Yamoussoukro - La Costa d’Avorio è il quarto mercato di destinazione per le produzioni italiane in Africa Subsahariana e il secondo (dopo la Nigeria) in Africa occidentale con 312,7 milioni di euro (+6,7% rispetto al 2022) di export made in Italy. Sono alcuni dei dati del Focus On dal titolo “Tra promesse (realizzate) e opportunità: la rinascita della Costa d’Avorio”, un’analisi elaborata dall’Ufficio Studi di Sace, in occasione della Missione di sistema, sulla situazione politica e il ruolo del paese africano nel continente, con un focus sulla situazione dell’economia del Paese e sulle opportunità e i punti di contatto con l’economia italiana. Secondo quanto si legge nello studio realizzato da Sace, la crescita nell’ultimo triennio è stata trainata dai beni di investimento (tra cui rientrano i macchinari, principale voce di export). La meccanica strumentale (tra cui particolare importanza rivestono i macchinari per la preparazione industriale di frutta e ortaggi, per il packaging e la catena del freddo, per il filtraggio dell’acqua e per il settore avicolo) contribuisce a circa il 29% delle esportazioni, seguita da prodotti in metallo (15%, principalmente articoli in ferro e acciaio destinati al settore delle costruzioni e a quello infrastrutturale). Prodotti in carta e legno (tra cui prodotti di arredamento) contribuiscono a un ulteriore 13%, seguiti da prodotti chimici e farmaceutici (7%) e alimentari e bevande. Nonostante il promettente trend di crescita, che ha sfiorato il +10% in media nell’ultimo decennio, le relazioni commerciali tra Italia e Costa d’Avorio presentano ancora ampi margini di ulteriore sviluppo. Solo il 9% delle esportazioni dai Paesi dell’Unione Europea proviene dall’Italia – contro il 37,5% della Francia e l’11,8% della Germania. (9colonne)
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