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direttore Paolo Pagliaro

LAVORO, RETRIBUZIONE
ORARIA IN CRESCITA

LAVORO, RETRIBUZIONE <BR> ORARIA IN CRESCITA

Nel 2017 la metà delle posizioni lavorative percepisce una retribuzione oraria pari o inferiore a 11,25 euro. Tale retribuzione oraria mediana fa registrare nel 2017 un aumento dell’1,7% rispetto al 2014, dello 0,4% rispetto al 2015 e dello 0,3% rispetto al 2016. Lo rende noto l'Istat. Le retribuzioni orarie sono differenti in base alle caratteristiche del contratto di lavoro. Le tipologie di lavoro più diffuse, ovvero i contratti a tempo indeterminato (pari al 65,5% dei rapporti totali) e i contratti a tempo pieno (pari al 68,3% dei rapporti totali) presentano una retribuzione oraria più alta rispetto alle altre tipologie. In particolare, la retribuzione oraria mediana dei lavoratori con contratto full-time (11,98 euro) è del 19% superiore a quella dei part-time, mentre per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato il differenziale retributivo è più alto del 17,4% rispetto a quelli a tempo determinato. A livello di qualifica contrattuale nel 2017 gli impiegati e i dirigenti percepiscono una retribuzione oraria mediana pari a 14,04 euro ovvero il 65,4% in più rispetto agli apprendisti; per gli operai, che rappresentano il 62% circa delle posizioni lavorative totali, lo stesso differenziale è pari al 23,7%. Le posizioni lavorative con almeno 90 giornate retribuite nell’anno, definite ad alto input di lavoro, rappresentano il 75% circa del totale e registrano una retribuzione oraria mediana di 11,65 euro, con un differenziale retributivo del +13,5% rispetto a quelle a basso input. (red – 9 dic)

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