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direttore Paolo Pagliaro

Dal carcere al palco
a Livorno in scena i detenuti

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Dal carcere al palco <br> a Livorno in scena i detenuti

Sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 settembre, dopo il debutto dello scorso giugno, la Casa di Reclusione dell’Isola di Gorgona (Livorno) torna ad aprire le porte al pubblico per “Metamorfosi”, spettacolo che vede protagonisti i detenuti/attori della Casa di Reclusione e che segue il successo di “Ulisse o colori della mente”, vincitore del premio “ANCT 2020 Catarsi – Teatri della Diversità”. “Metamorfosi” è il secondo episodio della trilogia “Il teatro del mare” ideata da Gianfranco Pedullà e realizzata artisticamente in collaborazione con Francesco Giorgi e Chiara Migliorini. Anche “Metamorfosi” - dopo il primo episodio “Ulisse o colori della mente” - è un invito a riappropriarsi della dimensione simbolica della vita, ad uscire tutti dalle piccole prigioni del quotidiano. Partendo da alcuni spunti della straordinaria opera “Metamorfosi” - scritta da Ovidio oltre duemila anni fa – lo spettacolo ripercorre poeticamente e ironicamente i grandi miti di fondazione della civiltà: dall’Età dell’oro all’età del Ferro; dal mito di Bahamut alle Arpie, dal Minotauro a Diogene che cerca l’uomo, dall’Araba Fenice ad Apollo e Dafne, da Teseo e Arianna per rivedere le grandi Costellazioni del cielo: fino a quando l’apparizione di un Cavallo marino non riporterà lo spettatore nel grembo della Grande Madre Terra. “Metamorfosi” è una proposta di cambiamento: un invito a tuffarci nei miti del Mediterraneo per ripensare al nostro presente e immaginare un avvenire migliore.

ERRI DE LUCA PER “UN’ORA” SUL PALCO

Dopo il concerto dello scorso anno di Ludovico Einaudi e quello recente di Frankie Hi NRG con AlJazeera e Giorgio Li Calzi arriva sul famoso Pianoro di Ciolandrea, incantevole terrazza naturale in Cilento, Erri De Luca in uno spettacolo unico e irripetibile con l'attrice Sabrina Knaflitz. L'inedita coppia si esibirà - per la prima volta in Campania - Sabato 03 Settembre 2022 (dalle ore 19 - posti a sedere non numerati, euro 15 al botteghino) portando in scena lo spettacolo “Un’ora a Teatro”. L’evento è realizzato da Ponderosa Music & Art in collaborazione con la diciassettesima edizione della manifestazione Equinozio d'Autunno organizzata dal Comune di San Giovanni a Piro (Sa). Lo spettacolo teatrale è un racconto a due voci durante il quale si narrano le imprese di un fiore, le stranezze di un albero piantato in un giardino, che non lascia cadere i suoi frutti, l’avventura di due famosi gas della chimica, il punto di vista di un antico abitante di foreste. C’è una notizia circa l’uguaglianza e un consiglio in caso di valanga. In mezzo irrompe una scrittrice americana del 1900 che frantuma il rapporto tra i sessi sprizzando scintille. Il finale è napoletano. Sabrina Knaflitz racconta così la genesi dell’amicizia e del rapporto di lavoro sfociata in una tournée targata Ponderosa dall’emblematico titolo “Un’ora a teatro”. Un testo scritto dallo scrittore, poeta e attivista napoletano e interpretato sul palcoscenico come se fosse un racconto a due voci dallo stesso De Luca assieme all’attrice romana. “Noi gente di teatro dopo lo spettacolo andavamo tutti a cena. Prima del Covid si faceva così. Qualche anno fa, in una di queste occasioni, dopo aver recitato un ‘Riccardo III’ diretto da Alessandro Gassmann, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Erri De Luca che era venuto ad assistere allo spettacolo. Da allora è nata un’amicizia. In tempi recenti ci siamo rivisti ed Erri mi ha chiesto che cosa stessi facendo. Gli ho parlato dei miei progetti, ma anche della frustrazione di noi attori di teatro dopo che il Covid ha bloccato un po’ tutto. Lui mi ha ascoltato e poi mi ha detto: “Guarda, ho scritto una cosa per noi due”. È davvero un grande onore partecipare a un progetto di un grande scrittore e di una grande persona come lui. Non potevo che rispondere di sì. Durante lo spettacolo - continua la Knaflitz - ci siamo io, lui, un leggio, due sedie e un tavolino. Niente musica. A riempire la scena solo parole e pensieri. Pensieri alti su cui riflettere e con cui confrontarsi tutti assieme. E a vedere la reazione al debutto, posso assicurare che Erri con i suoi scritti riesce a creare un’empatia davvero speciale con il pubblico. D’altronde, i suoi pensieri, lucidi e profondi, sono come frecce. Ti catturano. Tutti noi, ma soprattutto i giovani, abbiamo bisogno di una coscienza, di ideologie, di pensieri precisi anche su temi importanti come quelli che lui riesce ad esprimere con la sua penna così fina”, continua Sabrina Knaflitz. Entusiasta perché “in un momento così difficile per il teatro, la libertà che abbiamo io e lui di recitare rappresenta un’opportunità impagabile, oltre che imperdibile. Naturalmente c’è molto delle passioni di Erri - conclude l'attrice - si parla di natura, di fiori, di montagna, di come ci si salva dalle valanghe, di animali nella foresta, di gas nella chimica, di poesia napoletana, di immigrati. Ma in scena, e lo dico con orgoglio, c’è anche tanto spazio per le donne. Donne importanti, intelligenti, indipendenti, che hanno lasciato un segno. Descritte in maniera alta. Donne fonte di ispirazione e, lo dico dal mio punto di vista, di cui andare orgogliosamente fiere. Come la poetessa keniota Shailja Patel o come Dorothy Parker, un’intellettuale e attivista americana che ha attraversato controcorrente il Novecento, di cui parlo in un monologo in cui una donna aspetta una telefonata che non arriverà mai”.

