Roma, 22 nov – “Basta cultura patriarcale, perché è alla base della sopraffazione e della violenza, è la legge del padre che vuole che tutti gli altri soggetti si adattino alle sue esigenze. Noi dobbiamo fare una battaglia culturale, le leggi ci sono ma non bastano. Per fare questo bisogna cominciare dalle scuole con l’educazione affettiva, alla parità e alla sessualità”. Così la deputata del Pd, Laura Boldrini, partecipando a un flash mob davanti alla Camera contro la violenza sulle donne. L’iniziativa è stata promossa dall’Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato dalla stessa Boldrini, e ha fatto seguito alla presentazione del volume “Educare alla parità”, a cura di M. Della Giusta, B. Poggio, M. Spicci. “Spero che la destra – aggiunge l’ex presidente della Camera - si renda conto che questa è un’urgenza che non si può più rimandare. Purtroppo nell’ultimo dibattito parlamentare qui alla Camera abbiamo sentito definizioni agghiaccianti sull’educazione affettiva e sessuale, appellata come ‘porcheria’, ‘pratica abominevole’, definizioni che denotano tutta l’arretratezza di questa destra. L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa che ancora non ha questa materia scolastica nei curricula, quindi bisogna fare di più. Noi vogliamo questa legge, e spero ci sia la volontà non di fare dei ‘progettini’ sperimentali come si propone Valditara, ma di operare sul serio per una legge, redatta con il contributo di esperti ed esperte, tesa a formare gli insegnanti e a parlare di questi temi ai nostri ragazzi, che troppo spesso oggi non hanno referenti e vanno sui siti porno per avvicinarsi alla sessualità, una via sbagliata a cui va data un’alternativa che è l’educazione affettiva, sentimentale e alle pari opportunità nelle scuole”. “Speriamo che si possa arrivare a una buona legge in questo senso – continua Boldrini - oggi al Senato è in discussione il ddl Roccella, noi abbiamo accettato di votare all’unanimità questo provvedimento, intanto perché sono stati accolti alcuni nostri emendamenti che rendono obbligatoria la formazione di chi opera in questo ambito, ma purtroppo a costo zero. La ministra Roccella si è impegnata a dire che nella legge di bilancio ci saranno risorse e le abbiamo voluto dare fiducia. Al contempo ci hanno bocciato tutti gli emendamenti sull’educazione affettiva e sessuale, ma anche in quel caso la ministra ha detto che se ne riparlerà: bene, noi la incalzeremo” assicura la deputata dem. (PO / Roc) ////
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