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Letteratura, Rojc (Pd): poesia Andreina Trusgnach per riscoprire umanita’

Roma, 10 nov – “Andreina è una poetessa che scrive in una parlata dialettale della provincia di Udine, la cui comunità che abita le valli del Natisone e del Torre e poi si estende fin su al confine austriaco e sloveno, ha alle spalle una storia davvero particolare”. Così a 9colonne Tatjana Rojc, senatrice Pd e rappresentante della minoranza slovena in Italia, che a Palazzo Giustiniani ha promosso il convegno “La poesia dell’anima tra lingue locali, confini e libertà”: Andreina Cekova Trusgnach, poetessa della minoranza linguistica slovena del Friuli Venezia Giulia, è stata tra i premiati del concorso internazionale di poesia e letteratura Bertacchi. “Questa poetessa – spiega Rojc - ha riscoperto la sua lingua dagli anni settanta, quando si è incominciato a parlare non più di una lingua secondaria. Ricordiamo che queste valli hanno subito non solo il fascismo, passate all’Italia nel 1866, ma sono state oggetto di spopolamento voluto, con pressioni subite da tutti negli anni bui della ‘slavia veneta’. Per questo il valore della poesia di Andreina Trusgnach sta in una ricerca dell’archetipo nostro, nel senso di ‘umano’, ma anche nella conferma dell’universalità della parola, quella più intima e che determina il nostro essere uomini”.  “Confini e libertà”, due termini che stridono nell’osservare l’attualità: come la proroga dei controlli alle frontiere con il confine sloveno, che la senatrice - membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani e della Commissione Politiche Ue - non ha apprezzato: “Intanto – spiega - perché si parla senza sapere: Trieste e Gorizia vengono definite città di confine, ma la ‘cortina di ferro’ non esiste più, noi siamo il centro di un’area molto più vasta determinata dal confine, questo sì Schengen, tra la Croazia, la Serbia e la Bosnia. Se si vuole arginare la rotta balcanica bisogna sostenere le polizie lungo il confine vero di Schengen, ma farlo tutti insieme perché quello è il vero confine dell’Europa. Sulla rotta balcanica c’è una tragedia che si sta perpetrando, e sono convinta che i terroristi non passino da quella parte, ma vi passi chi è vessato, chi scappa dalla guerra e dalla povertà”. In merito all’intesa tra Italia e Albania sulla gestione dei migranti, Rojc è altrettanto critica: “Non trovo giusto gestire le richieste di asilo in territorio non italiano, e neanche che nei Cpr si possano trattenere persone per più di 18 mesi. È uno scandalo perché queste persone non sono terroristi e di fatto noi limitiamo la loro libertà. E la stessa cosa vale per i centri in Albania. Dobbiamo ripensare una vera politica dell’immigrazione, come hanno fatto altri paesi”. (PO / Roc) ////

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