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Dl migranti, Linardi (Sea-Watch): va abrogato, calpesta diritto internazionale

Roma, 16 gen – "Questo decreto non può che essere abrogato, non è emendabile: il diritto internazionale è più che sufficiente per regolare l'attività di soccorso in mare, principio peraltro già enunciato dalla giustizia italiana, non più tardi dalla Corte di cassazione nel febbraio 2020, con il caso Rackete: decisione che di fatto ha ricordato la gerarchia delle norme e la necessità di rispettare il diritto internazionale, e che ha definito il soccorso effettuato dal comandante come adempimento di un dovere. Io credo che il decreto legge non possa scordarsi o addirittura calpestare queste pronunce e il diritto internazionale che gli è gerarchicamente superiore". Così a 9colonne Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch, che oggi ha preso parte a una conferenza stampa promossa da Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa, nel giorno in cui le ong vengono audite, presso le commissioni riunite Affari costituzionali e trasporti di Montecitorio, sul decreto che regolamenta i flussi migratori. "Sea-Watch – spiega poi Giorgia Linardi - ha supportato il centro europeo per i diritti costituzionali e i diritti umani per depositare un esposto alla Corte penale internazionale, che inquadri i respingimenti coatti verso la Libia come crimini contro l'umanità. Speriamo quindi che la Corte possa indagare in questo senso, attività che sappiamo sta già facendo visto non più tardi di novembre una commissione apposita si è recata in Libia per verificare le condizioni dei migranti lì presenti". (PO / Roc) ////

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