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SALVA CASA, OK DAL CDM
SALVINI: NON E' CONDONO

SALVA CASA, OK DAL CDM <br> SALVINI: NON E' CONDONO

Un decreto "liberale" che assolutamente non è "un condono edilizio", ma un provvedimento "che entrerà nelle case italiane in maniera risolutiva": il Consiglio dei ministri di questa mattina ha varato il tanto atteso "Salva casa", fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che in conferenza stampa si dice "molto soddisfatto" per un testo che "tagliando i tempi burocratici, passando dal silenzio-rigetto al silenzio-assenso, che credo sia al passo del tempi: se la Pubblica amministrazione non risponde a una richiesta, il cittadino può fare quello che ha chiesto di fare. Non è un condono sull’esterno, ma un intervento con piccole anomalie interne rispetto alle piante ufficiali", un decreto che prevede il margine tra il 2 e il 5 per cento di difformità e la semplificazione del cambio di uso”. Nello specifico, il provvedimento mira a sanare le difformità minori che, si stima, riguardano circa l’80% del patrimonio immobiliare italiano: tra le misure principali c’è la tolleranza sulle piccole irregolarità legate a interventi realizzati finora. La tolleranza è strutturata in maniera inversamente proporzionale alla superficie: 2% oltre i 500 metri quadri, 3% fra i 300 e i 500 metri quadri, 4% fra i 100 e i 300 metri quadri, 5% sotto i 100 metri quadri. È previsto anche lo stop alla doppia conformità e la semplificazione delle pratiche per il cambio di destinazione d’uso. I Comuni avranno la possibilità di vendere immobili con irregolarità edilizie condizionando il contratto alla rimozione dell’abuso da parte dell’acquirente. Inoltre, il decreto introduce una commissione di vigilanza sui bilanci delle società sportive e una normativa sui green bond nell’ambito della legge di delegazione europea. Questa pace edilizia potrebbe portare nelle casse dello Stato fino a 10 miliardi di euro.

Per Claudio Borghi, capogruppo leghista in Commissione Bilancio, si tratta di "un atto di coraggio da parte del governo e di Matteo Salvini che ha fortemente voluto il decreto ‘Salva Casa’ per la regolarizzazione delle piccole difformità interne. Lasciamo pure che quelli che negli anni hanno consentito ogni scempio edilizio strillino al condono, la verità è che questo provvedimento era atteso da milioni di cittadini onesti che semplicemente erano disperati per pratiche bloccate da anni da una legislazione bizantina. Questo decreto consentirà una valorizzazione immediata di un grande numero di immobili al momento fuori mercato magari per differenze interne di pochi centimetri. Lo stato incasserà cifre importanti con cui saranno finanziati gli interventi a favore degli stipendi e, al contempo, nessuna sanatoria per case abusive ed ecomostri, anzi, l'alleggerimento delle pratiche consentirà alle autorità di concentrarsi meglio sulla scoperta dei grandi abusi".  Ma ci anche le critiche, come quella del responsabile Diritto alla casa del Partito democratico, Pierfrancesco Majorino, per il quale ”siamo di fronte a un provvedimento molto ambiguo che può portare a veri e propri abusi. Un decreto apparentemente piccolo piccolo che tuttavia può essere un veicolo per operazioni di condono molto dannose e che soprattutto si configura come una clamorosa occasione sprecata". Piuttosto infatti, spiega, "avremmo bisogno di rifinanziare i fondi a sostegno degli affitti e della morosità incolpevole, un piano straordinario per il recupero delle oltre centomila case popolari vuote e inutilizzate e di una legge sugli affitti brevi".

(Sis)

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