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Oblio oncologico, da Associazioni appello al Senato per ok subito a legge (riepilogo)

Roma, 9 nov - “Chiediamo che il Senato approvi subito la legge per il diritto all’oblio oncologico, senza modifiche per il beneficio di tutti gli ex pazienti”: questo l’appello lanciato da Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) in occasione del convegno nazionale organizzato a Roma. Il 3 agosto la Camera ha approvato all’unanimità la norma per tutelare le persone guarite da un tumore, che oggi in Italia sono più di 1 milione. Nonostante la cartella clinica, però, per la burocrazia continuano a essere considerate malate, con discriminazioni e limitazioni nell’accesso a prestiti bancari e mutui, nelle adozioni e nella partecipazione a concorsi pubblici. Dopo la campagna di comunicazione #iononsonoilmiotumore lanciata da Fondazione Aiom, oggi si aspetta l’approvazione della legge in Senato. “Dopo due anni dal lancio della campagna di comunicazione siamo molto orgogliosi di vedere finalmente nero su bianco il disegno di legge che garantirà il rispetto di un diritto così importante – afferma Giordano Beretta, presidente Fondazione Aiom –. Ora non resta che attendere che il Senato approvi la norma, ma chiediamo che questo avvenga senza modifiche, perché diversamente i tempi si allungherebbero. Successivamente sarà possibile definire, insieme al ministero della Salute, la differenziazione per tipologia di tumore e per stadio di malattia, con possibilità di diminuire i tempi di attesa per essere considerati guariti. Il limite massimo sarà comunque di 10 anni anche per i tumori con maggiore rischio di recidiva. Sia per gli adulti che per gli under 21, a cui serviranno 5 anni per essere ‘fuori’ dalla malattia, sarà però possibile ridurre i tempi. È fondamentale che il passaggio in Senato avvenga presto, il nostro appello va alle Istituzioni perché considerino questo tema di primaria importanza". L’approvazione di questa legge è un diritto di ogni cittadino – spiega Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia e prima firmataria della proposta di legge per il diritto all’oblio oncologico –. Le discriminazioni verso chi ha vissuto un tumore, con il bagaglio di difficoltà che comporta, non devono avere più possibilità di diffondersi in un Paese civile. Siamo già in ritardo rispetto agli altri Stati europei che hanno deciso di smettere di ignorare questo problema. La firma della proposta di legge ha un significato chiaro, mostra che siamo tutti sulla stessa linea a chiedere all’unanimità e in tempi rapidi il rispetto della vita e della dignità degli ex pazienti. Approvare questa norma significa garantire loro il diritto al futuro”. In prima fila per la battaglia sull'oblio oncologico anche Maria Elena Boschi: "Approvare subito in Senato la legge sull'oblio oncologico: lo chiede Aiom, che tanto si è spesa per questa legge grazie anche alla raccolta firme, ma lo chiedono soprattutto tante persone che sono guarite dal tumore e che aspettano questa legge per veder riconosciuti dei loro diritti, quale quello di poter accedere più facilmente a un mutuo, a un prestito e magari anche alla possibilità di adottare un bambino" sottolinea la deputata di Italia Viva, che aggiunge:    "La tempistica con cui si approverà questa legge non è una variabile secondaria della vita di tante persone che sono guarite dal tumore. Prima si approva in via definitiva questa legge e meglio è. Per questo speriamo che il Senato possa arrivare al voto finale il prima possibile". (PO / Roc) ////

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