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direttore Paolo Pagliaro

“NOI CON SALVINI”:
LEGA GUARDA AL SUD

Quando gli fanno notare che nel nuovo simbolo non c'è il colore feticcio dei leghisti, il verde, ma solo il giallo e blu, Matteo Salvini scherza: “Se li mischi fanno verde”. Oggi il numero uno del Carroccio ha presentato alla Camera il nuovo contenitore destinato a raccogliere nel centrosud tutti quei simpatizzanti salviniani che, per ovvie ragioni di storia e si statuto, non possono riconoscersi in un partito chiamato Lega nord ma che non di meno vedono nell'europarlamentare un punto di riferimento. Ecco quindi il nuovo simbolo, un ovale blu con la scritta in giallo e bianco “Noi con Salvini”. Anche nell'atmosfera ovattata della sala del Mappamondo c'è tanto entusiasmo attorno al progetto. Forse troppo, tant'è che è lo stesso Salvini a mettere i paletti, stoppando chi vuole utilizzare “questo soggetto come un tram su cui salire per salvare la poltrona. Diciamo no a riciclati vogliamo energie fresche. Le esperienze politiche verranno valutate singolarmente, ma non ci sarà il rischio di infiltrazioni e di assalto alla diligenza. E comunque per noi l'onestà e la fedina penale pulita restano le condizioni per aderire”. Fatto il simbolo, ora c'è da trovare i candidati. Per esempio per le elezioni comunali di Roma che molti credono siano non così lontane. “Ci chiedono in tanti di candidarci come sindaco a Roma però, nel rispetto delle autonomie, il sindaco di Roma dovrà essere di Roma.  Magari tra le tante persone che ci stanno contattando da Roma ci sarà anche il prossimo sindaco o la prossima sindaca, perché no? Roma e Lazio sono in ebollizione, è una cosa assolutamente positiva. Ci sono decine di migliaia di richieste entro la fine dell'anno e con gennaio si parte”, spiega. Non mancano stoccate al governo. A Renzi, per esempio, che secondo Salvini non avrebbe sfruttato a dovere la presidenza del semestre europeo: “La difesa del Made in Italy non è stata neanche inserita negli ordini del giorno, di lui a Bruxelles non si ricordano neanche gli uscieri del Parlamento”. Non va meglio ad Alfano: “Per chi appoggia questo governo non c’è posto”. Con i grillini, invece, ci sono spiragli di dialogo: “Se Beppe Grillo vuole parlare seriamente del dopo euro noi ci siamo. Ha smesso di insultarci e questa mi sembra una buona notizia. Ma il suo referendum contro l'euro resta una sòla, una perdita di tempo”. Ma una cosa è comunque chiara: “Questo progetto non sarà una riedizione di vecchie frittate del passato”. (Asc – 16 dic)

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