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TRUFFE, SMANTELLATO CLAN DEI FALSI NIPOTI

Trentadue ordinanze di custodia cautelare e beni sequestrati per oltre un milione di euro. Sono questi i risultati di una maxi operazione dei Carabinieri di Genova che ha permesso di decapitare un’associazione a delinquere specializzata in truffe nei confronti di anziani che aveva al suo vertice una famiglia di origine Rom polacca con diramazioni in Germania e nella città di Novara, dove è radicata da oltre un ventennio. L’operazione portata a termine questa mattina conclude un’indagine coordinata dal sostituto procuratore novarese Ciro Vittorio Carae che ha interessato tre città italiane (Novara, Milano e Como) e tre polacche (Poznan, Wroclaw e Varsavia) e ha visto indagate complessivamente 71 persone. All’operazione internazionale ha partecipato anche personale delle Forze di Polizia polacche, tedesche, austriache, svizzere e ceche, con il supporto di Europol, sia nella fase investigativa sia in quella della cattura a seguito dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Novara su richiesta del Procuratore capo della città piemontese, Francesco Enrico Saluzzo. Le accuse, a vario titolo, nei confronti dei 32 soggetti sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe e furti in danno di persone anziane con l’aggravante della transnazionalità. Tra i beni sequestrati un appartamento, una cantina, un box e tre terreni a Novara, alcuni diamanti ed altre pietre preziose, oro, gioielli e orologi di pregi, numerose polizze di pegno, 65 telefoni cellulari, 3 tablet, 25 Sim e 2 mila euro in contanti. La banda era attiva da anni soprattutto in Italia, Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Svezia, anche se nell’ultimo periodo aveva allargato il suo campo d’azione agli Stati Uniti e in Canada. In totale le truffe scoperte grazie all’operazione denominata “caro nipote” sono state 253 e 22 i furti, mentre sono 9 le truffe sventate in flagranza. Quanto alle tecniche per trarre in inganno i malcapitati anziani la più usata era quella del cosiddetto “falso nipote”: in sostanza l’anziano si vedeva arrivare a casa una telefonata in cui una persona che si trovava in Polonia o in Germania si fingeva un parente (di solito un nipote, appunto) che ha bisogno di denaro contante o gioielli da porre in garanzia per l’acquisto di un’auto o di un immobile. Dopo che la vittima aveva dato la sua disponibilità, ad entrare in azione era la “batteria operativa”: due persone che andavano a casa dell’anziano a ritirare il maltolto (fingendosi incaricati da un notaio, da una banca o da un concessionario a seconda del tipo di truffa messa in atto). Le cifre richieste con la promessa di una pronta restituzione andavano dai 4 ai 40 mila euro, ma in molti casi era proprio la vittima ad indicare la cifra che poteva mettere a disposizione perché convinta di parlare con un parente in difficoltà. (Red – 22 lug)

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