Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LE PRATICHE VIRTUOSE
CHE POSSONO FAVORIRE
L'ECONOMIA CIRCOLARE

LE PRATICHE VIRTUOSE<br> CHE POSSONO FAVORIRE<br> L'ECONOMIA CIRCOLARE

L’Italia è sempre più culla di buone pratiche virtuose di economia circolare e riciclo dei rifiuti. Sono sei quelle che Legambiente porta oggi in primo piano, in occasione della Giornata internazionale rifiuti zero indetta dall’Onu, censite, tra le tante, durante il tour nazionale degli Ecoforum regionali, un viaggio nell’Italia di quelle esperienze virtuose che meritano di essere replicate. Storie che arrivano dal Nord al Sud della Penisola e che hanno per protagonisti associazioni, comuni, cittadini e università. Dal portale web del riuso dell’Università di Udine, pensato per cedere gratuitamente beni e attrezzature funzionanti ad altri enti pubblici e organizzazioni no profit, al recupero delle reti abbandonati in mare al centro del progetto Mare Nostrum, avviato da Rotary Club Milano in collaborazione con la Guardia Costiera, e che prevede anche l’utilizzo di un’app per segnalare l’avvistamento di reti in mare. Dalla piattaforma social “Non si jetta nenti” creata dall’associazione Fare Eco e che punta sul risparmio collettivo con oltre 24mila membri attivi sul riuso/riutilizzo gratuito di oggetti, per arrivare ai comuni ricicloni siciliani come Calatafimi Segesta, paese di 6.200 abitanti in provincia di Trapani, che nel 2023 ha raggiunto l’87% di raccolta differenziata con il porta a porta, dotandosi anche di un proprio centro di compostaggio e di un Centro del Riuso di 240 metri quadri dedicato al riciclo di indumenti usati e piccoli RAEE.

Ed ancora, c’è il progetto Generazioni virtuose – azioni di riciclo mai viste avviato dal 2021 da sei comuni della provincia di Palermo - Montelepre, San Cipirello, Balestrate, Giardinello, San Giuseppe Jato e Partinico per creare una comunità di cittadini (giovani e anziani in particolare) attivi nella tutela ambientale e, più specificatamente, nel riciclo/riuso della plastica. In Basilicata il progetto Decentralized Composting in Small Towns’, DECOST, che mira a costruire un nuovo modello circolare di valorizzazione dei rifiuti organici, integrando sistemi di compostaggio decentralizzati di comunità con sistemi di agricoltura urbana. Un compostatore elettro-meccanico è stato installato a Potenza presso ScamBioLogico, la prima Green Station d’Italia di Legambiente, in cui avviene la vendita di prodotti biologici, a chilometro zero, sfusi, non imballati, del commercio equo e solidale e dell’artigianato lucano.

Buone pratiche che meritano di essere replicate, ma che da non solo non bastano. Secondo Legambiente serve una chiara strategia politica nazionale in termini di economia circolare che metta al centro la realizzazione di mille nuovi impianti di economia circolare e progetti innovativi che vadano nella giusta direzione. Al tempo stesso, però, l’Italia deve colmare anche i gravi ritardi sulla gestione dei rifiuti in alcune aree del paese, in termini di quantità, qualità e avvio a riciclo dei materiali faticosamente raccolti e differenziati. (peg - 30 mar)

(© 9Colonne - citare la fonte)