impatto. Noi crediamo che se il pubblico ha la possibilità di vedere Gesù attraverso gli occhi di coloro che effettivamente lo hanno incontrato, possa esserne colpito allo stesso modo”. (15 apr - red)

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