Bruxelles - L’arte della Regione Friuli Venezia Giulia protagonista a Bruxelles fino al 21 febbraio attraverso sei mostre, allestite all’Istituto italiano di cultura e all’Ufficio di collegamento delle Regione FVG, che vedranno rispettivamente la partecipazione di cinque artiste triestine, tra cui Leonor Fini, e cinque artisti friulani e triestini, presenti con un totale di circa 250 opere tra dipinti, disegni, bozzetti teatrali e non, sculture e ceramiche. In mostra anche fotografie, lettere, documenti, libri, abiti, profumi, accessori, gioielli e oggetti. I pezzi in esposizione non sono mai stati presentati in Belgio: tra questi, vari materiali inediti, rari e poco noti. Nell’ambito del progetto, L’Arte della regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles, all’Istituto Italiano di Cultura, dal 14 maggio al 31 luglio 2024, sarà dunque allestita un’unica grande rassegna, intitolata “L’Arte Triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo” ideata e curata da Marianna Accerboni. In mostra circa 130 opere tra dipinti, disegni, bozzetti teatrali e non, sculture e ceramiche accanto a fotografie, lettere, documenti, libri, abiti, accessori, profumi, gioielli e oggetti. I pezzi in esposizione non sono mai stati presentati in Belgio: tra questi, vari materiali inediti, rari e poco noti. L’esposizione intende focalizzare e approfondire la creatività triestina femminile d’avanguardia nel contesto del Novecento italiano ed europeo attraverso cinque artiste emblematiche, note per la maggior parte a livello internazionale: Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e Miela Reina. A ognuna di loro, tutte molto apprezzate da Gillo Dorfles, verrà dedicata una sezione che ne ricostruirà sinteticamente la creatività e la vita. La mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles intende testimoniare, attraverso la vita e le opere di cinque emblematiche artiste triestine, Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e Miela Reina, l’elevato e particolare milieu culturale che ha caratterizzato il Novecento a Trieste - città che nel corso del tempo aveva assunto una straordinaria connotazione internazionale - e la valenza creativa e innovativa dell’elemento femminile sviluppatasi in tale contesto.
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