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direttore Paolo Pagliaro

Gualtieri o i verdi,
chi ha ragione?

Gualtieri o i verdi, <br> chi ha ragione?

di Paolo Pagliaro

La querelle a proposito degli inceneritori, in Italia chiamati termovalorizzatori, si ripropone identica a se stessa da molti anni e ora minaccia di accompagnarci anche nei prossimi cinque. E’ il tempo che il nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è dato per costruire un impianto in grado di polverizzare le 600 mila tonnellate di rifiuti che restano esclusi dalla raccolta differenziata.
In questi due giorni il quotidiano Domani ha ospitato un interessante scambio di vedute tra Gualteri e gli ambientalisti che contestano il progetto. Questi ultimi (Corrado, Della Seta, Ferrante e Muroni di “Green Italia”) sostengono che gli inceneritori non rientrano nella strategia europea per la riconversione ecologica. Gualteri, che in Europa ha lavorato a lungo, li smentisce. Ma gli ambientalisti insistono: nessuna capitale europea ha fatto questa scelta di recente. L'innovazione tecnologica galoppa, e molte soluzioni che potevano forse risultare convenienti 20 anni fa, oggi sono obsolete. Il sindaco osserva che tutte le grandi città europee hanno termovalorizzatori, li usano e continueranno a farlo. Quelli nuovi si avvalgono ovviamente di tecnologie nuove. Obiettano i verdi che dalle 600.000 tonnellate di rifiuti che Gualtieri vuole inviare al forno usciranno almeno 120.000 tonnellate di ceneri da collocare in discarica. Gualteri risponde che il 90% delle ceneri non finirà affatto in discarica ma verrà recuperato per realizzare piastrelle, fondi stradali o cemento.
E ai suoi interlocutori convinti che non esistano inceneritori ad emissioni zero, il sindaco dice che è sempre meglio un inceneritore di nuova generazione che due mega discariche da un milione di tonnellate o i 60 mila tir che ogni anno intasano le autostrade per recapitare i rifiuti dei romani agli impianti di mezza Europa. Compresi i 37 inceneritori italiani di cui nessuno parla.

(© 9Colonne - citare la fonte)