Mlaabi – Autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Elmed, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia che sarà realizzata da Terna e STEG, il gestore della rete tunisina. L’elettrodotto, per il quale è previsto un investimento complessivo di circa 850 milioni di euro, avrà una lunghezza complessiva di circa 220 chilometri, di cui la maggior parte in cavo sottomarino. Il collegamento in corrente continua da 600 MW raggiungerà una profondità massima di circa 800 metri lungo il Canale di Sicilia. “L’autorizzazione della nuova interconnessione tra Italia e Tunisia - ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto - oltre ad essere un importante traguardo all’interno degli obiettivi sfidanti di transizione energetica fissati nel PNIEC, consentirà al Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di ‘hub’ elettrico in Europa e nell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale”. Secondo l’amministratrice delegata e direttrice generale di Terna Giuseppina di Foggia “una volta in esercizio, l’opera darà un rilevante contributo al percorso di decarbonizzazione del sistema. In tal senso, le interconnessioni rappresentano uno strumento necessario per incrementare il livello di indipendenza energetica del nostro Paese e per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico. L’Africa oggi rappresenta una terra di opportunità: investimenti, infrastrutture e trasferimento di competenze sono i fattori chiave per collaborazioni solide e durature”. Per quanto riguarda il lato italiano dell’opera autorizzato dal Mase, il cavo terrestre si svilupperà per 18 km dall’approdo di Castelvetrano (TP), fino alla stazione di conversione che verrà realizzata a Partanna (TP), in prossimità dell’esistente stazione elettrica. In Tunisia, la stazione elettrica sarà realizzata a Mlaabi, nella penisola di Capo Bon. L’interconnessione autorizzata è uno dei progetti del Piano Mattei. Il ponte elettrico Italia–Tunisia è un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell'ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), in quanto mira a migliorare l’integrazione dei mercati dell’Unione Europea e dei Paesi Nord Africani. Elmed garantisce, inoltre, un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Dell’investimento complessivo per l’opera, 307 milioni sono stati stanziati dalla Commissione europea tramite il programma di finanziamento Connecting Europe Facility (“CEF”), destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie. È la prima volta che l’Unione Europea finanzia un progetto in cui uno dei paesi coinvolti non fa parte dell’Unione.
(9colonne)
(© 9Colonne - citare la fonte)