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direttore Paolo Pagliaro

IN ITALIA RICHIEDENTI
ASILO DIMEZZATI

IN ITALIA RICHIEDENTI <BR> ASILO DIMEZZATI

In Italia nel 2018  il numero dei richiedenti asilo è diminuito del 57,8%, corrispondendo a circa 53.400 persone. Lo rivela l’Ocse nel Migration Outlook. La maggior parte di queste richieste proviene dal Pakistan (7.400), Nigeria (5.100) e Bangladesh (4.200). La più grande crescita dal 2017 ha riguardato invece El Salvador (900) e la più grande decrescita la Nigeria (-19.400). Sulle 95.000 decisioni prese lo scorso anno, il 32,2% sono state positive. Nel 2017 il 10% della popolazione italiana risultava nata all’estero (6,1 milioni, di cui il 54% donne): il dato fa registrare un aumento del 4% nell’arco di un decennio mentre i Paesi di nascita maggiormente rappresentati sono Romania (17%), Albania (8%) e Marocco (7%).

 

EMIGRAZIONE. In merito all’emigrazione, invece, nel 2018 il flusso degli italiani verso i Paesi Ocse è diminuito dello 0,2% arrivando a quota 172.000: approssimativamente il 30% di questi è emigrato in Germania, il 16,7% in Spagna e l’11,1% nel Regno Unito. Il numero dei cittadini italiani che ha dichiarato un trasferimento di residenza all’estero nel 2017 è stato invece pari a 114.000, una quota simile al 2016 (alcuni di questi trasferimenti riguardano immigrati naturalizzati che tornano al loro Paese natìo o si muovono verso terzi Paesi, principalmente in Europa).

AREA OCSE.  Guardando più in generale all’area Ocse, i flussi migratori verso i paesi dell’area sono leggermente aumentati nel 2018, con circa 5,3 milioni di nuovi migranti permanenti, in aumento del 2% rispetto al 2017. La migrazione di famiglie e lavoratori è aumentata, mentre il numero di domande di asilo è diminuito drasticamente: il Migration Outlook mette in luce infatti come le richieste siano diminuite a 1,07 milioni nel 2018, il 35% in meno rispetto al livello record di 1,65 milioni di richieste registrate sia nel 2015 che nel 2016. La maggior parte dei richiedenti asilo proveniva dall'Afghanistan, seguita da Siria, Iraq e Venezuela. A causa del calo delle domande di asilo, anche il numero di rifugiati registrati è diminuito, diminuendo del 28%.  Le prospettive occupazionali dei migranti hanno continuato a migliorare nel 2018, basandosi sulle tendenze positive osservate negli ultimi cinque anni. In media nei paesi dell'Ocse oltre il 68% dei migranti è impiegato e il tasso di disoccupazione è sceso al di sotto del 9%. Tuttavia, i giovani immigrati e gli immigrati scarsamente istruiti continuano a “lottare” nel mercato del lavoro. La migrazione per lavoro temporaneo è aumentata in modo significativo nel 2017, raggiungendo 4,9 milioni di persone rispetto a 4,2 milioni del 2016. “Questa crescita è un segno del dinamismo nei mercati del lavoro dell'Ocse, ma anche della loro integrazione - ha affermato il segretario generale Angel Gurría presentando il rapporto a Parigi - I migranti temporanei apportano capacità e competenze necessarie ai datori di lavoro". (Roc – 18 set)                    

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