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Violenza donne, Bonetti: a misure contrasto unire empowerment femminile

Roma, 22 nov – “Il ddl Roccella in realtà è il testo che era stato approvato dal governo Draghi, che il governo
Meloni ha fatto proprio. Questo dà conto di una continuità, anche se l’attuale esecutivo ha modificato alcune parti che poi abbiamo rielaborato nel lavoro parlamentare”. Così Elena Bonetti, deputata ed ex ministra delle Pari opportunità, che oggi ha preso parte alla Camera alla presentazione del volume “Educare alla parità”, a cura di M. Della Giusta, B. Poggio, M. Spicci, promossa dall’Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità. “In particolare – aggiunge - noi prevedevamo il fermo immediato dell’indiziato di delitto per proteggere le donne laddove fosse evidente un pericolo, ma questa parte è mancante, come quella sulla formazione che avrebbe potuto essere ulteriormente implementata, comunque è un risultato che reputo estremamente importante, storico: è la ragione per la quale con le ministre Cartabia e Lamorgese avevamo costruito il provvedimento per andare a coprire quei vulnus normativi e di strumenti che oggi mancano e che da domani non mancheranno più nel nostro ordinamento per proteggere maggiormente le donne”. “Parliamo – continua Bonetti - del rafforzamento del braccialetto elettronico, dell’ammonimento del questore, di misure cautelari coercitive, della possibilità dell’arresto in flagranza differita. Ma anche della vigilanza dinamica per proteggere le donne. Questo ddl previene l’escalation della violenza e aiuterà a proteggere le donne, ma non potrà risolvere l’intero programma di contrasto alla violenza maschile contro le donne per cui serve attuare l’intera strategia nazionale, che in particolare prevede la formazione obbligatoria per i magistrati, le forze dell’ordine e per tutti gli operatori del settore, ma altrettanto azioni di empowerment per le donne per raggiungere la parità economica, ricordiamo che la violenza economica è ancora una delle ragioni per cui troppe donne non sono nella condizione di denunciare perché pensano di non poter avere una vita autonoma. A quelle donne – conclude l’ex ministra - dobbiamo restituire la libertà attraverso l’autonomia finanziaria e il lavoro”. (PO / Roc) ////

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