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LA UE BOCCIA LA MANOVRA:
GRAVI INADEMPIENZE

LA UE BOCCIA LA MANOVRA: <br> GRAVI INADEMPIENZE

La manovra presentata dall’Italia a Bruxelles prevede "una deviazione significativa rispetto alle raccomandazioni adottate dal Consiglio Europeo sotto il patto di stabilizzazione e crescita” er il 2019, che è “fonte di seria preoccupazione per la Commissione europea”. Lo scrivono i commissari europei Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, in una lettera indirizzata al governo italiano, e specificamente al ministro dell’Economia Giovanni Tria. L’Ue ricorda nella missiva che la manovra italiana prevede un tasso nominale di crescita della spesa pubblica primaria netta del 2,7%. che supera l'aumento massimo raccomandato dello 0,1%. Il deterioramento strutturale (ricalcolato) del 2019 ammonta allo 0,8% del Pil, il che indica una significativa deviazione dal miglioramento strutturale dello 0,6% del PIL nel 2019 raccomandato dal Consiglio il 13 luglio 2018. Secondo Dombrovskis e Moscovici “sia il fatto che la manovra pianifichi un'espansione fiscale prossima all'1% del Pil che le dimensioni della deviazione (una differenza di circa l'1,5% del Pil) non hanno precedenti nella storia della Stabilità e Patto di crescita”.  Inoltre, continuano i due commissari, “il debito pubblico dell'Italia è pari a circa il 130% del PIL. la nostra valutazione preliminare indica anche che i piani dell'Italia non garantirebbero il rispetto del parametro di riduzione del debito concordato da tutti gli Stati membri, il che richiede una costante riduzione del livello del debito verso la soglia del 60% di cui ai trattati”.  Le critiche continuano: “infine – scrivono Dumbrovskis e Moscovici - osserviamo che le previsioni macroeconomiche sottese ai piani di bilancio dell'Italia non sono state approvate dall'Ufficio di bilancio parlamentare, l'ente indipendente di controllo fiscale italiano. A prima vista, ciò sembra non rispettare la disposizione esplicita del regolamento che richiede che le previsioni macroeconomiche siano prodotte o approvate da un organismo indipendente. Vorremmo quindi chiedere al governo italiano gli argomenti per non aver preso in considerazione l'opinione dell’Upb”. Questi tre fattori sembrerebbero indicare un "inadempimento particolarmente grave degli obblighi di politica di bilancio stabiliti nel patto di stabilizzazione e di crescita”.  La Commissione europea, conclude la lettera, “intende continuare un dialogo costruttivo con l'Italia per arrivare a una valutazione finale. Saremo lieti di ricevere le vostre osservazioni entro lunedì 12 ottobre per consentire alla Commissione di tenerne conto prima di fornire il suo parere formale”.

(© 9Colonne - citare la fonte)