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Nadef, Gelmini (Az): preoccupa definanziamento strutturale sanita’

Roma, 9 ott – “La cosa che più ci preoccupa è constatare come all’interno della Nadef, quindi della prossima legge di bilancio, il governo Meloni si intesti un definanziamento strutturale della sanità, in un tempo nel quale non solo c’è stata la lezione del Covid ma abbiamo una popolazione che invecchia, con un tendenziale aumento delle patologie croniche e un problema gigantesco di liste di attesa per le visite e per gli esami. Di fronte a tutto questo, con 15 regioni su 21 che sono in deficit per la sanità, 7 regioni che non raggiungono la sufficienza per i livelli essenziali di assistenza, la scelta del governo di definanziare la sanità è incomprensibile”. Così Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce Azione, presentando oggi in conferenza stampa a palazzo Madama le proposte del partito sulla Nadef. “Noi chiediamo – spiega l’ex ministra - che le poche risorse a disposizione vengano destinate alla sanità, che ci sia una presa d’atto del fatto che mancano 20 mila medici e 60 mila infermieri: c’è la necessità di colmare questo gap strutturale senza ricorrere ai ‘medici a gettone’. Abbiamo offerto al governo Meloni una serie di proposte, compreso l’aumento dell’intramoenia, la defiscalizzazione delle ore di visita che i medici possono utilizzare per ridurre le liste d’attesa. Abbiamo proposto di togliere un tetto per le strutture accreditate, perché anche il privato deve concorrere ad abbattere le liste d’attesa e di costituire un centro unico di prenotazione per semplificare e rendere più efficiente il sistema. Noi – conclude Gelmini - ci aspettiamo che il governo prenda in considerazione queste proposte e che ci sia una visione: non è solo un questione di risorse, ma anche che il governo sembra ignorare l’importanza della salute in questo Paese. E questo è francamente inaccettabile”. (PO / Roc) ////

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