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Violenza donne, Stefani (Lega): bene ddl nel solco codice rosso e odg su educazione a scuola

Roma, 22 nov – Come Lega “apprezziamo veramente molto questo disegno di legge, che entra in un percorso che trova un fondamento grandissimo nel Codice Rosso, che è stato veramente un pilastro dell’apparato normativo sulla difesa della donna, di chi è vittima di violenza”. Lo dice la senatrice leghista Erika Stefani, dopo l’approvazione all’unanimità e in via definitiva in Senato del disegno di legge sul contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. Un ddl, ricorda Stefani, che lavora su due direttrici fondamentali, “una che anticipa la tutela della vittima, con procedure come l’ammonimento da parte del questore o altre ipotesi ad hoc; l’altra che riguarda la celerità dei processi e la lunghezza del tempi, perché è importante che vi siano delle risposte chiare durante il processo per evitare che vi siano delle lacune, delle sacche in cui la vittima si ritrovi abbandonata a se stessa ed esposta al pericolo dell’aggressore”. Il Senato ha approvato anche un ordine del giorno che impegna il governo a valutare l'opportunità di inserire nei programmi scolastici, con il pieno coinvolgimento dei genitori, a partire dalla scuola secondaria di primo grado, l'educazione al rispetto. Una novità importante, secondo Stefani, perché “introduce e rafforza l’educazione all’interno della scuola, al rispetto tra uomo e donna, all’educazione a vivere il sentimento con più serenità. C’è tanto da fare, ma tutti questi provvedimenti servono a costruire veramente una barriera contro episodi drammatici”, ultimo dei quali quello della uccisione di Giulia Cecchettin. In dichiarazione di voto, Erika Stefani ha rivolto a tutte le donne un appello “alla prudenza e alla forza” perché, spiega, “è incredibile come le donne, a prescindere dalla formazione culturale, possano finire vittime di violenze fisiche o psicologiche da omuncoli narcisisti e manipolatori. Quello che ho voluto dire a tutte noi è di essere prudenti, perché la prudenza non è viltà, ma di non perdere mai né la forza né il coraggio in se stesse. E di esprimersi, parlare, attorniarmi di persone amiche con cui confidarsi”.
(PO / Sis)

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