Roma, 18 gen - "Ho voluto conoscere il caso, ho parlato con i tre protagonisti della vicenda e dall'analisi di tutti gli atti acquisiti è emersa una realtà fatta di testimonianze e confessioni estrapolate sulla base di minacce e di intimidazioni. Sulla base della paura sono state fatte delle dichiarazioni che hanno portato al giudizio di colpevolezza per i tre ragazzi di allora incensurati, oggi adulti". Così Stefania Ascari, deputata Movimento 5 Stelle e componente della commissione Antimafia, che oggi a Montecitorio - alla presenza, tra gli altri, dello scrittore Roberto Saviano - ha promosso una conferenza stampa sul caso del massacro di Ponticelli, quartiere napoletano: due bambine di 7 e 10 anni massacrate e date alle fiamme, nel luglio del 1983, e tre uomini all’epoca ventenni - Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo - finiti in carcere, con condanne definitive, ma da sempre dichiaratisi innocenti, anche dopo esser ritornati in libertà nel 2015: il massacro di Ponticelli è uno dei più orribili casi di cronaca che il nostro Paese abbia conosciuto e su di esso aleggiano le ombre dell’errore giudiziario e del coinvolgimento della criminalità organizzata. Grazie ad una indagine portata avanti dalla commissione Antimafia della scorsa legislatura, i cui contenuti sono riportati nella relazione finale a prima firma della deputata Ascari, è stato aperto un fascicolo conoscitivo da parte della procura di Napoli. Dopo 40 anni, la verità effettiva potrebbe non ancora essere stata scritta: "La camorra, parallelamente, ha fatto un 'processo' assolvendo i tre ragazzi, conosciamo bene cosa succedeva a chi si macchiava di reati sessuali all'interno delle carceri: credo fermamente, come già aveva dichiarato il grande magistrato Ferdinando Imposimato, che si tratti di uno dei peggiori errori giudiziari della nostra storia più recente: bisogna continuare a pretendere verità e giustizia, perché siamo in presenza di sole vittime" conclude Ascari. (po / Roc) ////