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Tradizioni, legami, progetti: visita
della Migrantes in Argentina

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Tradizioni, legami, progetti: visita <br> della Migrantes in Argentina

(4 maggio 2016) Sette giorni di confronto, conoscenze e incontri: semi gettati per collaborazioni, piccole e grandi. E’ stata intensa la settimana vissuta dalla delegazione della Fondazione Migrantes in Argentina: la visita pastorale si è conclusa ieri. E ora è tempo di bilanci e riflessioni. Il viaggio è iniziato da subito con l’incontro con i coordinatori della Fondazione della Commissione Cattolica Argentina (FCCAM) che ha immediatamente portato la delegazione nel vivo del tema del confronto tra i flussi migratori dell’Italia e dell’Argentina di oggi e di ieri, nel quadro della situazione economica e politica internazionale. Il legame con la tradizione italiana, la forte devozione vissuta in terra di emigrazione, la religiosità popolare, l’influenza internazionale di papa Francesco con le sue azioni concretamente vissute sono state al centro degli incontri istituzionali con il Nunzio Apostolico in Argentina, S.E. Mons. Emil Paul Tscherring, con il cardinale S. Em. Mario Aurelio Poli, Arcivescovo di Buenos Aires e primate dell’Argentina e S.E. mons Carlos Malfa, membro della Commissione Permanente della Conferenza Episcopale Argentina. Ricco e fruttuoso l’incontro presso l’Ambasciata Italiana con l’Ambasciatore, S.E. Teresa Castaldo, alla presenza del Console generale Dr. Riccardo Smimmo, della direttrice dell’Istituto di Cultura, Prof.ssa Maria Mazza, il Consigliere d’Ambasciata, Dr. Martin Lorenzini in cui il tema centrale della nuova mobilità dall’Italia si è legato all’accoglienza ancora viva in una nazione da sempre terra di accoglienza. Suggestive e partecipate le presentazioni del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes a Buenos Aires (Istituto di Cultura e Pontificia Università Cattolica Argentina) dove gli studenti hanno avuto la possibilità di fare diverse domande agli ospiti italiani. Un confronto  particolarmente interessante e fruttuoso tra realtà distanti ma culturalmente molto vicine. (Gil)


SCHEDA /  GLI INCONTRI CON LE COMUNITA’ ITALIANE

 

Emozionanti e ricchi di affetto gli incontri con le comunità italiane di Mar Del Plata alla Casa di Italia e di Buenos Aires alla Chiesa di San Justo. L’affetto e il “desiderio di Italia” è forte, reclama attenzione: dal confronto sono emerse richieste e particolari spunti per una nuova pastorale della mobilità italiana, ma anche per un associazionismo che riesca a tenere insieme le esigenze delle diverse generazioni e delle nuove mobilità di oggi. Momenti molto intensi sono stati vissuti durante le diverse celebrazioni che hanno trovato il loro culmine con la Santa Messa alla Basilica della Madonna di Lujan concelebrata da S.E. Mons Guerino Di Tora, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes e S.E. Mons. Agustin Radrizzani e nella visita alla Chiesa di Sant’Antonio a Ciudad Evita nella Provincia di Buenos Aires, dove la comunità boliviana e quella paraguaiana hanno accolto la Delegazione con una Santa Messa all’insegna dell’incontro e, successivamente, con una festa ricca di musica, colori e danze.  “L'incontro e l'accoglienza con le comunità italiane in Argentina, in occasione della presentazione del ‘Rapporto Italiani nel Mondo’ della fondazione Migrantes, è stato motivo di conoscenza, approfondimento e gioia grande da ambo le parti. L'impegno degli italiani ad essere fedeli ai valori di umanità e soprattutto di fede cristiana è emerso nelle varie occasioni ed è motivo di rinnovata speranza anche per le future generazioni” ha ricordato  S.E. Mons. Guerino Di Tora.  “Il viaggio in Argentina, la terra di papa Francesco - ha detto  Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes - ci ha fatto da una parte respirare l'aria di un popolo che ieri ha accolto persone e famiglie italiane emigrati e oggi accoglie nuovi migranti, anche italiani, soprattutto latinoamericani, ma con un'attenzione anche ai rifugiati siriani: un'aria d'accoglienza che oggi si respira a fatica in Europa”.

 

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