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Ambiente, Evi (Avs): Italia non voti in Ue per glifosato, ci sono molti rischi / l’intervista

Roma, 6 ott – Il governo la prossima settimana “potrebbe votare a favore” alla proposta di rinnovo dell’autorizzazione di 10 anni dell’utilizzo del controverso erbicida glifosato formulata dalla Commissione europea. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, rispondendo a una interrogazione di Eleonora Evi, di Alleanza Verdi Sinistra. Una posizione, secondo Evi, “p assolutamente insoddisfacente, ed è anche piuttosto grave il fatto che non si voglia abbandonare un certo tipo di agricoltura che usa questa sostanze chimiche in maniera così massiccia, in particolar modo il glifosato, che è una sostanza, non sono molto presente e abusata a livello planetario, ma in particolar modo nel nostro paese”. Secondo la deputata ambientalista “avremmo la possibilità di favorire una transizione, una conversione ecologica della nostra agricoltura e puntare molto di più ad esempio sull'agricoltura biologica sull'agro-ecologia. Invece continuiamo a insistere ad utilizzare questo tipo di sostanze”, nocive “sul piano della tossicità e della pericolosità non solo per l'ambiente, per la biodiversità e per gli ecosistemi, ma anche molto pericolosa per l'uomo stesso e per le persone, in particolar modo per le più fragili, per i bambini, per gli anziani”. Evi sottolinea che “queste sostanze, questi residui di pesticidi e di glifosato, si ritrovano anche nel cibo e nell'acqua che consumiamo: tutto questo dovrebbe essere assolutamente affrontato con un piglio molto diverso da parte del governo, andando in Europa e dire basta al rinnovo dell'autorizzazione del glifosato”. La stessa EFSA, spiega Evi, nel suo dossier dà parere favorevole, però all'interno inserisce anche evidenzia anche rischi importanti. Ma com'è possibile questa discrepanza? “L'analisi fatta da EFSA nella sua comunicazione presentata a luglio nelle due pagine di presentazione ha usato un titolo molto fuorviante, dal mio punto di vista, perché ha parlato di assenza di preoccupazioni e di aree critiche. Non è così: se uno va a leggere il testo e la documentazione completa che è stata presentata, tra l'altro successivamente solo a settembre, pochi giorni prima della presentazione della proposta della Commissione europea di rinnovo, scopre che in realtà le aree di preoccupazione sono molto più vaste e numerose. Quindi il mio invito è quello di andare a guardare bene che cosa dice la scienza: va approfondita  la valutazione scientifica fatta e dal mio punto di vista ci sono assolutamente gli elementi per dire fermiamoci e blocchiamo l'autorizzazione di questo pericoloso pesticida”. (PO / Sis)

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