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GARLASCO, STASI RESTA
IN SEMILIBERTA'

GARLASCO, STASI RESTA <BR> IN SEMILIBERTA'

Alberto Stasi resta in semilibertà. A deciderl la Cassazione, che ieri ha rigettato il ricorso della Procura generale di Milano contro l’ordinanza con la quale, lo scorso 9 aprile, i giudici della Libertà avevano concesso il beneficio al detenuto, condannato a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. Come scrive Il Tempo La procura generale di Milano, già in quella sede, aveva espresso parere negativo al regime più favorevole per via dell’intervista rilasciata da Stasi a Le Iene il 22 marzo, durante un permesso premio. "Non era stato autorizzato", sosteneva la pg Valeria Marino durante l’udienza davanti al Tribunale, dove è stata recapitata d’urgenza una lettera del direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, in cui era scritto nero su bianco che, in merito all’intervista rilasciata da Stasi, «non si sono rilevate infrazioni alle prescrizioni». I giudici, considerato il percorso detentivo del condannato ritenuto un detenuto modello e le relazioni degli esperti, avevano dunque concesso la semilibertà. La Procura generale, a quel punto, aveva fatto ricorso, chiedendo alla Cassazione di annullare il provvedimento con rinvio alla Sorveglianza per una nuova valutazione, ma la Corte ha rigettato l’istanza. Stasi può continuare il suo percorso di reinserimento sociale. E nel mentre guarda alla nuova inchiesta su Garlasco della Procura di Pavia, diretta da Fabio Napoleone, che ha indagato Andrea Sempio per omicidio in concorso con altri. In vista della nuova udienza per l’incidente probatorio, fissata per venerdì, trapela che i periti del giudice, Denise Albani e Domenico Marchigiani, avrebbero comunicato che dalle strisce contenenti le impronte non è possibile estrarre Dna utile per le comparazioni. A renderlo noto l’avvocato Angela Taccia, che con il collega Massimo Lovati difende Sempio. "Ad oggi, non solo l’analisi genetica dei reperti rinvenuti nella spazzatura, ma anche gli esiti emersi dalle analisi svolte sugli acetati, confermano ancora una volta che il mio assistito Sempio non si trovava sulla scena del crimine, come da anni lui stesso afferma", ha detto Taccia. È invece attesa l’analisi approfondita sulla traccia 10, l’impronta che si trova sullo stipite della porta: sarà sottoposta a nuovi esami per la ricerca del sangue, dopo che un primo test rapido aveva dato esito negativo. Mancano ancora da campionare quattro fogli di acetati, nei quali sono conservate altrettante impronte, sempre alla ricerca di tracce genetiche da comparare con Sempio e altri protagonisti della vicenda. (2 lug - red)

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