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Migranti, Ibrahima Lo in Senato: mia storia contro propaganda

Roma, 25 mar - "E' stata un'occasione per raccontare la verità, quello che accade in questi viaggi disperati: le pagine più dure di questo libro sono quelle in cui Ibrahima racconta il suo attraversamento del deserto senza acqua, per poi arrivare in Libia ed essere rinchiuso in due diverse prigioni, da cui viene liberato solo dopo il pagamento di un riscatto da parte della sua famiglia". Così Mariolina Castellone,  vicepresidente del Senato, che ha promosso a Palazzo Madama la presentazione del libro di Ibrahima Lo "Pane e acqua. Dal Senegal all'Italia passando per la Libia"."Eppure - aggiunge - oggi sentiamo ancora dire 'riportiamoli a casa loro'. Ma qual è casa loro? Le prigioni libiche in cui vengono schiavizzati e le donne sono costrette a prostituirsi? Credo che sull'immigrazione la politica tutta debba fare una grande operazione-verità per capire come regolamentare il fenomeno, che non si puoʻ pensare di arginare con la caccia agli scafisti, per poi invece riportare il più grande degli scafisti su un volo di Stato" dice l'esponenente M5S in relazione al caso Almasri. "Meno sbarchi non significa meno morti - afferma Denny Castiglione,  attivista Mediterranea - il dato statistico viene raccontato parzialmente, quello che conta per noi non è il numero delle persone che tocca le coste italiane ma quello di coloro che purtroppo continuano a sparire e morire nel Mediterraneo centrale, in crescita come attestano tutte le statistiche". "E' un libro - spiega l'autore, in Italia dal 2017 - che racconta la mia storia, che è peroʻ la storia di tanti, uomini donne e bambini. Ho deciso di scriverlo per mettere luce sulla propaganda che c'è nella politica italiana. Bisogna toccare il punto più importante che è l'Africa, come si fa ad eliminare lo sfruttamento. Quando parliamo di guerre parliamo solo di Ucraina e Medio Oriente, ma in Africa ci sono guerre e genocidi di cui nessuno parla. Sogno - conclude Ibrahima Lo - che i giovani africani possano tornare nei loro Paesi e poter viaggiare senza morire, perché i diritti devono valere per tutti". (PO / Roc). ////

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