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Mafia, Colosimo cita Falcone: non permettiamo di nuovo condizionamenti

Roma, 24 mag - “Siamo di fronte ad un sistema di condizionamento generico dei pubblici amministratori e dei pubblici poteri da parte delle imprese, che a ben guardare appare identico sia nel Mezzogiorno sia nel centro e nel Settentrione d'Italia. Accanto a un coinvolgimento generico delle imprese, un'attività illecite e ad un certo tipo di corruttela generica dei pubblici amministratori, abbiamo un condizionamento mafioso che si innesta e sfrutta questa attività criminale che, in quanto generica, potremmo chiamare ambientale”. È un passaggio di un discorso pronunciato dal giudice Giovanni Falcone, davanti a un pubblico ristretto di prefetti e membri della pubblica amministrazione, che la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo ha letto stamattina nel suo intervento a convegno “Professione antimafia. Il motore dell'antiriciclaggio” a Palazzo Wedekind. Il discorso di Falcone, di cui ieri ricorreva l’anniversario della morte per mano mafiosa nella strage di Capaci, fa parte dei documenti solo recentemente desecretati dalla Commissione. “Premessa la straordinaria qualità di una riflessione di questo tipo – ha spiegato poi Colosimo - soprattutto in una fase in cui si va incontro ad un periodo importante per la nostra nazione di possibile sviluppo il presupposto per affrontare questo ragionamento è he non sempre il denaro è lo sterco del demonio. Il denaro diventa lo sterco del demonio se alcuni omettono i loro compiti, se alcuni smettono di controllare: se noi permettiamo ancora una volta, davanti a una grande possibilità di sviluppo e di lavoro, che sono i due assi portanti per combattere davvero la mafia, di infiltrarsi a coloro i quali hanno deciso di utilizzare il vostro e il nostro onesto lavoro per arricchirsi indebitamente, noi abbiamo perso questa sfida, non abbiamo adempiuto a un nostro dovere”.

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