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Lavoro, Barzotti (M5s): no misure spot, serve salario minimo, diritti e legalità

Roma, 30 apr - “Il tema del lavoro riguarda la vita delle persone, e per quanto ci riguarda riteniamo che le misure poste dal governo Meloni siano soltanto delle misure burocratiche, spot, delle mancette che non vanno sicuramente a colpire nel segno e a valorizzare le persone e la loro vita. Con “lavoro dignitoso” parliamo proprio di questo, di come bisogna riportare la politica a contatto con la realtà e quindi vedere storie di vita vissuta, parlare con le persone che veramente lavorano, capire quali effettivamente sono i loro bisogni. E purtroppo Giorgia Meloni e la sua maggioranza non stanno intercettando le esigenze reali delle persone”. Così Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle, componente della Commissione Lavoro e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, alla vigilia di un Primo Maggio in cui il tema del lavoro legale e sicuro sarà ancora una volta predominante. In occasione della presentazione alla Camera de libro ‘Per un lavoro dignitoso’ che presenta testimonianze in prima persona di giovani lavoratori sfruttati, a cura di Fabrizio Aroldi e Simone Oggionni, Barzotti sottolinea che “i ragazzi che abbiamo sentito oggi chiedono un salario minimo, un salario decente. Noi per questo motivo stamattina abbiamo depositato la proposta di iniziativa popolare in Corte di Cassazione proprio per raccogliere le firme e nuovamente portare all'attenzione del governo questo tema”. E poi ancora: “chiedono diritti e legalità, ma anche su questo Giorgia Meloni non ha fatto nulla”. L’altra battaglia di legislatura delle opposizioni è quella sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, “che ovviamente sarebbe un primo passo per valorizzare la qualità della vita”.

Si può dire, per sommi capi, che c'è una battaglia in corso, tra misure spot da una parte e il tentativo di cambiare il mondo del lavoro a livello strutturale? Secondo Barzotti “la battaglia non può essere sulla pelle delle persone: noi non stiamo facendo una guerra, noi quello che vogliamo è che il governo intercetti le esigenze reali delle persone e riteniamo che le misure che stanno correndo in essere non siano delle misure corrette perché le troviamo sempre inefficaci: penso ad esempio alla patente a punti in materia di sicurezza sul lavoro, è una misura totalmente burocratica se andiamo a pensare che le aziende si autocertificano i requisiti e solamente se c'è una condanna definitiva si può andare a sospendere l'attività dell'azienda, quando in Italia non abbiamo neanche la procura nazionale sul lavoro. Evidentemente si tratta di misure che poi non porteranno a nulla”. Oggi, alla vigilia della Festa dei Lavoratori, “abbiamo fortemente voluto ascoltare questi ragazzi che testimoniano come i toni trionfalistici di questo governo siano totalmente fuori luogo. Nel nostro paese c'è tantissimo sommerso e un'enorme problema sulla sicurezza e sulla legalità, che è una parola che dobbiamo dire più spesso” sottolinea Valentina Barzotti. “Noi abbiamo proposto l'introduzione della cultura della sicurezza nelle scuole: la nostra proposta di legge, depositata al primo giorno di legislatura, è stata stravolta da questo governo, definanziata e trasformata ancora una volta in qualcosa di totalmente inefficace, annacquata all'interno dell'educazione civica. Anche in questo senso noi continuiamo a dire le misure di questo governo sono buchi nell’acqua”.
(PO / Sis)

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