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direttore Paolo Pagliaro

Domenica
votare conviene

Domenica <br> votare conviene

di Paolo Pagliaro

“Si cresce, ma si vive male” titola il Diario del Lavoro ricordando che 6 milioni di italiani guadagnano meno di 1.000 euro netti al mese, e che due terzi di chi ha lavora percepisce meno di 25mila euro lordi, cioè  1.500 euro. Cifre con le quali è sempre più difficile mettere insieme il pranzo con la cena.

Ieri il Sole ha pubblicato i dati sull’occupazione giovanile. In Italia non raggiunge il 35% e ci inchioda all’ultimo posto tra i paesi europei, che in media ci superano di  quindici punti percentuali. Ma in Germania ha un lavoro il 63% dei ragazzi sotto i 29 anni, in Olanda l’80%. I raffronti sono impietosi anche dal punto di vista qualitativo: da noi  sotto i 35 anni solo meno di 6 occupati  su 10 hanno un impiego stabile, mentre sono part time gli altri,  anzi le altre , visto che il lavoro povero riguarda soprattutto le  donne.

Su questo sfondo domenica si gioca la partita dei referendum. Benché divisivi, come è nella loro natura,  i referendum  dovrebbero essere l’occasione per un bilancio onesto delle politiche che, nell’alternanza dei governi e delle sentenze della Consulta, hanno riguardato il lavoro e in particolare la disciplina dei licenziamenti. .

Economisti come Tito Boeri sostengono che il Jobs act  ha aumentato il numero degli occupati.

Altri studiosi  come il giuslavorista  Oronzo Mazzotta obiettano che – quando c’è stato - l’allargamento dell’occupazione  è nato da fattori che poco o niente hanno a che fare con la disciplina dei licenziamenti.

Spetterebbe a noi decidere, domenica, chi ha ragione, con un voto  che sarà comunque un modo per segnalare la necessità di un lavoro stabile, sicuro e pagato finalmente il giusto.

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)