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ITALIA-ALBANIA, PD:
BLUFF ELETTORALE

 ITALIA-ALBANIA, PD: <br> BLUFF ELETTORALE

L’accordo Italia-Albania sui migranti, voluto dalla premier Giorgia Meloni e venduto al Paese come la soluzione di tutti i problemi, è un bluff. Lo dice il Partito democratico, all'indomani della visita effettuata ieri da una delegazione di parlamentari dem (Simona Bonafè, Enzo Amendola, Matteo Mauri e Matteo Orfini) nei luoghi dove, dal 20 maggio secondo gli accordi, dovevano sorgere i i due centri per migranti, quello di primissima accoglienza nel porto di Shenjing e quello di Gjader ma dove, al 22 maggio, come testimoniato dai video girati dai deputati "ci sono solo ruspe". “Chiediamo al governo Meloni di fermarsi di fronte a questo spot elettorale che è un grande fallimento e di destinare quegli 800 milioni a finanziare la legge Schlein per la sanità pubblica. Chiederemo al governo di venire a riferire qui perché non possiamo accettare lo spreco di risorse, questa risposta sbagliata e un'umana ai problemi dell'immigrazione” spiega Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, in conferenza stampa. Secondo Matteo Mauri si tratta di "un bluff elettorale della Meloni che voleva mettere il primo migrante in un centro entro le elezioni europee. Ma non ci sarebbe andato bene neanche se il centro di accoglienza se fosse stato realizzato in tempo, perché questa struttura è uno spreco incredibile di risorse" quantificate in almeno 800 milioni di euro.
Matteo Orfini sottolinea che "questo accordo produrrà una ulteriore raffica di violazioni dei diritti umani" e avvisa che "dopo la nostra denuncia "l'operazione di propaganda continuerà: vedrete che la maggioranza diffonderà immagini di un set cinematografico nell'altro campo sul porto, per dimostrare che lì i lavori sono pronti, ma si tratta di prefabbricati per gli uffici e non del vero centro". Senza contare, spiega il Pd, da accordi il centro di prima accoglienza sul porto è subordinato all'apertura del centro vero e proprio di Gjader. L’accordo Italia-Albania sui migranti, firmato il 6 novembre 2023, prevede appunto la costruzione di due centri per il rimpatrio dei migranti: questi centri, gestiti e controllati dall’Italia, si trovano in territorio albanese e sono destinati all’esame accelerato delle domande di asilo dei richiedenti asilo. E' previsto il trasferimento di una parte dei migranti soccorsi in mare da navi militari italiane verso Albania. L’accordo prevede un centro di identificazione dei migranti nell’entroterra che potrà accogliere “fino a un massimo di 3 mila” persone, e un centro di primo approdo più piccolo di primo approdo nel porto di Shengjin, dove far attraccare le navi italiane.
(Sis)

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