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PD: USARE CONTRIBUTO CITTADINANZA PER SMALTIMENTO PRATICHE

PD: USARE CONTRIBUTO CITTADINANZA PER SMALTIMENTO PRATICHE

“Un’imposizione aggiuntiva che non comporti una restituzione in termini di trasparenza e di accelerazione del procedimento amministrativo relativo al riconoscimento di cittadinanza non è accettabile. Non è questione di sacrifici, ma di dare concretezza a quel patto tra cittadino e Stato in base al quale ognuno sia chiamato a fare la propria parte”. E’ quanto dichiarano i deputati del Pd eletti all’estero Fabio Porta, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini e Francesca La Marca commentando l’emendamento inserito nel dl Irpef che introduce un contributo di 300 euro per le nuove richieste di riconoscimento di cittadinanza. I parlamentari democratici hanno presentato una proposta emendativa al provvedimento volta a costituire “presso le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari un fondo speciale destinato a finanziare (…) la contrattazione di personale locale con la finalità di smaltire l’arretrato di pratiche di cittadinanza presentate presso gli uffici consolari”. “Al fondo – spiegano i deputati - dovrebbero confluire, con procedure da concertare tra il ministero degli Esteri e quello dell’Economia e delle finanze, le percezioni consolari acquisite anno per anno. Con questo emendamento si rende esplicito e vincolante ciò che la modifica apportata al Senato conteneva in forma solo intenzionale”. “La motivazione che ha dato in Senato il presentatore dell’emendamento, poi accolto – spiegano Porta, Farina, Fedi, Garavini e La Marca - è stata di raccogliere risorse aggiuntive da destinare all’assunzione di contrattisti da impegnare nello smaltimento delle pratiche di cittadinanza, che solo in America Latina ammontano a diverse centinaia di migliaia, oltre la metà delle quali nel solo Brasile”. I parlamentari eletti all’estero ritengono “meritevole di considerazione l’intenzione manifestata, ma non possiamo fare a meno di constatare che il dettato della norma non prevede alcuna esplicita finalizzazione in questo senso delle somme riscosse a titolo di percezioni consolari”. In ogni caso, “qualunque sia l’esito del confronto parlamentare in merito al provvedimento sulla competitività e sulla giustizia sociale – concludono i deputati - il nostro impegno sarà costante nel richiedere che tra prestazioni dei cittadini e servizi vi sia un equilibrio e, nel caso specifico, che si metta finalmente fine alle non più sostenibili annose giacenze delle pratiche di cittadinanza”. (Cle – 12 giu)

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