 

CALA IL SIPARIO SULLA RASSEGNA DE “I SOLISTI” CON DUE DEBUTTI IMPERDIBILI

Ultimi appuntamenti per la XXVIII edizione de “I solisti del teatro”, la storica rassegna diretta da Carmen Pignataro, il 3 e il 4 settembre. Gianluigi Fogacci il 3 settembre è protagonista di “In volo con Daniele Del Giudice”. In occasione del primo anno dalla scomparsa di Daniele Del Giudice, la Compagnia Diritto e Rovescio gli rende omaggio con il reading “In volo con Daniele Del Giudice”  da  “Staccando l’ombra da terra” di D. Del Giudice  a cura di Teresa Pedroni  con Gianluigi Fogacci e la musica di Luigi Giuliano Ceccarelli. Dicono che per l’autore “Volare è stato il suo grande gioco, la sua antica passione, luogo da dove la visione del mondo non è più orizzontale, ma neanche verticale.” La scoperta di nuovo modo di vedere e di leggere la realtà.  Il protagonista di questo romanzo da bambino voleva essere un aeroplano, non un pilota, ma un giorno si ritrova davvero ai comandi come nel peggiore dei sogni. Succede così di dover volare da soli. In “In volo con Daniele del Giudice ” Gianluigi Fogacci, attore sensibile e di provata esperienza, da voce ad un dialogo silenzioso con Bruno il suo comandante, il maestro di volo" colui che il conosce il segreto di chi “sa staccare l'ombra da terra”. Cala il sipario sulla rassegna il 4 settembre con “Sorelle” di Alberto Bassetti, con Laura Lattuada e Sarah Biacchi dirette da Pino Strabioli. Uno spazio vuoto, indefinibile. Due giovani donne, due sorelle, nell’attesa di un improbabile autobus, meditano sul loro futuro di attrici che hanno appena visto fallire la propria piccola compagnia teatrale. Ma non è “Teatro nel Teatro”, né una riflessione sul ruolo dell’attore. Questa commedia nasce dall’esigenza di intervenire, nell’ambito della scrittura, sulla situazione eternamente drammatica della precarietà, venuta proprio in questo periodo (tra pandemia, venti di guerra e realtà virtuali che sembrano sciogliere ogni nostra residua certezza) così prepotentemente alla ribalta. La scommessa è stata quella di riuscire a parlarne in modo non cronachistico, ma apparentemente lieve, delicato (anche visivamente: ecco uno dei perché della scena rigorosamente spoglia), senza minimalismo ma anche senza urla. Una commedia fatta di personaggi piccoli e comuni, sensibili e fragili: non a caso due attrici; persone cioè che già vivono una posizione precaria per costituzione, fatta di spostamenti fisici e soprattutto mentali, adesioni caratteriali ed emotive a situazioni drammatiche o comiche, felici o disperate ma comunque diverse, altre.

