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PECHINO, MISSILI E NAVI
PER MINACCIARE TAIWAN

PECHINO, MISSILI E NAVI <Br> PER MINACCIARE TAIWAN

Roma, 23 mag – La Cina ha avviato due giornate di esercitazioni militari intorno a Taiwan come “punizione” per aver tenuto delle elezioni e per aver, nella giornata di lunedì 20 maggio, insediato il nuovo presidente Lai Ching-te, entrambi considerati atti separatisti da Pechino. I media di stato cinesi riportano che dozzine di jet da combattimento dell’Esercito Popolare di Liberazione hanno effettuato attacchi simulati contro “obiettivi militari di alto valore” in collaborazione con le forze navali e missilistiche. “Le forze indipendentiste di Taiwan rimarranno con la testa rotta e il sangue che scorre dopo essersi scontrate con la grande impresa della Cina di raggiungere la completa unificazione”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Webin, inquadrando le esercitazioni come un “serio avvertimento”. Taipei ha risposto accusando il Dragone di “provocazione irrazionale e di disturbo della pace e della stabilità regionale” e comunicando, tramite il ministero della Difesa, di aver allertato le forze marittime, aeree e terrestri e di aver rafforzato la sicurezza delle basi, indicando alle forze di difesa aerea di monitorare possibili obiettivi. “Siamo pronti a intervenire con fermezza e moderazione. Non cerchiamo conflitti, ma non ci sottrarremo. Abbiamo la fiducia necessaria per salvaguardare la nostra sicurezza nazionale”, ha affermato il ministro della Difesa Wellington Koo Li-hsiung. Le esercitazioni intorno all’isola rappresentano la prima sostanziale risposta della Cina all’insediamento di Lai Ching-te quale nuovo presidente di Taiwan, avvenute dopo la vittoria del politico alle elezioni di gennaio. Come per la sua predecessora, Tsai Ing-wen, Lai appartiene al Partito Progressista Democratico, considerato una forza separatista dal governo di Pechino che non ne ha apprezzato il discorso di insediamento, in cui il politico taiwanese ha chiesto alla Cina di “cessare le ostilità”. I media di stato cinesi hanno riportato nella mattinata di oggi che l’esercitazione, nome in codice “Joint Sword-2024A”, vedrà unità dell’esercito, della marina, dell’aeronautica e delle forze missilistiche condurre operazioni nello stretto di Taiwan nonché a nord, a sud e ad est dell’isola. Parte delle forze armate di Pechino opereranno anche intorno alle isole di Kinmen, Matsu, Wuqiu e Dongyin, tutte vicine alla costa cinese. Li Xi, viceammiraglio dell’Esercito Popolare di Liberazione, ha dichiarato che le operazioni “serviranno come un severa punizione per gli atti separatisti delle forze indipendentiste di Taiwan e come un serio avvertimento contro le interferenze e le provocazioni di forze esterne”, riporta l’agenzia di stampa statale Xinhua. (sem)

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