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Europee, Castellina: ogni paese pensa a se’, offensive certe candidature


Roma, 2 mag - “L'Europa non la cambieremo mai, perché ognuno continuerà a pensare alle cose di casa sua. Ci sono vertenze e situazioni molto simili in tutti i Paesi, ma mai che ci sua una lotta comune che viene dalla società”. Luciana Castellina, presidente onoraria di Arci, ex parlamentare ed europarlamentare comunista, scrittrice e intellettuale, non si aspetta moltissimo dalle prossime elezioni europee del prossimo 8-9 giugno, perché arrivano in una fase in cui a prevalere sono i nazionalismi. Lo spiega una intervista a 9colonne, che prende lo spunto dalla presentazione al Tar di un ricorso sulla legittimità delle procedure di nomina del Cda Rai presentato da Associazione Articolo 21, Fnsi, Slc-Cgil Usigrai, Infocivica, Ucsi e TvMediaWeb, Rete No Bavaglio, sulla base dello European Media Freedom Act, un’altra di quelle battaglie che appunto “dovrebbero diventare europee”. Invece, spiega Castellina, così “si accresce quello che già c’è”, ovvero stereotipi e pregiudizi: “I tedeschi pensano che i greci non lavorano e che quindi è inutile fare delle cose con loro, i greci pensano che i tedeschi siano ancora tutti nazisti... Credo che invece bisognerebbe porsi il problema di far crescere il soggetto europeo come soggetto della società civile”.

Questa dell’informazione politicizzata, spiega Castellina, “per esempio è un'occasione straordinaria, perché si tratta di una questione che interessa anche gli altri paesi, perché l'Italia diventi fascista non è passata poco conto...”. Parole che riecheggiano, ma al presente, l’idea del centrodestra italiano di una ‘Europa delle Nazioni’: “E’ già così, ma in tutta Europa: non è solo un problema dell’Italia, sta succedendo di tutto dappertutto, e senza consapevolezza di quello che sta succedendo”. Alla luce di tutto questo “dalle elezioni di giugno, non mi aspetto assolutamente niente. Trovo tra l’altro anche molto offensivo questo fatto che si candidi una persona che il giorno dopo si sa benissimo che non potrà restare a fare il parlamentare europeo. Molta gente non ha capito questa cosa, è una tale presa per il c.. e mi sembra un'offesa alla democrazia. Naturalmente imbroglia la storia delle preferenze, ma penalizza anche le donne. E’ un messaggio deprimente, ma come siamo qui per difendere la democraticità delle istituzioni e poi...”.
(PO / Sis)

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