IN VENETO TORNANO GLI ARTISTI DI STRADA

“Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica”. Si ispira a questo celebre aforisma di Friedrich Wilhelm Nietzsche la XXVII edizione de “La Luna nel Pozzo”, festival internazionale dedicato al Teatro di Strada che da mercoledì 31 agosto a sabato 4 settembre trasformerà il suggestivo borgo storico veneto di Caorle (VE) in un crocevia di artisti provenienti da tutto il mondo. Eccellenze della giocoleria, dell'acrobatica, della clownerie, dell'arte circense, della musica e del teatro andranno alla conquista delle piazze e delle calli della “Piccola Venezia” in un continuo mescolarsi tra i generi e una contaminazione tra artisti e pubblico nella molteplicità e nell'internazionalità che solo i festival di questo livello possono offrire. Per la sua alta qualità artistica, “La Luna nel Pozzo” è stato inserito tra i festival di teatro di strada riconosciuti dal Ministero della Cultura per il triennio 2022-2024. Saranno complessivamente diciotto le compagnie che si esibiranno in questa Edizione 2022 per un totale complessivo di oltre cinquanta spettacoli.  Dall’Ucraina arriverà anche il pluripremiato quartetto di mimi Dekru, considerati gli eredi spirituali di Marcel Marceau. Anime leggere che, vestite di nero e truccate di bianco, accompagna lo spettatore in un viaggio pieno di risate nella commedia della vita, tra poesia e satira sociale, con uno sguardo al contempo ironico e delicato.

GLI SPETTACOLI ITINERANTI CONQUISTANO LE PERIFERIE MILANESI

Storie senza frontiere porta lo spettacolo dal vivo nei quartieri di Barona, Calvairate e Cavriano della periferia milanese. Spettacoli e laboratori dal linguaggio immediato affidati ad alcuni artisti tra i più promettenti della nuova scena italiana. L’iniziativa è a cura di Associazione Pier Lombardo in collaborazione con il Teatro Franco Parenti ed è stata possibile grazie al contributo del Comune di Milano nell’ambito del bando Milano è viva. L’ obiettivo principale consiste nel portare lo spettacolo dal vivo nei quartieri della periferia di Milano attraverso spettacoli per adulti e bambini, concerti e laboratori. Il tutto all’insegna di multiculturalismo e inclusione. La direzione artistica è di Natalia Di Iorio. Il programma, caratterizzato da spettacoli per adulti e per bambini, laboratori e concerti, si terrà dal 5 Settembre al 2 Ottobre in quattro luoghi significativi per le comunità locali: il Villaggio Barona e l’anfiteatro di Zumbini 6 in Barona, CasciNet e il Mercato floricolo in Calvairate. Il senso del progetto emerge chiaramente anche dalle tematiche trattate negli spettacoli come il bullismo, la dislessia, il rapporto genitori-figli, la sostenibilità ambientale e, naturalmente, l’amore. Tra gli eventi da non perdere, il 22 Settembre h 21 al Villaggio Barona Dancefloor Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble unico nel panorama musicale mondiale, un progetto diretto da Mario Tronco che ha ridefinito il concetto di World Music e ispirato decine di esperienze analoghe in Italia e nel mondo. I partners dell’iniziativa sono diverse realtà e associazioni che svolgono un lavoro importante per la coesione sociale, la partecipazione culturale e l’educazione in città e sono: la Fondazione Attilio e Teresa Cassoni che coordina le attività e gli enti che danno vita al Villaggio Barona; La Cordata, impresa sociale che offre ospitalità e integrazione attraverso spazi abitativi, culturali, educativi; l’associazione Pepita Onlus che si occupa di inclusione ed educazione attraverso formatori, pedagogisti, psicologi ed educatori; CIAO, un ponte tra carcere famiglia e territorio, che si occupa di detenuti e delle loro famiglie; l’Aps Naturiamo che all’interno di CasciNet cura e gestisce l’asilo nel bosco, un progetto di educazione all’aperto. 

(© 9Colonne - citare la fonte)